Pupi Avati riceve il David di Donatello alla carriera per il suo cinema intimo e visionario
Pupi Avati sarà insignito del prestigioso Premio alla Carriera durante la settantesima edizione dei Premi David di Donatello. La cerimonia di consegna avverrà mercoledì 7 maggio, in diretta dagli studi di Cinecittà, trasmessa in prima serata su Rai 1 e in alta definizione 4K sul canale Rai4K (Tivùsat, numero 210).
La serata di premiazione
La conduzione dell’evento, come anticipato, sarà affidata a Elena Sofia Ricci e Mika. L’intera manifestazione sarà inoltre trasmessa in diretta radiofonica su Rai Radio2, con la conduzione di Carolina Di Domenico, e sarà accessibile anche tramite la piattaforma digitale RaiPlay.
Un riconoscimento alla poliedricità artistica
La Presidente e Direttrice Artistica, Piera Detassis, ha espresso il proprio onore nell’assegnare il David alla Carriera a Pupi Avati, definendolo un talento eclettico che abbraccia i ruoli di regista, scrittore, sceneggiatore, musicista e produttore. Un sodalizio creativo, quello con il fratello Antonio, che ha segnato profondamente la sua opera.
Il racconto di un cinema intimo e visionario
Avati si è distinto per la capacità di narrare il tempo perduto della provincia italiana, scandagliandone le lentezze, le crudeltà e le paure, ma anche la speranza e la determinazione nel perseguire i propri sogni. È riconosciuto come il padre indiscusso del gotico padano, un genere che ha plasmato con capolavori come La casa dalle finestre che ridono, fino alle più recenti opere Il signor Diavolo e L’orto americano.
Un’indagine delicata nell’animo emiliano
Attraverso un approccio narrativo lieve e mai ostentato, Avati esplora l’inconscio della piccola borghesia rurale emiliana, cogliendo frammenti di umanità in vite apparentemente ordinarie, riscattate dalla poesia e dalla speranza. I suoi racconti si configurano come mosaici collettivi, intessuti di amicizia e legami familiari, elementi ricorrenti nella sua filmografia.
Un regista di attori e volti
La sua peculiare sensibilità autoriale si riflette nella valorizzazione degli interpreti, spesso chiamati a ruoli inediti e sorprendenti. Tra i nomi che hanno contribuito alla sua geografia umana e artistica si annoverano Lino Capolicchio, Carlo Delle Piane, Gianni Cavina, Silvio Orlando, Diego Abatantuono, Renato Pozzetto, Neri Marcorè, Alba Rohrwacher ed Elena Sofia Ricci. Questi volti compongono un ritratto di un’Italia poetica, distante dalle luci della ribalta e immersa in una dimensione più autentica e intima.

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