È stato confermato un caso di Mpox, il virus noto come ex vaiolo delle scimmie, in Umbria, in Italia. Il paziente, un giovane in buone condizioni, ha attirato l’attenzione per un contagio dall’origine ancora non definita, mentre le autorità della salute internazionale aggiornano le proprie indicazioni cliniche.
Linee guida OMS aggiornate
L’Organizzazione mondiale della sanità ha recentemente rilasciato nuove raccomandazioni per la gestione della Mpox, che riguardano sia la prevenzione sia il controllo delle infezioni. Queste direttive, che si applicano sia ai pazienti assistiti a domicilio, sia a coloro curati in strutture sanitarie o in comunità, sostituiscono le indicazioni provvisorie del 2022. Il virus ha subito evoluzioni significative e il suo andamento epidemico ha conosciuto recenti cambiamenti.
Finora, la Mpox si era manifestata in maniera prevalente in Africa centrale e occidentale. Tuttavia, durante il 2022, un nuovo clade virale, il IIb, ha scatenato un’epidemia globale che interessa attualmente molti Paesi. Successivamente, anche altri cladi, quali Ia e Ib, hanno causato focolai soprattutto nella Repubblica Democratica del Congo e in nazioni limitrofe. A partire dall’agosto 2024, l’incremento dei casi in Africa e il riconoscimento del clade Ib fuori dal continente hanno spinto il direttore generale dell’OMS a dichiarare nuovamente lo stato di emergenza sanitaria internazionale.
Modalità di gestione clinica
Le nuove indicazioni specificano che i pazienti in condizioni acute o a rischio di complicanze debbano essere ospedalizzati per ricevere adeguate cure di supporto. I sintomi lievi e non complicati possono invece essere trattati in ambiente domestico. L’OMS suggerisce che, in caso di assistenza a domicilio, le lesioni debbano essere opportunamente coperte e, se possibile, accompagnate dall’uso di una mascherina ben aderente quando il paziente si trova vicino ad altre persone, fino alla completa guarigione.
Qualora non si riesca a rispettare tali condizioni, il paziente dovrà restare isolato a casa, adottando misure volte a limitare la contaminazione dell’ambiente. Per i ricoveri, il personale sanitario è invitato a utilizzare dispositivi di protezione individuale come guanti, camici, mascherine e protezioni per gli occhi, oltre a respiratori in presenza di procedure a rischio di generazione di aerosol o in ambienti scarsamente ventilati.
Raccomandazioni cliniche aggiuntive
Tra le indicazioni di carattere generale, l’OMS invita le madri affette da Mpox a proseguire l’allattamento, adottando precauzioni che limitino il contatto diretto con il neonato. Dopo la guarigione, è consigliato riprendere immediatamente l’allattamento e il contatto quotidiano se questi erano stati temporaneamente sospesi.
Infine, l’agenzia raccomanda l’avvio tempestivo della terapia antiretrovirale per chi convive con l’infezione da Mpxv e Hiv, soprattutto per chi non ha mai seguito il trattamento o lo aveva interrotto, mantenendo così un approccio clinico globale e tempestivo.