La presentazione del Rapporto di ricerca “Diplomazia di pace. La minaccia della guerra russo-ucraina e la prospettiva della pace” si è svolta nella Sala Stampa della Camera dei Deputati. L’evento è stato un momento significativo, concepito per offrire strumenti di analisi e proposte concrete finalizzate alla risoluzione del conflitto in Ucraina.
Il documento, realizzato dall’Istituto di Ricerche Internazionali Archivio Disarmo, propone una serie di misure strategiche strutturate in quattro fasi fondamentali. La prima tappa consiste nell’adozione di un cessate il fuoco totale e immediato, da ratificare dal Consiglio di Sicurezza dell’ONU e supportato da una missione di peacekeeping internazionale, per cui si è ipotizzata anche la partecipazione di Paesi come Brasile e Cina, già espressi come disponibili.
Il percorso verso la pace
Il secondo gradino della proposta prevede l’avvio di negoziati per il raggiungimento di un accordo di pace. Questi colloqui si svolgerebbero sotto l’egida delle Nazioni Unite, con il coinvolgimento di un rappresentante ucraino e dell’Alto rappresentante della Politica Estera e di Sicurezza dell’UE. La Road Map illustra un approccio graduale che include misure di tipo umanitario, economico e relative alla sicurezza degli impianti nucleari.
Proseguendo, il Rapporto individua come tappa fondamentale la definizione dello status dei territori contesi, accompagnata dall’adozione di garanzie tese a tutelare la sicurezza e la sovranità dell’Ucraina. Tale proposta intende promuovere una nuova architettura di sicurezza europea basata su cooperazione multilaterale e ispirata ai principi espressi nel Patto di Helsinki, auspicando una completa ristrutturazione della OSCE.
Riflessi e prospettive post-belliche
L’ultima fase evidenziata dal Rapporto si concentra sulla riabilitazione post-bellica, vista non solo come la ricostruzione dei danni materiali, ma anche come un percorso di risoluzione dei traumi sociali e psicologici generati dal conflitto. Una cura mirata alla reintegrazione dei combattenti, l’educazione alla pace e il coinvolgimento attivo della società civile vengono presentati come strumenti indispensabili per un recupero a lungo termine e per il rafforzamento dell’impegno “people-to-people”.
Durante l’evento, personalità di rilievo hanno commentato il Rapporto, sottolineando l’importanza della proposta. Angelo Bonelli, Co-portavoce di Europa Verde e Deputato AVS, ha richiamato l’attenzione sulle parole del nuovo Papa Leone XIV, che auspica una “pace disarmata e disarmante”, evidenziando come tale tematica sia di cruciale importanza per il gruppo.
In un intervento simile, Cristina Guarda, Eurodeputata dei Verdi Europei-AVS, ha affermato che il discorso pontificio evidenzia la centralità del concetto di pace, definendolo il motore necessario per una visione europea improntata al dialogo e alla cooperazione internazionale. Anche Leoluca Orlando, Eurodeputato dei Verdi Europei-AVS, ha ricordato l’impegno costante svolto nell’Europarlamento per mantenere viva la questione della pace, sottolineando come il conflitto, pur essendo interpretato in chiave divisiva, richieda una risposta unitaria e concreta.
Nel corso della presentazione, Marco Tarquinio, Eurodeputato dei Democratici e Socialisti, ha evidenziato l’importanza di affrontare il tema della pace, richiamando l’invito del nuovo Pontefice e sottolineando il ruolo primario che l’Europa può giocare in ambito diplomatico. La prospettiva di una diplomazia di pace è stata identificata come il modello da perseguire, specialmente in un contesto caratterizzato dalla complessità della guerra in corso.
L’approccio analitico adottato nel Rapporto è stato apprezzato anche da Maurizio Simoncelli, Vicepresidente di Archivio Disarmo, che ha messo in evidenza la cura con cui sono state considerate sia le aspirazioni ideali della pace che le restrizioni imposte dal contesto bellico degli ultimi tre anni. Fabrizio Battistelli, Presidente di Archivio Disarmo, ha poi criticato le proposte di tregua momentanea avanzate nel conflitto, definendole propaganda e rimarcando il ruolo essenziale di un cessate il fuoco immediato come preambolo a una soluzione diplomaticamente condivisa.
L’iniziativa ha rappresentato un’occasione di profonda riflessione basata su un’analisi accurata e misurata dei fatti, proiettando lo sguardo verso una pace duratura e un rinnovato ruolo dell’Europa nel panorama internazionale.