L’avvocato Angelo Pisani dell’associazione Noi Consumatori ha reagito con decisione alle affermazioni diffuse sui social media, denunciando pubblicamente le accuse infondate che vedono coinvolti medici e avvocati. In un video recentemente pubblicato, la tiktoker Rita De Crescenzo aveva sostenuto, in termini molto forti, che alcuni professionisti in ambito legale e sanitario avessero un comportamento scorretto, arrivando persino ad affermare l’uso di sostanze stupefacenti da parte loro. Il tono di queste dichiarazioni ha spinto il legale a procedere legalmente, presentando una querela per diffamazione.
Appello ai colleghi e richieste di tutela
In un appello diretto a colleghi avvocati, medici e genitori, Pisani ha sottolineato la necessità di proteggere la reputazione e la dignità di ogni professionista. “È essenziale difendere la nostra dignità da coloro che, tramite i social, diffondono informazioni distorte e potenzialmente dannose”, ha dichiarato. Il legale insiste sull’importanza di una risposta ferma per arginare le pratiche diffamatorie, utilizzate da chi, all’interno del mondo digitale, sembra non conoscere limiti e conseguenze.
L’esperto legale ha inoltre evidenziato come l’attuale scenario sociale richieda una regolamentazione più stringente. In particolare, ha lanciato un appello affinché si introduca una normativa che, in linea con l’itinerario adottato in altri ambiti, preveda un “Daspo digitale”. Secondo Pisani, questa misura potrebbe comportare la sospensione o il blocco dell’accesso ai social media per coloro che si rendono protagonisti di comportamenti illeciti o estimolano molestie online.
Proposta di legge per contrastare abusi digitali
Nell’ambito delle sue riflessioni, l’avvocato ha illustrato l’idea di una proposta legislativa volta a combattere non solo le diffamazioni, ma anche altre forme di violenza digitale, come il cyberbullismo e lo stalking online. L’obiettivo è proteggere in particolare le nuove generazioni, sempre più esposte ai pericoli del web, e garantire un ambiente online più sicuro per tutti. La normativa proposta mirerebbe così a prevenire comportamenti dannosi, fornendo al contempo strumenti educativi e misure preventive che sensibilizzino la comunità all’uso responsabile dei social media.
Il legale ha spiegato come la strategia preveda, nelle fasi iniziali, la raccolta di firme per una proposta popolare. Questa iniziativa intende mobilitare un ampio consenso, coinvolgendo cittadini, istituzioni e professionisti che condividono la necessità di interventi rapidi e decisi. La sua idea è quella di instaurare un percorso di collaborazione fra esperti del settore, autorità e pubblico al fine di definire e attuare regole chiare contro la diffusione di notizie false e comportamenti illeciti online.
Un’azione coordinata per la sicurezza digitale
La proposta di normativa, definita con chiarezza e determinazione, va oltre la semplice repressione delle diffamazioni, puntando a creare un vero e proprio strumento di tutela digitale che possa fare da riferimento in Italia. Secondo Pisani, questa misura avrebbe il potenziale di diventare un punto di riferimento per la protezione dei cittadini nell’ambiente virtuale, permettendo di contrastare in maniera efficace le violazioni e le forme di abuso che minacciano la serenità degli utenti.
Il legale ha evidenziato, infine, come la nuova regolamentazione non intenda limitare la libertà di espressione, ma mirare a un uso responsabile dei social media. La libertà di parola, ha spiegato, non equivale al diritto di diffamare e danneggiare la reputazione altrui. Con questo strumento legislativo, si intende fornire una risposta a comportamenti che, se trascurati, possono compromettere non solo la vita privata e professionale dei cittadini, ma anche il clima di fiducia e rispetto che dovrebbe caratterizzare la società moderna.