Due anni fa, il 10 giugno 2023, la piccola Kata scomparve dall’ex hotel Astor in Firenze, lasciando una scia di domande e speranze infrante. Mia Kataleya Chicllo Alvarez, conosciuta come Kata, aveva appena cinque anni quando sparì, in un contesto caratterizzato dalla presenza di numerosi ospiti provenienti da diverse realtà internazionali.
Ricordo e preghiere
Nel corso del secondo anniversario di questa tragica vicenda, Firenze si è unita in un gesto di commemorazione. Durante la celebrazione di Pentecoste in Duomo, l’arcivescovo Gherardo Gambelli ha espresso un forte appello: “Continuiamo a pregare per il suo ritorno, senza mai perdere la speranza”. Questa preghiera si è trasformata in un invito collettivo a proteggere tutti i bambini che soffrono a causa di guerre, povertà e ingiustizia.
In questa giornata, l’associazione Penelope ha organizzato un’iniziativa simbolica davanti all’ex hotel Astor. Lettere e cuori, ciascuno per uno dei 24 mesi trascorsi senza notizie, sono stati affissi come segno di vicinanza e di richiesta di verità. L’obiettivo è creare un gesto corale di memoria, non una cerimonia formale.
Il doloroso appello della famiglia
La testimonianza della madre, Katherine, esprime un dolore profondo e una speranza resiliente. Racconta con voce sommessa il suo timore che la memoria di Kata possa svanire, nonostante il continuo sforzo di credere nel suo ritorno. In un ricordo legato all’ex Astor, Katherine ricorda un luogo segnato dal degrado e dalla presenza di elementi pericolosi, ipotizzando che la bambina possa aver assistito a eventi che l’hanno messa in grave pericolo.
Anche il fratellino non resta indifferente: la sua innocente fede si scontra con le brutte parole dei suoi compagni, causando ulteriore dolore a una famiglia già provata.
Proseguono le indagini
Le autorità di Firenze continuano a investigare sulla scomparsa di Kata. La linea principale degli accertamenti punta a un sequestro all’interno dell’edificio, realizzato da qualcuno esperto del sistema di sicurezza. Le telecamere non hanno registrato l’uscita della bambina dai passaggi principali, suggerendo che un tranquillo cortile sul retro sia stato usato per farla uscire, facendola così scomparire tra i vicoli della città.
Nonostante numerose segnalazioni, foto e video raccolti negli ultimi mesi si sono rivelati inattendibili, lasciando il mistero irrisolto. La Procura rinnova l’invito a chiunque abbia informazioni utili a contattare il comando provinciale dei carabinieri di Firenze al numero indicato.
Chiamata alle istituzioni
La madre di Kata ha rivolto un appello diretto alle autorità, invitando particolare attenzione alle voci di chi sostiene che la vicenda debba rimanere al centro del dibattito pubblico. Il richiamo è per non permettere che il ricordo della piccola venga dimenticato, sottolineando che nessun bambino merita di essere abbandonato a un silenzio così assoluto.
Recentemente, un comunicato della Procura, firmato dal procuratore Filippo Spiezia, ha evidenziato un dettaglio significativo: la bambina è stata portata fuori dall’edificio senza utilizzare gli ingressi principali, accompagnando la pubblicazione di due immagini che mostrano, rispettivamente, la sua condizione al momento della scomparsa e una rappresentazione digitale di come potrebbe apparire ad oggi.