Insulti antisemiti a Liliana Segre dopo il 25 aprile a Pesaro, denunciati attacchi social
La senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta ai campi di concentramento, è stata recentemente oggetto di un’ondata di insulti sui social media in seguito alla sua partecipazione alle celebrazioni del 25 aprile a Pesaro. Tra le espressioni offensive rivolte alla senatrice si sono distinti termini gravemente denigratori quali “sanguisuga ebrea”, “la più nazista di tutte” e “vecchia il popolo italiano non ti vuole”, oltre a commenti irriverenti come “stanno facendo la raccolta differenziata”. Questi insulti, presenti sotto i video pubblicati dal Comune di Pesaro e dal sindaco Biancani in occasione della festa della Liberazione, sono stati denunciati dal consigliere comunale Riccardo Bernardi.
Un momento storico e un riconoscimento speciale
Il consigliere Bernardi ha sottolineato come quella del 25 aprile sia stata la prima occasione in cui la città di Pesaro ha avuto il privilegio di celebrare questa ricorrenza in compagnia di Liliana Segre, una delle ultime testimoni viventi degli orrori della Shoah. La senatrice, che detiene anche la cittadinanza onoraria di Pesaro, rappresenta un simbolo imprescindibile della memoria storica e della lotta contro ogni forma di discriminazione.
Reazioni e riflessioni della famiglia Segre
Le manifestazioni di odio non si sono limitate alle piattaforme social del Comune di Pesaro, ma si sono diffuse in maniera più ampia, come ha evidenziato l’avvocato Luciano Belli Paci, figlio della senatrice. In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, Belli Paci ha espresso il proprio disappunto per questi attacchi, sottolineando che la madre ha partecipato alla cerimonia a sorpresa, ricevendo invece numerose dimostrazioni di affetto e stima. Egli ha inoltre ricordato il forte legame che unisce la senatrice alla città di Pesaro, dove trascorre abitualmente le sue vacanze e dove nacque suo padre.
Un fenomeno ricorrente di ostilità
Intervistato anche da Repubblica, l’avvocato ha evidenziato come ogni apparizione pubblica di sua madre sia ormai accompagnata da un’ondata di odio da parte di alcuni utenti, un fenomeno che, sebbene dispiaccia profondamente alla senatrice, non riesce a intimidirla. La sua esperienza pluriennale l’ha infatti resa immune a tali manifestazioni, che continuano tuttavia a rappresentare un triste segnale della persistente intolleranza presente nel dibattito pubblico.

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