Vasile Frumuzache, la guardia giurata romena di 32 anni, continua a detenere la propria condizione in carcere con l’accusa di duplice omicidio. Nel frattempo, le indagini si intensificano nel contesto delle tragiche uccisioni delle escort romene Denisa Maria Adas Paun e Ana Maria Andrei a Montecatini Terme, nel territorio di Pistoia.
Nuovi sopralluoghi e indagini sul campo
I tecnici indagano nel cosiddetto “campo degli orrori” e analizzano le immagini e le telefonate collegate ai momenti decisivi dei fatti, cercando di capire se ci siano state altre persone coinvolte. Durante le ricerche sono stati sequestrati diversi telefoni e alcuni oggetti, elementi fondamentali per ricostruire ogni dettaglio della vicenda.
Il confronto fra evidenze digitali e materiali raccolti permette agli inquirenti di delineare una cronologia accurata degli eventi.
Dettagli delle operazioni e elementi raccapriccianti
Le autopsie hanno rivelato che Maria Denisa Paun, di 30 anni, fu decapitata con un’arma pesante, identificata come un’accetta o una mannaia, contraddicendo la tesi secondo cui l’assassino avrebbe usato un coltello da cucina. Durante le perquisizioni sono state rinvenute quattro lame bruciate e quattro telefoni cellulari, uno dei quali occulto sotto il sedile dell’auto usata dall’aggressore.
Le analisi digitali hanno mostrato uno strano scambio di dati tra il cellulare di Denisa e quello di Frumuzache nella notte del 15 maggio, rafforzando l’ipotesi che non si trattasse di un’azione solitaria. Le registrazioni delle telecamere del residence di Prato hanno evidenziato la presenza di un uomo italiano, residente in provincia di Pistoia, che, con un’espressione contrariata, si dileguò subito dopo aver ripreso il tragico momento.
Conferme e spostamenti nel carcere
Il gip del Tribunale di Prato, che ha confermato il fermo di Frumuzache, ha sottolineato la freddezza e la premeditazione con cui il responsabile ha condotto le operazioni. Nonostante la confessione dei due omicidi, le versioni fornite sono state altalenanti, in un tentativo di ridurre la propria responsabilità.
Recentemente, dopo un’aggressione subita nel carcere di Prato – in cui un detenuto, cugino di Ana Maria Andrei, gli gettò dell’olio bollente sul volto – Frumuzache è stato trasferito a Sollicciano, a Firenze, dove è sottoposto a massima sorveglianza.
Prosecuzione delle ricerche
Le autorità continueranno a indagare nel campo incolto frequentato dal killer, per verificare l’eventuale presenza di ulteriori elementi o vittime. Il materiale sequestrato, tra cui telefoni e oggetti personali, viene analizzato nel tentativo di comprendere pienamente il ruolo di eventuali complici e ricostruire ogni dettaglio dei tragici fatti.