Nell’ambito di un’intervista dal tono informale, Ryan Reynolds ha svelato le uniche due restrizioni imposte da Disney per il film Deadpool & Wolverine. L’attore canadese, noto per il suo spirito pungente, ha illustrato in un podcast ospitato da Conan O’Brien Needs A Friend come la produzione abbia saputo superare i limiti del formato PG-13, ottenendo un notevole successo commerciale e segnando un momento fondamentale per il Marvel Cinematic Universe.
Linee guida e richiesta al top
Durante il dialogo, Reynolds ha raccontato di un episodio particolare legato all’intervento del CEO Disney, Bob Iger, che ha preso personalmente in mano la questione di una battuta considerata troppo audace. L’attore ha riferito che, pur avendo incontrato il film in una fase avanzata della produzione, il capo della multinazionale ha sottolineato la necessità di eliminare un riferimento satirico a Mickey Mouse. Con un tono ironico, il comico mercenario ha ricordato una situazione in cui si è trovato a camminare con un accento nervoso intorno all’ufficio prima di dover accettare questa modifica imposta dall’alto.
Il passaggio controverso, che ha poi trovato spazio nello script promozionale, conteneva una battuta che ironizzava sulla rigida politica aziendale: una frase pungente in cui si faceva riferimento ai limiti di spesa e alle manovre commerciali del marchio, utilizzando un linguaggio fortemente colorito. La richiesta di rimozione di questo riferimento evidenzia quanto possano essere stringenti i controlli da parte di Disney anche su un prodotto che ha saputo interpretare e sbandierare un linguaggio decisamente irriverente.
Sull’onda del successo
Oltre alla nota battuta sul famoso personaggio dei cartoni, il produttore ha illustrato come il gigante dell’intrattenimento abbia esercitato un ulteriore veto su un’idea altrettanto fuori dagli schemi. In un aneddoto curioso, Reynolds ha raccontato come sia stato escluso un concept narrativo in cui il protagonista affrontava un cacciatore responsabile della morte della madre del personaggio Bambi. La risposta alla proposta è stata secca: “Non si tocca Bambi”, un affermazione in linea con il divieto già applicato nei confronti di Mickey Mouse in precedenti discussioni.
Nonostante le limitazioni discusse, il film Deadpool & Wolverine ha riscosso un enorme riscontro di pubblico, raccogliendo 211 milioni di dollari durante il fine settimana di debutto e accumulando oltre 1,3 miliardi a livello globale. Tale risultato contraddistingue il film come uno dei titoli R-rated più performanti, dimostrando come l’audacia e l’innovazione nel linguaggio cinematografico possano tradursi in un successo commerciale senza precedenti.
Il dialogo non si è limitato alle questioni creative sul set, ma ha toccato anche il confronto tra le stelle del cinema. Reynolds ha ricordato una simpatica polemica con Hugh Jackman, in cui il collega ha espresso il desiderio di comparire in alcune scene che invece non gli erano state riservate nel medesimo film. Questi momenti di scambio tra attori noti sottolineano la complicità e il rispetto reciproco all’interno dell’industria cinematografica.
Nel contesto di futuri progetti, l’attore ha sottolineato di essere attivamente impegnato in nuovi lavori legati al personaggio di Deadpool. Pur confermando il continuo interesse per l’iconico anti-eroe, ha chiarito come il protagonista non sarà mai inserito a pieno titolo nel roster degli Avengers o negli X-Men. Un’affermazione che rispecchia la volontà di mantenere intatta quella peculiarità che ha reso il personaggio così amato dal pubblico.
L’episodio narra non solo la capacità di navigare tra le restrizioni imposte ma anche l’abilità di cogliere al volo ogni situazione, trasformando quelli che potevano essere limiti in opportunità creative. Descrivere Deadpool & Wolverine come una pietra miliare del cinema recente è pertinente, in quanto il film ha saputo interpretare le richieste del mercato e dimostrare che, sebbene certi riferimenti vengano modificati o eliminati, l’essenza del personaggio rimane intatta e al centro dell’attenzione. La vicenda conferma come anche sotto la pressione di vincoli esterni, il talento e la visione degli autori siano capaci di garantire risultati straordinari.