Buona domenica a tutti, annuncia Papa Leone XIV dalla Loggia centrale di San Pietro, salutando migliaia di fedeli radunatisi per partecipare al Regina Coeli. La celebrazione, riservata alla Vergine Maria, sostituisce l’Angelus durante il periodo pasquale fino a Pentecoste e segna il primo rito del nuovo Pontefice, Prevost.
Un invito alla pace e alle vocazioni
Il Pontefice ha rivolto un sentito appello di “Mai più la guerra” ai leader mondiali, enfatizzando l’importanza della pace in un momento in cui le tensioni internazionali evocano ricordi dolorosi. Dopo un energico applauso dei fedeli, Papa Prevost ha sottolineato il suo profondo senso di gratitudine verso Dio nel segnare la prima domenica del suo ministero come Vescovo di Roma durante il tempo pasquale. In un vivido richiamo al Vangelo di Giovanni, capitolo 10, ha ricordato come Gesù, descritto come il vero Pastore, conosca e ami le sue pecore, andando fino a dare la vita per esse.
Nel contesto della celebrazione, il Pontefice ha riproposto la sua visione per rafforzare le vocazioni sacerdotali, invitando i giovani a farsi guidare da modelli di fede autentica e impegno. Ha evidenziato l’importanza che le comunità religiose sappiano offrire accoglienza, ascolto e supporto nel percorso vocazionale dei giovani, esortandoli a seguirne l’esempio di dedizione e amore reciproco. Con le parole di Papa Francesco ancora fresche nei cuori di tutti, Papa Prevost ha ribadito il valore del sostegno e dell’accompagnamento dei giovani nelle comunità, invocando che ciascuno si impegni secondo il proprio “stato” a contribuire alla crescita della Chiesa.
Preghiera per la pace in un mondo in fermento
Durante questo speciale Regina Coeli, celebrato in occasione della Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni, Papa Leone XIV non ha mancato di esprimere la dolorosa preoccupazione per le attuali vicende internazionali. Rivolgendosi ai potenti del mondo, ha rinnovato il forte messaggio di pacificazione, condannando fermamente qualsiasi forma di violenza e conflitto. Con particolare attenzione alle tragiche situazioni dell’Ucraina e della Striscia di Gaza, il Papa ha chiesto che si raggiunga al più presto una pace stabile e duratura, auspicando la liberazione dei prigionieri e il ritorno dei bambini alle loro famiglie.
Manifestando profonda tristezza per i disordini nella Striscia di Gaza, il Pontefice ha invocato la fine immediata dei combattimenti e l’intervento per soccorrere le popolazioni colpite. Allo stesso modo, ha accolto con soddisfazione il recente cessate il fuoco tra India e Pakistan, auspicando che i negoziati possano condurre a un accordo permanente. In un gesto simbolico, ha affidato il suo più sentito appello alla Regina della Pace, pregando perché lei lo porti al Signore Gesù affinché si realizzi il miracolo della pace.
Risonanze storiche e nuovo invito ai giovani
Le parole di Papa Prevost ricordano quelle di un passato importante, in particolare il celebre “Mai più la guerra” pronunciato da un precedente Pontefice, nel cuore di momenti significativi della storia. In questo spirito, il Pontefice ha infine rivolto un toccante messaggio alle donne: durante la giornata in cui si celebra la festa della mamma, ha inviato un caloroso saluto, pregando per tutte le madri, sia quelle tra noi che colte dall’eternità, ricevendo un caloroso benvenuto in Piazza San Pietro.
Poi, il Pontefice si è recato nelle Grotte Vaticane, celebrando la Santa Messa in prossimità della tomba di Pietro, in una cerimonia concelebrata da illustri rappresentanti dell’Ordine di Sant’Agostino. Al termine del rito, il Papa ha spento qualche istante accanto alle tombe dei suoi predecessori e si è fermato davanti alla nicchia dei Pallii, in un momento di profonda riflessione e preghiera.
La presenza di quasi 100mila fedeli in Piazza San Pietro ha sottolineato la rilevanza di questo evento e l’universalità del messaggio d’amore e di riconciliazione. Persone provenienti da paesi come il Perù e l’Ucraina si sono ritrovate in questa grande manifestazione di fede, dimostrando che il richiamo alla pace e alla solidarietà è sentito in tutto il mondo. Gli accessi alla piazza, debitamente controllati, hanno garantito la sicurezza dei partecipanti, evidenziando l’importanza di questo momento di incontro e preghiera.