Giuli analizza l’eredità di Gentile e il divario tra centro e periferie in evento fiorentino

Il recente intervento del ministro della Cultura, Alessandro Giuli, ha offerto un commento articolato riguardo alla figura di Giovanni Gentile, rendendo noto come, pur controverso per le sue posizioni politiche, il filosofo mantenga un innegabile prestigio sul piano culturale. Durante la presentazione del volume “Storie bastarde” dell’editore Avagliano, il ministro ha sottolineato che la recente commemorazione organizzata dalla Treccani, in occasione del centenario dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana di cui Gentile fu direttore, ha avuto luogo alla presenza delle massime istituzioni, senza il coinvolgimento di estremisti nostalgici.

Riflessioni sul ruolo culturale

In un intervento che ha evidenziato una visione storica matura, Giuli ha ricordato come il pensatore abbia avuto l’opportunità di ospitare nel corso della sua direzione numerosi intellettuali di spicco, inclusi antifascisti e personalità ebraiche, e di assumere una posizione critica nei confronti delle leggi razziali. Un’epoca è stata superata e la forza della democrazia, affermata dall’operato degli antifascisti sessant’anni fa, rappresenta ormai un monito storico superato dalla nascita della Repubblica e dalla Costituzione.

Dibattito istituzionale e memoria storica

La discussa proposta di intitolare una rotonda in onore di Gentile a Firenze è stata ritenuta inopportunamente avanzata dai consiglieri di Fratelli d’Italia e respinta dall’Amministrazione comunale, guidata dalla sindaca Sara Funaro, in prossimità dell’ottantesimo anniversario della Liberazione. In tale contesto, il ministro ha evidenziato il valore culturale del filosofo, invitando a riconoscere tale eredità senza scostarsi dai principi della democrazia e della memoria storica, senza cadere in revisionismi che possano logorare il periodo compiuto.

Contributo letterario e valorizzazione culturale

Durante l’incontro moderato dalla giornalista Barbara Palombelli, il libro di Davide Desario è stato definito come un coraggioso racconto della realtà delle periferie degli anni Ottanta, capace di trasfigurare le vite quotidiane in una narrazione priva di facili schemi eroici o vilificanti. Giuli ha elogiato la capacità dell’autore, descritto come un giornalista dal rigore espressivo, di rappresentare un contesto urbanistico divenuto emblema degli angoli oscuri urbani, pur mantenendo un registro stilistico asciutto e incisivo.

La sindaca Sara Funaro ha manifestato il proprio apprezzamento per la scelta di Firenze come cornice della presentazione, sottolineando come il volume offra uno specchio delle periferie che, pur radicate nella storia della capitale, riflettano situazioni analoghe a quelle osservabili in altre città. Il racconto delle fragilità adolescenziali e delle sfide sociali viene pertanto proposto come punto di riflessione per orientare i messaggi rivolti alle nuove generazioni.

Iniziative per l’accesso equo alla cultura

Il ministro Giuli ha altresì illustrato le strategie messe in atto dal Ministero per ridurre il divario tra le zone periferiche e il centro culturale, annunciando la realizzazione di una nuova struttura ispirata all’opera di Adriano Olivetti. Tale intervento, destinato a mappare e contrastare quella che è definita una siccità culturale, intende facilitare l’accesso alla cultura nelle aree più svantaggiate, accorciando le distanze tra periferia e centro.

Nel corso dell’evento, Davide Desario ha espresso gratitudine per l’accoglienza fiorentina e ha delineato in modo chiaro un percorso narrativo atipico, volto a ritrarre un’Italia autentica popolata da eroi quotidiani, la cui esperienza rappresenta un modello di interpretazione storica utile a illuminare il futuro. La sala Luca Giordano, ospitata in Palazzo Medici Riccardi, ha ospitato numerosi accademici, amministratori e personalità di rilevanza nei settori culturali, confermando l’importanza della manifestazione in ambito locale e nazionale.