Si allarga il mistero intorno alla sparizione di Denisa Maria Adas, 30 anni, la cui scomparsa è stata segnalata al Prato lo scorso giovedì 15 maggio. Le indagini proseguono per ritrovare la donna, e nuovi dettagli sono stati portati alla luce dalle telecamere di sorveglianza installate nei pressi del residence Ferrucci, dove alloggiava.
Presence nelle riprese e movimenti sospetti
I filmati mostrano due uomini nei pressi del residence. Il primo, già noto alle autorità, ha lasciato l’edificio alle 20.45 e, dopo essere stato interrogato, ha fornito un alibi ritenuto plausibile. Il secondo uomo, il cui coinvolgimento è ancora al vaglio, sembra essere stato l’ultimo cliente di Denisa. Quest’ultimo rimase con la donna fino a tardi, registrando ben tre chiamate telefoniche prima del suo presunto incontro alle 23.35. Attualmente, risulta che quest’uomo, già identificato, provenga da un’altra provincia, un elemento che ha amplificato la collaborazione tra le forze di Firenze e quelle locali di Prato.
Accertamenti e operazioni sul territorio
Nel corso del pomeriggio di martedì, gli inquirenti, coadiuvati dai carabinieri della SIS e da unità cinofile, hanno effettuato un controllo puntuale presso il residence. L’ispezione ha interessato in particolare la stanza di Denisa e l’auto parcheggiata all’interno della struttura. Durante questi accertamenti, sono stati prelevati elementi significativi: dalla vettura, il coprivolante, e dalla stanza, un indumento insieme a uno spazzolino personale. Le ricerche si sono anche estese nella zona dei Lecci, ubicata a circa un chilometro dal residence.
Un ulteriore intervento ha visto l’impiego di un elicottero dei carabinieri, impegnato nella sorvolata del laghetto degli Alcali, nella speranza di trovare indizi utili alla ricostruzione della vicenda. Queste operazioni dimostrano come le forze dell’ordine stiano coprendo ogni possibile area d’interesse sul territorio.
Analisi delle comunicazioni e possibili minacce
Un ulteriore aspetto che ha attirato l’attenzione delle autorità riguarda la chat di gruppo in cui Denisa scambiava messaggi con altre escort. Apparentemente, la sera della scomparsa, la ragazza aveva condiviso un messaggio volto ad avvisare dei pericoli legati a un cliente “pericoloso”. Questa comunicazione potrebbe essere stata alterata in seguito alla sparizione, probabilmente per eliminare elementi compromettenti. L’analisi dei dispositivi elettronici della scomparsa risulta quindi centrale per ritrovare tracce utili.
Le indagini si sono inoltre soffermate sulla frase “Se mi trovano mi ammazzano”, riportata da un testimone ad aver spinto il procuratore Luca Tescaroli a istituire un fascicolo per sequestro di persona contro ignoti. Ulteriori elementi, quali il ritrovamento delle chiavi nella serratura interna e una porta trovata aperta, insieme ai trucchi abbandonati, rafforzano l’ipotesi che la donna sia stata allontanata in modo repentino e forzato.
Testimonianze e retroscena
Le colleghe di Denisa hanno fatto presente come la donna si attenesse costantemente ai “trucchi”, lasciando intendere che l’allontanamento non fosse voluto. Le autorità non escludono la possibilità che la giovane sia stata costretta a salire su un’auto, o addirittura trattenuta contro la sua volontà, in un contesto che potrebbe celare dinamiche legate al giro della prostituzione. Alcuni dettagli, infatti, suggeriscono la presenza di una rete organizzata il cui controllo rigoroso riguarda il settore del sesso a pagamento all’interno dell’area di Ferrucci.
Testimonianze da parte di commercianti locali hanno ulteriormente alimentato gli interrogativi. Uno di loro ha descritto un movimentato via vai di persone sul marciapiede: descrivendo il passaggio di uomini che caricavano oggetti sull’auto e momenti di attesa vicino ad una pizzeria, il negoziante ha osservato che Denisa appariva agitata, in compagnia di un individuo corpulento, che sembrava provenire dall’Est Europa. Un altro testimone ha notato il consueto scorrere di clienti accompagnati appunto da uomini di origine orientale, aggiungendo ulteriori spunti sulle possibili dinamiche del fenomeno.
Nel frattempo, la madre della scomparsa è stata convocata a Prato e ha avviato il viaggio da Roma per collaborare con le autorità, in un clima di preoccupazione e speranza che la verità possa emergere al più presto. L’avanzamento delle indagini, supportato dalla collaborazione tra diversi reparti dei carabinieri, lascia intravedere la possibilità di far luce su un caso complesso e intricato, in cui la fiducia riposta nelle prove raccolte resta l’elemento cardine per una ricostruzione coerente e puntuale.