Sabato pomeriggio, poco dopo le 16, una coppia che correva lungo il viale della Fontana del Giglio ha scorto tra le siepi un fagotto rosa. Era il corpo senza vita di una bambina di circa sei mesi, carnagione chiara, piccoli lividi sul braccio e sulla mano destra. A un centinaio di metri, sotto un filare di oleandri, la polizia ha poi trovato un sacco nero: dentro c’era una donna, in stato avanzato di decomposizione. I due corpi sono stati scoperti nello stesso parco, ma a ore di distanza l’uno dall’altro, e quasi certamente da mani diverse da quelle che li hanno uccisi.
Gli agenti del commissariato Monteverde sono arrivati in pochi minuti. I sanitari del 118 hanno tentato, inutilmente, di rianimare la neonata; intorno ai cespugli la Scientifica ha delimitato un’area di una ventina di metri, raccogliendo terriccio, fibre di stoffa e due fascette da elettricista. Molti runner, richiamati dalle sirene, hanno visto i rilievi. Uno di loro ci racconta di “un urlo improvviso, poi il silenzio”, poco prima delle 16.
Sul corpo della donna non ci sono ferite da coltello né colpi d’arma da fuoco. Le mani, secondo un primo esame, erano legate, ma la pelle marcia rende difficile capire se lo fossero al momento della morte o dopo. Nessun documento, nessun segno riconoscibile se non un piccolo tatuaggio a forma di luna sul polso destro.
La procura di Roma ha disposto entrambe le autopsie per martedì 10 giugno all’ospedale Gemelli. Nello stesso incarico il magistrato Antonio Verdi ha chiesto il prelievo del Dna per confronti con il database delle persone scomparse: finora nessuna scheda coincide.
Gli inquirenti lavorano sull’ipotesi di un solo assassino che abbia abbandonato i due corpi in momenti diversi. Per questo da ieri vengono passate al setaccio le telecamere di via Leone XIII, Monteverde e Aurelio. La speranza è che qualche fotogramma mostri il passaggio del veicolo usato per trasportare i cadaveri.
Domenica mattina i nostri reporter hanno mappato la villa: 184 ettari, dodici varchi. Le telecamere interne funzionanti sono appena sette e coprono solo gli ingressi principali; all’interno, da anni, i lampioni restano spenti di sera per mancanza di fondi. Il progetto di videosorveglianza capillare giace nei cassetti del Campidoglio dal 2023.
Un giardiniere comunale ci riferisce che mercoledì scorso ha visto “una donna sui trent’anni con un passeggino grigio” aggirarsi nella stessa radura, ma non ricorda il volto. La Squadra Mobile sta raccogliendo testimonianze casa per casa nei palazzi che affacciano su via Vitellia.
Chi sono la bambina e la donna? Dove sono morte davvero? Perché scegliere Villa Pamphili, un’area che offre vie di fuga veloci verso l’Aurelia Antica ma poche telecamere? Fino a quando il laboratorio di Roma non consegnerà i risultati del Dna, resteranno due corpi senza nome.
La procura invita chiunque abbia visto movimenti sospetti tra le 14.30 e le 17 di sabato a contattare la Squadra Mobile allo 06 46861. Ogni dettaglio può fare la differenza. Noi di Sbircia la Notizia Magazine continueremo a seguire gli sviluppi, passo dopo passo: non basta raccontare, bisogna fare luce.