Djokovic riflette sul futuro dopo l’uscita da Madrid e punta sui tornei del Grande Slam
Al termine della sua partecipazione al torneo Atp Masters 1000 di Madrid, Novak Djokovic ha espresso in conferenza stampa riflessioni di particolare rilievo circa il proprio futuro nella capitale spagnola. Il campione serbo ha lasciato intendere che questa potrebbe essere stata la sua ultima apparizione come giocatore sui campi madrileni, pur non escludendo un eventuale ritorno in altre vesti. “Non sono certo che tornerò, forse non più da atleta professionista. Spero di non doverlo fare, ma non posso escluderlo”, ha dichiarato con tono meditativo.
Le difficoltà incontrate nel torneo
Reduce dalla sconfitta subita contro Matteo Arnaldi, Djokovic ha ammesso di non aver vissuto sensazioni positive, sottolineando come episodi simili si siano ripetuti più volte durante la stagione, con uscite premature già al primo turno. “Sapevo che l’esordio sarebbe stato impegnativo”, ha riconosciuto, attribuendo merito all’avversario per la qualità espressa in campo e rimarcando la propria limitata esperienza recente sulla terra battuta. Nonostante una preparazione accurata, il passaggio dagli allenamenti alle competizioni ufficiali si è rivelato particolarmente arduo.
Djokovic ha inoltre evidenziato come, rispetto ad altre competizioni, abbia tratto maggiore piacere dal gioco, pur ammettendo che il livello della sua prestazione non corrisponde ancora alle proprie aspettative. “Questa volta ho dovuto cedere il passo a un atleta superiore”, ha affermato con grande onestà intellettuale.
Nuove prospettive e sfide mentali
Il detentore di 24 titoli del Grande Slam ha sottolineato come il proprio approccio ai tornei stia subendo un’evoluzione significativa. “Non nutrivo particolari aspettative qui a Madrid”, ha spiegato, aggiungendo di aver semplicemente auspicato di poter disputare almeno un incontro in più rispetto a Monte Carlo. Questa nuova realtà, in cui l’obiettivo è vincere una o due partite senza ambire necessariamente a raggiungere le fasi finali, rappresenta per Djokovic una dimensione inedita rispetto ai vent’anni trascorsi ai vertici del tennis mondiale.
L’atleta serbo ha descritto questa fase come una sfida mentale, dovendo confrontarsi con l’esperienza di uscire precocemente dai tornei, una condizione che fino a poco tempo fa gli era pressoché sconosciuta.
La centralità dei tornei del Grande Slam
Riflettendo sul proprio percorso, Djokovic ha riconosciuto che un simile andamento rappresenta una tappa naturale nella carriera di ogni sportivo. “È il ciclo della vita e della professione”, ha osservato con un sorriso. Guardando al futuro, il fuoriclasse serbo individua nei tornei del Grande Slam il fulcro della propria motivazione, ribadendo che sono questi gli appuntamenti nei quali desidera esprimere il massimo livello di gioco. Pur non celando il desiderio di trionfare anche a Madrid, Djokovic ha precisato che la sua attenzione resta focalizzata soprattutto su queste competizioni di maggior prestigio.
In vista del Roland Garros, il campione ha manifestato incertezza circa le proprie possibilità, ma ha assicurato il massimo impegno per raggiungere i propri obiettivi.

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