Il 5 maggio 2025, alle 16 su Rai 1 e in streaming su RaiPlay, la puntata 160 ha chiuso la nona stagione della soap ambientata nel grande magazzino milanese. L’episodio ha riannodato i fili di trame rimaste aperte: Enrico è partito per Roma deciso a testimoniare al processo che lo perseguita, Mimmo ha sventato il piano di Nicola Di Giorgi e salvato l’amico, mentre Elvira ha partorito con due mesi di anticipo, regalando al Paradiso un neonato inatteso. Rosa ha tagliato i ponti con il passato, e Roberto e Marcello hanno finalmente deciso se denunciare Tancredi, muovendo così gli equilibri di tutto il clan Sant’Erasmo.
La scrittura ha puntato su un finale corale: ogni personaggio ha avuto il proprio momento in scena e l’episodio ha chiuso archi narrativi lasciando spiragli per nuovi sviluppi. Il pubblico ha risposto con entusiasmo: i social ufficiali della serie hanno raccolto migliaia di commenti in diretta, segno di un affetto costruito giorno dopo giorno in oltre 1.180 episodi dal 2015 a oggi. La scelta di far slittare la chiusura dal 2 al 5 maggio, dovuta alle modifiche di palinsesto in seguito alla morte di Papa Francesco, ha persino aumentato l’attesa, trasformando il finale in un evento pomeridiano raro per la fascia daytime di Rai 1.
Dietro la scelta del palinsesto
Il ritardo di tre giorni non è stato l’unico scossone. Rai 1 ha dovuto ridisegnare l’intero daytime: dal 21 aprile, giorno della scomparsa del Pontefice, a inizio maggio, la rete ha privilegiato dirette e speciali d’informazione. Per recuperare le puntate saltate, Il Paradiso si è spostato al 25 aprile e ha trovato nel 5 maggio la collocazione definitiva per il finale. La tempistica era essenziale perché dal 6 maggio lo slot doveva accogliere il nuovo talk “La Volta Buona”; l’ulteriore incognita del Conclave (apertura il 7 maggio) ha consigliato prudenza.
Il post-Paradiso è stato affidato alla soap spagnola Ritorno a Las Sabinas, inizialmente annunciata per il 6 maggio e poi rinviata al 12 maggio proprio per non sovrapporsi all’elezione del nuovo Papa. Dal 6 al 9 maggio, quindi, Rai 1 manderà in onda una striscia extra di “La Volta Buona”, mentre i fan del Paradiso potranno rivedere le repliche ad agosto, in attesa dei nuovi episodi. La strategia conferma quanto la soap sia diventata cardine del pomeriggio: ogni spostamento incide sull’intera architettura del palinsesto pubblico.
Verso la decima stagione
Le riprese del decimo ciclo partiranno a Roma nelle prossime settimane, come ha anticipato la produzione, e l’obiettivo è confermare la messa in onda per la prima settimana di settembre 2025, sempre alle 16. Nel frattempo il set all’interno dei teatri Videa verrà ridisegnato per riprodurre l’autunno milanese del 1964, con nuove vetrine e costumi. Gli autori hanno rivelato che la stagione 10 ripartirà dal destino giudiziario di Tancredi, dal neonato di Elvira e dall’evoluzione del rapporto tra Enrico e Marta.
Anche il cast ha cominciato a stuzzicare il pubblico. Emanuel Caserio, ospite a “Citofonare Rai 2”, ha scherzato sul set svelando un fuori programma: durante una scena passionale con Elvira ha rotto il letto, episodio poi tagliato dal montaggio finale. L’attore ha promesso «più ironia e qualche cambiamento di rotta» per Salvatore nella prossima annata, segno che la soap continuerà a mixare romanticismo, commedia e cronaca dell’Italia che cambia.
Ascolti e fenomeno pop
Il gran finale ha raccolto 1 milione 936 mila telespettatori pari al 22,2 % di share, miglior risultato stagionale, mentre la media del 2025 oscilla poco sotto i due milioni con punte del 23 %. Solo il 21 marzo, ad esempio, la soap ha ottenuto 1 milione 828 mila spettatori e il 21,59 % di share, segnando la leadership del pomeriggio sui competitor commerciali. Questi numeri consolidano il programma come asset stabile del daytime Rai, capace di sostenere interruzioni straordinarie e di trainare gli slot contigui.
Lunga vita spiegata dai fatti: nata in prime time nel 2015 e trasformata in daily nel 2018, la serie prodotta da Aurora TV e Rai Fiction è ambientata nella Milano di fine anni ’50 e primi ’60, trae ispirazione dal romanzo di Émile Zola e ha superato i 1.180 episodi girati, con una troupe di oltre 200 professionisti. La scelta di mostrare l’emancipazione femminile attraverso un grande magazzino, crocevia di mode e aspirazioni, resta il motore narrativo che lega la fiction al pubblico generazionale che la segue in tv, su RaiPlay e sui social.
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