Un ricordo indelebile si imprime nella memoria di Errico Porzio, pizzaiolo napoletano di grande rilievo, noto non solo per le sue competenze culinarie ma anche per il suo impegno nel sociale. La data del 9 marzo 2018 rappresenta un momento di particolare significato: in quella giornata, i giovani della parrocchia di Quarto, nei pressi di Napoli, furono invitati a partecipare a una messa celebrata da Papa Francesco. Tra loro, numerosi ragazzi considerati a rischio, alcuni dei quali frequentavano un corso di formazione per pizzaiolo, tenuto proprio da Porzio.
Durante quell’evento, i ragazzi chiesero a Porzio di preparare una pizza speciale da consegnare al Santo Padre. La richiesta non era solo simbolica, ma anche artistica: la pizza, infatti, raffigurava il volto di Papa Francesco, realizzata con cura e precisione da Porzio stesso. La creazione di questa opera culinaria richiese quasi cinque ore di lavoro, poiché il ritaglio e la riproduzione dettagliata del volto del Papa richiedevano grande abilità e pazienza. Alla fine, il risultato fu un capolavoro di arte gastronomica, che i giovani consegnarono direttamente al Pontefice, ricevendo un’accoglienza entusiasta.
Nel ricordare quell’episodio, Errico Porzio si mostra visibilmente emozionato. La sua testimonianza, rilasciata a Adnkronos/Labitalia, rivela quanto quell’evento abbia rappresentato per lui un momento di grande soddisfazione personale e professionale. La sua carriera, infatti, si è sviluppata in un percorso che unisce passione e impegno sociale, portandolo a gestire oggi 16 pizzerie a gestione diretta, con circa 500 collaboratori. A queste si affiancano ulteriori 25 punti vendita in franchising, tra pizzerie a taglio e altri format di ristorazione, creando un indotto di lavoro considerevole.
Un impegno sociale radicato nella tradizione e nei valori
Oltre all’attività imprenditoriale, Porzio si dedica con grande dedizione alla formazione e al recupero di giovani in situazioni di difficoltà. La sua collaborazione con carceri e case famiglia testimonia la volontà di utilizzare la pizza come strumento di inclusione e riscatto. La presenza di ragazzi con diversità fisiche e mentali nel suo team è un elemento di grande orgoglio, poiché rappresenta il cuore della sua filosofia di lavoro: la pizza come simbolo di integrazione e di opportunità.
Per Porzio, la sua attività non si limita alla creazione di piatti, ma si configura come un vero e proprio strumento di inclusione sociale. La figura di Papa Francesco ha sempre rappresentato un esempio di attenzione ai giovani e alle problematiche sociali, e l’aver avuto l’opportunità di realizzare una pizza artistica per lui ha rafforzato la convinzione che il lavoro può essere un veicolo di speranza e di cambiamento.
Il valore della solidarietà attraverso la pizza
Errico Porzio sottolinea come il suo percorso professionale abbia trovato un significato più profondo grazie all’impegno nel sociale. La sua convinzione è che, attraverso il proprio lavoro, si possa contribuire a recuperare e valorizzare le nuove generazioni, offrendo loro opportunità di crescita e di riscatto. La realizzazione della pizza con il volto del Papa rappresenta, per lui, un esempio concreto di come la tradizione culinaria possa diventare un ponte tra le persone, superando barriere e pregiudizi.
In conclusione, l’esperienza di Porzio si configura come un esempio di come il talento e la passione possano essere messi al servizio di cause più grandi, dimostrando che il lavoro, se accompagnato da valori solidi, può diventare uno strumento di vera inclusione e speranza per molti giovani.
Nel corso di un intervento, Errico Porzio ha condiviso riflessioni profonde sul ruolo che la sua professione di pizzaiolo ha avuto nel plasmare le scelte di vita di coloro che ha incontrato nel suo percorso. Secondo le sue parole, molte delle decisioni prese dai giovani e dagli adulti che ha avuto modo di formare sono state influenzate dall’esperienza e dall’arte culinaria che lui ha trasmesso, sottolineando come questa attività possa aver aperto loro prospettive alternative rispetto a percorsi più convenzionali. “Magari senza questa professione, avrebbero optato per altre strade,” afferma con convinzione, evidenziando la soddisfazione personale nel vedere come il suo lavoro abbia contribuito a indirizzare le persone verso scelte più positive.
Porzio ha inoltre sottolineato l’importanza del suo ruolo come figura di riferimento, non solo per la qualità del prodotto, ma anche per il valore educativo e morale che può derivare dall’arte del pizzaiolo. La sua testimonianza si inserisce in un contesto più ampio di impegno sociale e di dedizione, che va oltre la semplice preparazione di un piatto. La sua soddisfazione più grande, infatti, risiede nel riconoscimento che riceve da chi ha accompagnato nel loro percorso di crescita, consapevole che il suo contributo ha avuto un impatto più profondo di quanto possa sembrare.
Nel corso della conversazione, Errico Porzio ha anche ricordato un momento di grande significato personale, quello in cui Papa Francesco gli ha inviato messaggi di pace, serenità e tranquillità. Questi messaggi, secondo le sue parole, rappresentano un faro di speranza e di equilibrio in un mondo spesso attraversato da tensioni e incertezze. “Il resto del mondo fa quello che fa, però lui è stato molto, molto impegnato da questo punto di vista,” ha affermato, sottolineando come l’attenzione del Pontefice verso temi di pace e di umanità abbia lasciato un segno indelebile nel suo percorso di vita. La sua conclusione è un omaggio alla figura di Papa Francesco, il cui esempio e i cui messaggi continuano a rappresentare un punto di riferimento importante, anche in un’epoca complessa come quella attuale.