Game of Thrones ha sempre sorpreso con colpi di scena inaspettati, ma pochi momenti hanno diviso l’opinione dei fan quanto l’evoluzione finale di Daenerys Targaryen. La stagione finale, tanto attesa quanto contestata, ha lasciato un sapore amaro per la gestione del declino psicologico della regina dei draghi, nonostante segnali iniziali che annunziavano il suo tragico cammino.
Simbolismi nel guardaroba
L’attenzione ai dettagli in Game of Thrones è nota a tutti; anche l’evoluzione degli abiti di Daenerys racconta la trasformazione interiore della protagonista. In principio, gli abiti bianchi che indossa rappresentavano purezza, innocenza e speranza, sottolineando l’immagine dell’eroina idealizzata e della liberatrice. Con l’avvicinarsi della rivelazione sull’identità di Jon Snow e l’accrescersi delle tensioni per il Trono, il suo guardaroba muta in tonalità più cupe.
Durante la battaglia a Grande Inverno, il passaggio dal bianco al grigio preannuncia un conflitto interiore, un’ombra morale che incombe. Il momento decisivo arriva successivamente, dopo la perdita di Missandei, quando Daenerys passa a indossare abiti neri con accenti rossi. Questo cambiamento non è semplice scelta stilistica, ma diventa il simbolo di una trasformazione: la sua figura passa dall’essere una salvatrice a incarnare il principio del Fuoco e Sangue in forma estrema.
Indizi predittivi nella narrazione
Un segnale importante compare già nella seconda stagione, durante la visita alla Casa degli Eterni a Qarth. In una delle visioni, la protagonista scorge il Trono di Spade ricoperto di neve, un’immagine criptica che assume, col tempo, un significato drammatico. La simbologia di quella visione si chiarisce con il destino del Trono, che, dopo la distruzione di Approdo del Re, viene esposto agli elementi, forse non sotto la neve, ma sotto una pioggia di cenere.
Il percorso narrativo che porta alla trasformazione della “regina folle” si fondava sulla tradizione dei Targaryen, designando sin da sempre una possibile pendenza alla follia, come suggerito nel detto popolare che lega la nascita di un Targaryen a un destino segnato. Ciò che ha suscitato maggiormente il malumore tra i fan è stata la rapidità con cui questo arco narrativo è stato portato a termine, con un passaggio fulmineo dalla figura di salvatrice a quella di tiranna, senza sviluppare a fondo questa complessa evoluzione.