Nel corso di questa giornata, Leone XIV si appresta a recitare il Regina Coeli dalla penultima finestra del terzo piano del Palazzo Apostolico. In questo contesto, un elemento particolarmente curato porta tramite l’eleganza delle finiture l’essenza della nostra terra, in particolare un tocco di Lombardia.
Un tocco d’arte nella lavorazione dei tessuti
Dietro l’abito papale e le divise di altri alti prelati si cela un’arte raffinata: la marezzatura. L’azienda di Orefice & C, situata a Casnate con Bernate, in provincia di Como, si occupa di questa lavorazione che rappresenta l’ultimo e fondamentale passaggio nella preparazione dei tessuti. Questo processo non solo dona aspetto e valore al materiale, ma immette luce e movimento nei capi destinati ad rappresentare la Santa Sede.
Le sartorie ecclesiastiche di Roma ordinano i tessuti, che vengono prima preparati dal tessitore e poi inviati alla ditta per l’esecuzione della lavorazione. La tecnica, applicata anche a stoffe con tonalità particolari come il rosso porpora dei cardinali o il fucsia riservato a vescovi e preti, è determinante per conferire quel patrimonio estetico che contraddistingue l’abbigliamento di alto profilo.
Il processo di marezzatura: precisione e tradizione
La marezzatura prevede una serie di operazioni minuziosamente eseguite. Si inizia con l’impiego di pettini specifici, capaci di deformare lievemente la trama del tessuto, ottenendo un effetto che richiama le venature del legno o le onde dell’acqua. Secondo quanto spiegato da Luisa Orefice, responsabile dell’azienda insieme alla sorella Alba e ai loro figli, questa fase include ben tredici passaggi distinti. Tra questi, la fase di calandratura gioca un ruolo cruciale, poiché il tessuto viene pressato per fissare il disegno e mantenere stabile la sinuosità delle ondulazioni.
Un aspetto fondamentale di questo trattamento è il tipo di tessuto utilizzato. Per garantire la riuscita ottimale della lavorazione, il materiale deve essere composto principalmente da seta, che, grazie alla sua struttura pregiata, risponde perfettamente alle esigenze della tecnica. Anche il cotone viene a volte impiegato, ma la priorità rimane l’uso della seta di alta qualità, indispensabile per tessuti destinati a rappresentare il Papa e altre figure ecclesiastiche di rilievo.
Tradizione e innovazione in un’azienda centenaria
Fondata nel 1925 come un piccolo laboratorio specializzato, Orefice & C ha visto il passaggio di generazioni, arrivando oggi ad essere gestita dalla terza e quarta generazione della famiglia. Con 39 dipendenti, l’azienda ha saputo espandere il proprio ambito di lavorazione, mantenendo costante l’impegno verso la tradizione artigianale e una qualità sempre elevata.
L’esperienza accumulata in quasi un secolo di attività ha permesso a questa realtà familiare di sviluppare metodi di lavoro che miscelano perfettamente rispetto per la gerarchia e passione per l’innovazione. Luisa Orefice sottolinea l’importanza del continuo apprendimento, evidenziando come le persone e le aziende continuino a crescere finché restano disposte ad acquisire nuove conoscenze.
Il delicato processo di marezzatura, che prevede l’impiego di tecniche antiche e innovative, si conferma un elemento imprescindibile per la produzione dei tessuti destinati al Vaticano. Questa procedura, infatti, è specifica per creare quel tocco di eleganza e personalità, rendendo ogni capo una vera opera d’arte.
La cura e la meticolosità di tutte le fasi della lavorazione testimoniano un impegno costante verso l’eccellenza, fondendo tradizione e modernità in un connubio che arricchisce ulteriormente il patrimonio artistico e liturgico della Santa Sede.