Fin da bambina, Red Fryk Hey ha trovato nella danza un rifugio capace di superare ogni barriera. Attraverso questo linguaggio corporeo ha saputo esprimere se stessa e comunicare con il mondo, trasformando una passione in una professione consolidata. Oggi, il suo percorso spazia dalla danza alla coreografia, con specializzazione nell’hip-hop, e testimonia una vita interamente dedicata all’arte e all’inclusione.
Un percorso di trasformazione
Sin dagli inizi, il contatto con il movimento è stato un sostegno fondamentale per Federica Giusto – nota come Red Fryk Hey – la quale ha saputo superare ostacoli e pregiudizi grazie all’energia e alla forza espressiva della danza. Nel corso della sua carriera ha incarnato il ruolo di protagonista in un fumetto, ha ispirato il film “The mind with red wings” e ha intrapreso una tournée che l’ha portata in diverse località italiane, presentando spettacoli e panel-show.
Il racconto personale di Red si intreccia con la sua esperienza di giovane donna che ha compreso, in un percorso tardivo ma illuminante, la propria appartenenza allo spettro autistico. Questo riconoscimento ha rappresentato un punto di svolta nella sua vita, permettendole di ricostruire la propria identità e di far luce sulle sfide che chi vive con diversità deve quotidianamente affrontare.
L’inclusione come valore fondamentale
Durante il suo intervento all’EduFest 2025, evento destinato a famiglie, educatori, insegnanti e professionisti del mondo della didattica, Red Fryk Hey illustrerà cosa rappresenti realmente l’inclusione. La manifestazione, tenutasi presso Villa Ghirlanda a Cinisello Balsamo, ha scelto come tema centrale gli “Equilibri”, offrendo uno spazio in cui domande e risposte si alternano per valorizzare ogni diversità come risorsa preziosa.
Il viaggio interiore raccontato dalla coreografa evidenzia l’importanza di comprendere i bisogni personali per favorire un ambiente inclusivo. Red enfatizza che l’inclusione va ben oltre l’integrazione forzata, invitando a riconoscere le necessità individuali e a garantire a ciascuno il diritto a essere parte integrante della società. Questa riflessione è particolarmente significativa per chi, come lei, ha dovuto lottare contro il giudizio e l’isolamento sin dall’infanzia.
Esperienze scolastiche e la ricerca di un’umanità condivisa
Ricordando i giorni trascorsi a scuola, Red Fryk Hey racconta momenti difficili in cui la mancanza di comprensione e il rumore eccessivo di corridoio aumentavano il suo disagio. Situazioni che l’hanno portata a chiedere un ambiente più protetto e ad affrontare episodi di dissociazione, con la conseguente sensazione di essere diversa e incompresa. In quegli anni, l’assenza di supporto adeguato contribuiva a creare un clima di esclusione, alimentando insicurezze e sentimenti negativi.
La consapevolezza del proprio funzionamento si è poi rivelata una chiave essenziale per affrontare le difficoltà e cercare l’aiuto di professionisti specializzati nel trattamento di stati come la depressione su menti autistiche. Red ha saputo trasformare il dolore in una spinta motivazionale, diventando una voce autentica e determinata nell’ambito dell’attivismo e dell’informazione.
La danza: identità e liberazione
Per Red Fryk Hey, la danza non è solo un’arte, ma uno strumento di autorappresentazione e liberazione personale. Sin dai primi ricordi, il movimento ha sempre avuto un ruolo fondamentale nel definire la sua identità, contrastando lo stigma e il pregiudizio. La coreografa attribuisce alla danza una funzione terapeutica, riconoscendo in essa un’espressione autentica delle proprie emozioni e reazioni, spesso troppo intense per essere comprese in altri contesti.
Il potere trasformativo della danza, che ha accompagnato ogni tappa della sua vita, offre a chi la osserva un messaggio chiaro: la diversità e le esperienze individuali non devono essere viste come ostacoli ma come fonti di arricchimento personale. Attraverso il movimento, Red comunica storie di resilienza e accettazione, invitando a una riflessione profonda sul significato stesso dell’inclusione.
Ogni performance, ogni coreografia diventa così un tributo al proprio percorso interiore, fatto di riconoscenza e crescita. L’arte del movimento, per Red Fryk Hey, è il mezzo attraverso cui espone la complessità di una mente che ha dovuto imparare a conoscersi per poter finalmente vivere in armonia con se stessa e con gli altri.