Durante il Tribeca Festival 2025, la regista Mary Harron ha condiviso le sue riflessioni sull’influenza sorprendente e duratura di American Psycho dopo 25 anni dalla sua uscita. Con tono critico, ha commentato la situazione morale attuale della società, sottolineando come il film, più che mai, rispecchi l’atmosfera dei nostri tempi.
Una visione che si fa sempre più attuale
Mary Harron ha ricordato il 2000, quando portò sullo schermo il lato oscuro del sogno americano, evidenziando il contrasto con l’epoca attuale. L’attrazione inquietante del personaggio di Patrick Bateman non sembra invecchiare: oggi, la sua rappresentazione esasperata dell’edonismo e della brutalità incarna una realtà ancora più crudele, secondo la regista. Durante il festival, ha osservato con disappunto: “Il mondo è molto peggio di quando girai il film… oggi il fascismo è palese”.
Il paradosso dei protagonisti del potere
Nel corso di una chiacchierata con Hasan Minhaj, Harron ha ricordato come, all’epoca, riteneva che i broker di Wall Street, raffigurati come degli “scorciati dinosauri”, fossero destinati a sparire. Tuttavia, oggi quegli stessi personaggi sono diventati vere e proprie icone, celebrati anche grazie alla loro rappresentazione grottesca nel film. Per la regista, quello che sembrava una caricatura estrema dell’edonismo reaganiano si trasforma in un esempio attuale di comportamenti tossici e di esplicita discriminazione.
Riflessioni sul destino e sul successo del film
Secondo Mary Harron, la trama di American Psycho non segue più un percorso lineare verso la giustizia, ma si evolve in una spirale incontrollabile, quasi come una montagna russa. La sua capacità di rappresentare il dominio maschile e il potere del denaro contribuisce a spiegare il suo persistente fascino. Di conseguenza, alcuni uomini d’affari, ignari del messaggio satirico originario, interpretano il personaggio di Bateman come un modello da seguire.
La scelta del protagonista e il suo impatto
Curiosamente, per il ruolo di Patrick Bateman non fu inizialmente pensato Christian Bale: dopo varie opzioni, tra cui un breve passaggio di Leonardo DiCaprio, Harron optò per un attore gallese che sapesse cogliere l’ironia sottile e surreale del personaggio. “Avevamo la stessa sensibilità ironica”, ha spiegato, precisando che per lei l’aspetto non consisteva nello stile, ma nell’assurdità intrinseca del personaggio.
Guardando con disincanto al presente, la regista ha sottolineato come alcune battute di Bateman sembrino oggi destinarsi a piattaforme social, riflettendo un mondo che, sorpreso, ha superato le sue aspettative. Concludendo, ha lasciato intendere che American Psycho potrebbe aver perso il suo carattere di satira per trasformarsi in un vero e proprio manuale dei tempi moderni.