L’assenza di Papa Francesco rappresenta, secondo molteplici voci del panorama politico e sociale, un vuoto incolmabile nel tessuto dei valori umani e della ricerca di pace. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha sottolineato come la sua scomparsa lasci un’eredità di grande significato, una perdita che si fa sentire profondamente. La figura del Pontefice, infatti, si è distinta negli anni come simbolo di umanità, inclusione e dialogo, valori che ora sembrano perdere forza di fronte alle strumentalizzazioni di chi approfitta del momento di lutto per fini politici o personali.
Achille Occhetto, storico leader della sinistra italiana e ultimo segretario del Partito Comunista Italiano, ha espresso il suo dolore e la sua critica in modo diretto, evidenziando come la scomparsa di Papa Francesco rappresenti la perdita di una voce autenticamente libera e coraggiosa. In un’intervista rilasciata all’AdnKronos, l’ex esponente politico ha denunciato come, in questa fase di lutto, si assista a una gara di ipocrisia, dove alcuni leader mondiali e figure pubbliche si affrettano a mostrare rispetto solo in modo superficiale, senza realmente condividere o comprendere il messaggio di pace e disarmo promosso dal Papa argentino.
Il messaggio di pace e le sfide ignorate dai potenti
Secondo Occhetto, il vero valore di Papa Francesco risiede nella sua insistenza su un tema cruciale: la necessità di una conferenza mondiale per il disarmo, richiesta direttamente dal Pontefice. Egli denuncia come, invece, i capi di Stato e i potenti del mondo preferiscano ignorare questa richiesta, concentrandosi su altre priorità o, peggio, alimentando politiche di guerra e di esclusione. Il suo appello per il bando delle armi di distruzione di massa e per un processo di disarmo controllato rimane ancora inascoltato, nonostante l’urgenza di un intervento globale.
L’ex segretario del PCI non risparmia critiche nemmeno nei confronti di coloro che, in questa fase di lutto, si mostrano ipocritamente devoti alla memoria di Francesco. Tra questi, figure come Donald Trump e Javier Milei, che si sono affannate a partecipare ai funerali in Vaticano, fingendo rispetto e ammirazione. Per Occhetto, questa manifestazione di facciata rappresenta un esempio di ipocrisia e superficialità, che si contrappone alla reale portata del messaggio di Francesco, che avrebbe dovuto essere ascoltato e rispettato con più sincerità.
Una voce che mancherà e la denuncia di un’ipocrisia diffusa
Concludendo, l’ex leader della sinistra italiana ha espresso un sentimento condiviso da molti: la perdita di Papa Francesco rappresenta la scomparsa di una voce libera e scomoda, capace di sfidare le ingiustizie e di promuovere un mondo più giusto. La sua figura, che ha incarnato valori di pace e di umanità, continuerà a mancare in un’epoca segnata da contraddizioni e da una crescente ipocrisia internazionale. La sua eredità, secondo Occhetto, dovrebbe essere un monito a non lasciarsi ingannare dalle apparenze e a mantenere vivo il suo messaggio, al di là delle strumentalizzazioni di chi preferisce ignorare le sfide più urgenti del nostro tempo.