Cardinale Becciu al centro del dibattito sulla sua partecipazione al Conclave dopo la condanna
Il cardinale Angelo Becciu, recentemente condannato in primo grado dal Tribunale vaticano per il noto scandalo legato all’acquisto del Palazzo di Londra, si trova al centro di un acceso dibattito riguardo alla sua possibile partecipazione al Conclave. Attualmente in attesa dell’esito dell’appello e privato dei diritti cardinalizi, il suo ingresso nell’assemblea elettorale rimane avvolto nel riserbo ufficiale della Santa Sede, che ha scelto di rimandare ogni comunicazione a dopo i funerali di Papa Francesco, previsti per sabato 26 aprile.
Il dibattito interno alle Congregazioni cardinalizie
Nel corso delle Congregazioni dei cardinali, di cui la quarta sessione è iniziata alle ore 9, il tema della partecipazione di Becciu ha assunto un ruolo centrale. Stando a quanto riferito dallo stesso porporato all’Unione Sarda, egli intende prendere parte al Conclave, sostenendo che il Pontefice non gli avrebbe formalmente revocato le prerogative necessarie per farlo. La questione ha generato un acceso confronto tra i vertici ecclesiastici: secondo un articolo pubblicato da Domani, il decano del Collegio cardinalizio, Giovanni Battista Re, avrebbe inizialmente espresso parere favorevole alla sua partecipazione.
Contrasti e documenti ufficiali
Al contrario, il Camerlengo Kevin Farrell avrebbe rivelato che il Santo Padre intendeva escludere Becciu dal Conclave. A confermare questa posizione sarebbe stato il segretario di Stato vaticano, cardinale Pietro Parolin, che avrebbe mostrato al porporato due lettere ufficiali, dattiloscritte e firmate con la “F” dal Pontefice stesso, che sancirebbero la sua esclusione. La prima missiva risalirebbe al 2023, mentre la seconda è stata redatta lo scorso marzo, periodo in cui Bergoglio era alle prese con un episodio di polmonite.
Le possibili evoluzioni della vicenda
Secondo le fonti riportate da Domani, Becciu avrebbe preso atto di tali documenti. Resta tuttavia incerta la sua decisione finale: si attende se il cardinale compirà un passo indietro o se la questione verrà risolta nell’ambito delle Congregazioni cardinalizie attualmente in corso, che potrebbero assumere un ruolo determinante nel definire il suo destino in vista del Conclave.

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