Francesco e Giovanni XXIII: un legame di pensiero e memoria secondo Emanuele Roncalli
Nel panorama dei pontefici del Novecento, Papa Francesco e San Giovanni XXIII emergono come figure accomunate da una profonda sintonia intellettuale e spirituale. A sottolineare questa particolare affinità è Emanuele Roncalli, giornalista e pronipote di San Giovanni XXIII, già vaticanista presso L’Eco di Bergamo. In una riflessione affidata all’Adnkronos, Roncalli mette in luce come, al di là dello stile personale e dei gesti di apertura, sia soprattutto la continuità con il Concilio Vaticano II a rappresentare il tratto distintivo del pontificato di Bergoglio.
La scomparsa di Papa Francesco ha suscitato in Emanuele Roncalli un intenso ritorno alla memoria, riportando alla mente episodi e incontri significativi. In particolare, il giornalista ricorda con emozione il momento in cui, pochi giorni dopo l’elezione di Francesco, ebbe modo di incontrarlo personalmente. In quell’occasione, ricevette in dono un rosario e parole di grande sensibilità, che lasciarono un segno profondo. Roncalli sottolinea inoltre il ruolo determinante svolto da Papa Francesco nel processo di canonizzazione di San Giovanni XXIII, evidenziando come, se per la beatificazione del suo prozio il percorso fu lungo e complesso, la canonizzazione sia stata resa possibile anche grazie all’impegno e alla volontà dell’attuale pontefice.
Il futuro della Chiesa e il desiderio di continuità
Rivolgendo lo sguardo al futuro, Emanuele Roncalli esprime una riflessione sulle prospettive che si aprono per la successione al soglio pontificio. Pur dichiarando di non amare le previsioni, Roncalli ricorda come, nel caso di Benedetto XVI, la scelta fosse ampiamente attesa, mentre l’elezione di Bergoglio fu del tutto inaspettata. In questo contesto, il giornalista manifesta il desiderio che, in questa occasione, lo Spirito Santo possa orientare la scelta verso un pontefice italiano.
Tra i possibili successori, Pietro Parolin viene indicato da Roncalli come figura in grado di garantire una linea di continuità. Parolin, originario del Veneto come Papa Luciani, rappresenta per Roncalli non solo una continuità geografica, ma anche spirituale, in quanto i veneti sono tradizionalmente molto devoti a quella figura di patriarca che sarebbe poi divenuto San Giovanni XXIII. In questa prospettiva, la memoria e la devozione si intrecciano, delineando un possibile futuro per la Chiesa che non dimentica le proprie radici e i suoi protagonisti più significativi.