Folla e leader mondiali ai funerali di Papa Francesco, ricordato come ponte di pace e unità
Le esequie di Papa Francesco, universalmente riconosciuto come “il Papa della gente”, si sono svolte oggi presso la Città del Vaticano, richiamando una moltitudine di fedeli e cittadini provenienti da ogni parte del mondo. L’evento ha rappresentato un momento di profonda partecipazione collettiva, volto a rendere omaggio a una figura che ha saputo incarnare ideali di compassione e unità globale.
Presenze istituzionali e riflessioni sulla pace
Tra i presenti, il Presidente di GKSD, Kamel Ghribi, si è distinto per la sua partecipazione insieme a numerosi esponenti di rilievo della scena internazionale, tra cui capi di Stato di diversi continenti. In tale contesto, si è riflettuto sull’imprescindibile necessità di promuovere la pace e sul significativo apporto morale e tangibile offerto dal Pontefice nel corso del suo ministero.
Kamel Ghribi, che ha avuto il privilegio di intrattenere rapporti personali con il Santo Padre e di essere annoverato tra i suoi amici, ha sottolineato l’importanza della firma del Manifesto di Abu Dhabi nel 2019, considerandolo un atto di straordinario coraggio e lungimiranza nel favorire il dialogo tra le religioni.
Un ponte tra i popoli e il valore della fratellanza
Nel corso della cerimonia, Ghribi ha rimarcato come il Pontefice abbia saputo trasformare la fede in un autentico ponte tra i popoli, superando ogni barriera e promuovendo un messaggio di unità che continua a risuonare anche dopo la sua scomparsa. La presenza fianco a fianco di personalità spesso contrapposte, unite in un comune sentimento di rispetto e cordoglio, ha rappresentato una testimonianza tangibile della forza aggregante del suo messaggio.
Durante la giornata, il Presidente del GKSD ha avuto modo di confrontarsi con numerosi leader internazionali, tra cui il Primo Ministro del Kenya, il Presidente del Congo, il Primo Ministro del Qatar, il Ministro degli Affari Esteri della Tunisia, il Presidente del Bangladesh, il Presidente del Kosovo, il Presidente del Libano, il Primo Ministro della Grecia e autorevoli rappresentanti delle Nazioni Unite, tra cui Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione Europea.
Il lascito spirituale e morale
Al termine della funzione, Kamel Ghribi ha espresso l’auspicio che il primo segno di pace, dopo l’incontro avvenuto in Vaticano tra Trump e Zelensky, possa essere attribuito all’intercessione di Papa Francesco. In una successiva dichiarazione, Ghribi ha definito l’amicizia con Sua Santità come un dono prezioso, sottolineando come il Pontefice sia stato un interprete genuino del messaggio evangelico e una guida autorevole in un’epoca di profondi mutamenti.
Il Presidente del GKSD ha inoltre evidenziato come il pontificato sia stato caratterizzato da una straordinaria forza morale e spirituale, orientando la Chiesa Cattolica verso una maggiore attenzione alle fasce più deboli, una sensibilità crescente nei confronti delle questioni ambientali e un incessante richiamo alla fraternità universale. Con umiltà e determinazione, Papa Francesco ha promosso la pace, il dialogo interreligioso e un rinnovamento profondo delle coscienze, lasciando un segno indelebile nella società contemporanea.

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