Durante l’ultima puntata di Piazzapulita si è acceso un dibattito acceso, che ha visto come protagonisti Corrado Formigli e il conduttore di La Zanzara, David Parenzo. L’accaduto, commentato da Selvaggia Lucarelli con un post su Facebook, riguarda le affermazioni espresse sul tema della presenza di giornalisti indipendenti a Gaza.
Contrapposizione sui permessi d’ingresso
Nel corso della trasmissione, Formigli ha sottolineato che, a partire dall’8 ottobre 2023, i giornalisti indipendenti non potevano accedere a Gaza. Tale dichiarazione ha innescato un acceso scambio di repliche: secondo Parenzo, già prima di quella data, l’accesso era consentito solo previo “permesso” da parte di Hamas. In risposta a queste osservazioni, Formigli ha evidenziato la propria esperienza personale, affermando: “Io ci sono stato a Gaza, tu no”. Inoltre, ha aggiunto che per entrare nell’enclave era necessario ottenere l’autorizzazione da Israele.
Dibattito sulla sicurezza e la libertà di informazione
Il conduttore della Zanzara ha poi ribadito che il permesso era stato richiesto per ragioni di sicurezza, già che era previsto il supporto di un fixer legato ad Hamas. Ha messo in dubbio la possibilità dei giornalisti di muoversi liberamente, sottolineando che la presunta assenza di riprese dei tunnel rimane un punto controverso. In seguito, Selvaggia Lucarelli ha espresso il proprio punto di vista, criticando la mancanza di empatia e giudicando carenti anche alcuni aspetti legati alla comprensione della situazione a Gaza.
Replica e approfondimento della questione
Successivamente, David Parenzo ha pubblicato un lungo intervento su Twitter, dal titolo “Ballando con… Hamas”. Con toni decisamente critici, ha ironizzato nei confronti di Selvaggia Lucarelli, definendola incapace di cogliere appieno le dinamiche della situazione. Parenzo ha illustrato, in modo sintetico, come l’accesso a Gaza fosse possibile sin dal 2005, quando Hamas passò al controllo dell’enclave. Ha poi evidenziato come, per questioni di sicurezza, sia sconsigliato ai cittadini ebrei recarsi nella Striscia, argomentando che il fenomeno non è inedito in altre parti del mondo.
Il giornalista ha infine riconosciuto il valore del lavoro svolto da chi, negli anni, ha documentato la realtà di Gaza, precisando però che tali esperienze sono state realizzate in condizioni particolarmente controllate e accompagnate da esperti locali. Con un tono provocatorio, ha concluso offrendo disponibilità per un “corso accelerato sul Medio Oriente”, sottolineando l’importanza di una conoscenza approfondita delle complessità presenti nel conflitto.