Ali Agca rinuncia ai funerali di Papa Francesco per rispetto, visiterà la tomba in futuro
L’istanza avanzata da Ali Agca, noto per l’attentato a Giovanni Paolo II, di presenziare alle esequie di Papa Francesco aveva suscitato ampio dibattito. Dopo la definitiva scarcerazione nel gennaio 2010, a seguito dell’estradizione in Turchia, Agca ha infine scelto di non recarsi in Vaticano per i funerali del pontefice, temendo che la sua presenza potesse essere interpretata come un gesto provocatorio o strumentale.
La decisione di non partecipare alle esequie
Attraverso una dichiarazione rilasciata all’Adnkronos, Agca ha manifestato l’intenzione di visitare in futuro la tomba del pontefice, per adempiere a una promessa solenne. Il suo procuratore speciale, Riccardo Sindoca, ha precisato che la richiesta formale di Agca di essere presente alle esequie non ha ricevuto risposta ufficiale dallo Stato Italiano. In segno di rispetto per il lutto che ha colpito la comunità cattolica, Agca ha ritenuto opportuno non agire in modo autonomo o arbitrario in questa circostanza.
Il rispetto per il momento di raccoglimento e la volontà di non turbare la solennità delle esequie hanno guidato la scelta di Agca, che vive il lutto come un credente in preghiera e in silenzio deferente.
La promessa e la missione spirituale
Secondo quanto riferito dal procuratore speciale, Agca continua a sentirsi investito di una missione solenne, legata al giuramento fatto a Giovanni Paolo II. Egli auspica che il Giubileo possa rappresentare un’occasione affinché tutte le religioni, nel rispetto delle volontà di Nostra Signora di Fatima, si impegnino per la pace universale e il bene dell’umanità. Agca desidera che il suo intento di pregare sulla tomba del pontefice non venga equivocato come un gesto di disturbo durante una cerimonia di grande rilevanza.
Sindoca ha ribadito che, per mantenere fede alla promessa solenne, Agca farà visita alla tomba del pontefice in un momento successivo, quando la sua presenza non potrà essere interpretata come ricerca di visibilità personale o come atto contrario ai principi di amore, pace e costruzione che, secondo la sua visione, gli sono stati affidati da Nostra Signora di Fatima.
Il precedente del 2014
Già in passato, Agca si era recato in Basilica Vaticana per rendere omaggio a Giovanni Paolo II. Il 27 dicembre 2014, in occasione del trentunesimo anniversario dell’incontro avvenuto a Rebibbia, depose dei fiori sulla tomba del pontefice polacco. In quell’occasione, fu riconosciuto dagli agenti dell’ispettorato vaticano e sottoposto a un controllo amministrativo. Successivamente, la polizia italiana verificò la sua posizione in relazione alle norme sull’immigrazione e, constatata l’assenza di un visto, procedette alla sua espulsione dal territorio italiano.

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