Il sesto capitolo dell’iconico franchise horror Final Destination Bloodlines ha spinto i propri confini per distinguersi dai precedenti film della serie. In questa ultima fatica cinematografica, il team creativo ha voluto superare le aspettative, proponendo una coreografia elaborata e un’acrobazia mai tentata prima sul grande schermo. Il regista Zach Lipovsky, accompagnato dal co-regista Adam Stein, ha illustrato le ambiziose prove affrontate durante le riprese in un’intervista rilasciata a Entertainment Weekly.
Un’innovazione audace tra le fiamme
Il racconto del regista ha evidenziato un evento particolarmente sorprendente: durante le riprese, è stato raggiunto un record nel campo degli stunt, per cui il record mondiale ha incluso la persona più anziana improvvisamente coinvolta in una scena incendiaria. In particolare, Yvette Ferguson, ex stuntwoman e attrice, è stata richiamata dalla pensione all’età di 71 anni per interpretare il ruolo della signora Fuller. La sua performance, che ha visto il completo argentato trasformarsi in un rogo spettacolare, ha suscitato notevole scalpore per l’estrema fisicità e il realismo dell’effetto.
Il team di stunt, motivato dalla sfida e dall’entusiasmo nel realizzare questa scena, ha pensato persino di contattare il Guinness World Records per formalizzare l’impresa, anche se, al momento, non è pervenuta alcuna conferma ufficiale. Il coraggio e la determinazione dimostrati in fase di ripresa riflettono un impegno totale nel portare sullo schermo effetti speciali di altissimo livello.
Una sequenza di apertura mozzafiato
La scena iniziale, caratterizzata da una messa in scena straordinaria, è ambientata negli anni ’60 all’interno di un ristorante panoramico, ubicato in cima alla fittizia Skyview Tower, un grattacielo che si erge per ben 400 metri. Questo edificio, dal design innovativo grazie ai suoi piani in vetro che offrono una visuale a 360 gradi e una base ridotta, evoca l’immagine della celebre CN Tower di Toronto, suggerendo un imminente disastro. Durante l’imponente sequenza, l’ambientazione elegante si trasforma in un teatro di caos e distruzione, catturando l’attenzione dello spettatore con immagini potenti e coinvolgenti.
Il cuore della narrazione si concentra su Iris, una giovane donna impegnata in un appuntamento che si trasforma in una serie di eventi predestinati. La sua inquietante premonizione, tipica delle trame del franchise, presagisce una tragedia che fa precipitare l’edificio in un turbinio di cemento, vetro e fiamme. Il culmine di questa esposizione drammatica è rappresentato dalla scena in cui la signora Fuller viene travolta dalle fiamme all’interno del ristorante, un momento che segna una delle sequenze più memorabili del film.
Una produzione ambiziosa
Le riprese, caratterizzate da una complessità tecnica senza precedenti, hanno richiesto un’accurata pianificazione e la realizzazione di numerosi set, alcuni dei quali sono stati costruiti appositamente per ricreare l’ambientazione dell’epoca e il disastro annunciato. Zach Lipovsky ha sottolineato come il set principale, estremamente vasto e articolato, abbia rappresentato il fulcro operativo dell’intera produzione, supervisionando sette ambientazioni diverse che hanno contribuito a dare corpo all’azione. Tale impegno logistico e tecnico ha evidenziato il continuo desiderio dei registi di innovare, mantenendo però fede alla tradizione del franchise.
La cura dei dettagli e l’investimento nelle sequenze di effetti speciali hanno consentito al film di emergere come uno degli esempi più audaci del genere horror. La scelta di ambientare la narrazione in un contesto retrò, ricco di atmosfera e tensione, rende l’esperienza visiva ancora più intensa per lo spettatore. La data di uscita per il pubblico italiano è fissata per il prossimo 15 maggio, promettendo un ingresso spettacolare nelle sale e una nuova pietra miliare per la saga.