Il pensiero autonomo di Papa Francesco: tra dialogo globale e coraggio nelle sfide contemporanee secondo Giacomo Marramao
Papa Francesco si distingue come una figura di rilievo nel panorama internazionale, capace di coniugare una profonda attenzione ai diritti dei popoli con una visione personale e indipendente, lontana da derive ideologiche o populiste. Il suo pontificato, segnato da una costante apertura al dialogo tra culture e religioni differenti, si inserisce in un contesto storico complesso, caratterizzato dalla minaccia di una “terza guerra mondiale fatta a pezzi”. Questo profilo viene delineato con precisione dal filosofo Giacomo Marramao, professore emerito presso l’Università di Roma Tre e membro del Comitato d’onore del Collège International de Philosophie, che ha dedicato particolare attenzione all’analisi della figura di Jorge Maria Bergoglio.
La posizione di Francesco tra teologia sudamericana e autonomia di pensiero
Secondo Marramao, Papa Francesco trae ispirazione da alcune istanze della teologia sudamericana, ma si distingue per la capacità di sviluppare un pensiero autonomo, non riconducibile a schemi precostituiti. Il filosofo, raggiunto telefonicamente dall’Adnkronos durante un soggiorno a Parigi per una serie di incontri, sottolinea come il pontefice argentino sia stato spesso accusato di sostenere posizioni “comuniste”. Tuttavia, Marramao precisa che, sebbene in alcune scelte di Bergoglio si possa ravvisare un elemento rivoluzionario, soprattutto nella difesa degli umili e degli “ultimi”, non si può parlare di un’adesione ideologica al comunismo. La conoscenza diretta delle tragedie provocate dalle dittature nella storia ha sempre impedito a Francesco di guardare con favore a forme di comunismo autoritario o stalinista, pur riconoscendo alcuni elementi validi nel pensiero di Marx.
Il contributo di Marramao alla riflessione su Francesco: la traduzione di Emilce Cuda
Un aspetto significativo dell’impegno di Giacomo Marramao riguarda l’interessamento per la traduzione italiana, curata da Amaranta Sbardella, del saggio “Leggere Francesco. Teologia, etica e politica” della teologa argentina Emilce Cuda, pubblicato da Bollati Boringhieri. Questo volume, come osserva il filosofo, rappresenta uno degli strumenti più acuti per comprendere la formazione, la cultura e l’azione dell’arcivescovo di Buenos Aires. La biografia di Bergoglio è segnata dall’esperienza diretta di una terribile dittatura militare, un elemento tragico che ha profondamente influenzato il suo percorso umano e spirituale.
Fin dai primi passi del suo pontificato, Papa Francesco ha dimostrato un coraggio fuori dal comune, già evidente nella scelta del nome. Secondo Marramao, questa audacia si è manifestata anche nei numerosi viaggi compiuti nelle periferie del mondo, con particolare attenzione ai paesi asiatici, dove ha instaurato rapporti con rappresentanti di religioni distanti dal cattolicesimo, ma di grande rilevanza globale.
Dialogo interreligioso e attenzione alle culture: il rifiuto del populismo
L’apertura di Bergoglio verso il mondo islamico, sottolinea Marramao, rappresenta un passaggio tutt’altro che scontato nel panorama internazionale. Il pontefice ha saputo valorizzare le culture dei popoli, mantenendo sempre una distanza netta dal populismo di matrice peronista, che ha segnato la storia argentina. Questa capacità di dialogo e di ascolto si è tradotta in una leadership globale, riconosciuta anche al di fuori dei confini della Chiesa cattolica.
La svolta del pontificato di Bergoglio: la minaccia della “terza guerra mondiale”
Per Giacomo Marramao, autore di opere fondamentali come “Dopo il Leviatano”, “Passaggio a Occidente”, “Potere e secolarizzazione”, “Per un nuovo Rinascimento” e “Sulla sindrome populista”, la consapevolezza del rischio di una “terza guerra mondiale fatta a pezzi” ha rappresentato un punto di svolta nel pontificato di Papa Francesco. Questa minaccia ha contribuito a trasformare Bergoglio in un autentico leader globale, convinto che la sola via di salvezza per l’umanità risieda in un confronto continuo tra culture e religioni differenti. La sua azione si fonda sulla certezza che la guerra rappresenti una tragedia universale, da cui nessuno può dirsi immune.