Ciclo mestruale, ormoni e performance: il caso di Demi Vollering e Pellegrini
Nel contesto sportivo, il tema della correlazione tra ciclo mestruale, ormoni e rendimento atletico riceve ora un’attenzione ben più marcata, in particolare alla luce dell’esperienza recentemente condivisa dalla nota nuotatrice Federica Pellegrini, la quale ha espresso, mediante un simbolo evocativo rappresentante una goccia di sangue, il proprio sostegno per la ciclista olandese Demi Vollering del team FDJ-Suez.
Una prestazione sotto la lente dell’influenza ormonale
La concorrente Demi Vollering, già trionfatrice nella celebre edizione del 2021 e nel 2023 della corsa Liegi-Bastogne-Liegi, ha recentemente concluso la manifestazione al terzo posto nella medesima gara, disputata domenica 27 aprile. Il podio fu conquistato da Kim Le Court, appartenente alla squadra AG Insurance – Soudal Team.
Durante la competizione, Vollering ha manifestato che la sua prestazione è stata significativamente condizionata da un’alterazione fisiologica correlata al ciclo mestruale. La ciclista ha descritto con chiarezza le difficoltà sperimentate, evidenziando come l’eccesso di calore corporeo e le condizioni termiche abbiano limitato l’attività muscolare, al punto che ogni movimento sembrava opporsi alla volontà di procedere con la massima intensità.
Il confronto tra performance e condizioni fisiologiche
Pur riconoscendo la complessità della gara, Vollering ha espresso una valutazione equilibrata dei risultati, evidenziando la sua soddisfazione nel raggiungere il terzo posto nonostante le sfide incontrate. Tale dichiarazione si inserisce in un dibattito più ampio sulla necessità di considerare il ruolo degli ormoni femminili nel determinare l’efficacia della performance sportiva, un aspetto spesso trascurato nel mondo della competizione.

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