Il settore della carpenteria metallica italiana vive una fase di rilancio senza precedenti, trainato da investimenti pubblici, transizione verde e una rinnovata domanda di design.
Secondo gli ultimi rapporti, il mercato ha superato i 3 miliardi di euro nel 2024, con una crescita del +6.3% rispetto all’anno precedente e proiezioni di +6.5% per il 2025. Questi numeri raccontano una storia di resilienza: dopo anni di stagnazione, il comparto ha recuperato i livelli pre-crisi grazie a una combinazione di fattori strutturali.
Il PNRR gioca un ruolo cruciale, con oltre 29.7 miliardi di euro destinati alle infrastrutture nel 2023, cifra salita poi a 32.1 miliardi nel 2024. Le carpenterie metalliche sono al centro di progetti legati a ponti, viadotti e strutture industriali, garantendo standard di sicurezza e velocità di esecuzione richiesti dai fondi europei. Non a caso, il segmento infrastrutturale rappresenta oggi il 60% della domanda totale, contro il 54% del 2019.
Roma e il Lazio: un distretto di eccellenza artigianale e industriale
Il Lazio emerge come uno dei poli più dinamici a livello nazionale, con Roma capitale che concentra il 18% delle imprese regionali. Qui, la carpenteria metallica non è solo industria pesante: botteghe storiche e PMI innovative sperimentano soluzioni ibride, unendo competenze artigianali a tecnologie avanzate come il BIM (Building Information Modeling) e la stampa 3D.
Un esempio emblematico è quello delle lavorazioni tipiche della carpenteria metallica leggera, settore in crescita del +12% nel 2023, che trova applicazione in soppalchi, scale modulari e arredi urbani. Aziende come FCM e Cuproom hanno trasformato il metallo in elementi di design high-end, collaborando con architetti internazionali per progetti iconici, come i lampadari del Victoria Gate di Londra. Questo connubio tra estetica e funzionalità ha reso Roma un laboratorio di tendenza, dove il 70% delle imprese integra materiali riciclati e processi a basse emissioni.
Il design metallico: una frontiera in espansione
Mentre l’edilizia tradizionale rimane un pilastro, nuovi mercati stanno ridefinendo il ruolo della carpenteria metallica. Il design d’arredo in metallo registra una crescita annua del +20% nelle grandi città, con Milano e Roma in testa. Tavoli, librerie e complementi d’arredo non sono più semplici oggetti funzionali, ma pezzi unici che sposano sostenibilità e creatività.
Molte realtà stanno poi integrando l’utilizzo di acciai a basse emissioni e alluminio riciclato, riducendo del 30% l’impatto ambientale rispetto ai processi tradizionali. Il rame, trattato con tecniche antiche di forgiatura, diventa protagonista di rivestimenti e sculture, mentre l’ottone viene ossidato per creare effetti visivi unici. Questa rivoluzione estetica è supportata da un comparto ancora in parte di nicchia, ma sempre più specializzato nella diffusione di tecniche di lavorazione avanzate, che mirano a connettere artigiani e designer a livello globale.
Sfide e opportunità per il futuro
Nonostante il quadro positivo, il settore affronta criticità non trascurabili. L’aumento del 35% del costo dell’acciaio tra il 2020 e il 2023 ha compresso i margini delle PMI, mentre la carenza di manodopera qualificata colpisce il 60% delle imprese. Unionmeccanica segnala che solo il 40% dei tecnici specializzati ha meno di 35 anni, un dato allarmante per un’industria che punta sulla digitalizzazione.
Per rispondere a queste sfide, il PNRR ha destinato 6.3 miliardi di euro alla formazione e all’innovazione tecnologica, con progetti pilota nel Lazio che coinvolgono istituti tecnici e aziende. L’obiettivo è formare 5.000 nuovi professionisti entro il 2026, specializzati in robotica collaborativa e lavorazioni di precisione.
Conclusioni: un settore vitale per la ripartenza italiana
La carpenteria metallica italiana incarna perfettamente il dualismo tra tradizione e innovazione. Da un lato, mantiene radici profonde nell’artigianato locale, come dimostrano le botteghe romane attive da secoli. Dall’altro, abbraccia tecnologie 5.0 e modelli di economia circolare, posizionandosi come avanguardia nella transizione verde.
Con un fatturato aggregato di 7 miliardi di euro e 22.000 aziende rappresentate da UNICMI, il settore non è solo un motore economico, ma un simbolo di resilienza. La sfida ora è consolidare questa crescita, investendo in competenze e sostenibilità, per trasformare il metallo non solo in strutture, ma in vere opere d’arte contemporanee.