La mappa dei cardinali più accreditati per il prossimo Conclave: profili, origini e influenze
La questione della successione a Papa Francesco si fa sempre più centrale nei dibattiti interni ed esterni alla Chiesa cattolica, anche se ufficialmente la corsa al soglio pontificio non è ancora iniziata. Tuttavia, una lista stilata dall’Afp individua almeno quindici cardinali che, per autorevolezza e ruolo, vengono considerati tra i principali candidati papabili. Questa selezione, pur non potendo essere considerata esaustiva, rappresenta un punto di partenza imprescindibile per comprendere le dinamiche che potrebbero caratterizzare il prossimo Conclave. Tra i nomi più discussi emergono con forza quelli degli italiani Pietro Parolin, Matteo Maria Zuppi e Pierbattista Pizzaballa, insieme al filippino Tagle e al congolese Ambongo Besungu. La lista, suddivisa per continente di appartenenza, offre uno spaccato delle diverse anime che animano la Chiesa universale.
Europa: figure di spicco e percorsi internazionali
Nel panorama europeo, il nome di Pietro Parolin (Italia, 70 anni) spicca per il suo ruolo di Segretario di Stato Vaticano. Da quasi tutto il pontificato di Papa Francesco, Parolin ha ricoperto la posizione di numero due della Santa Sede, distinguendosi come capo della diplomazia vaticana. La sua esperienza internazionale è testimoniata dai numerosi viaggi e dai rapporti con leader mondiali, oltre che dalla profonda conoscenza della Curia Romana. Membro del Consiglio dei Cardinali, organo consultivo del Papa, Parolin è stato protagonista dell’accordo storico del 2018 tra la Santa Sede e la Cina sulla nomina dei vescovi, un passaggio cruciale per la politica ecclesiastica globale.
Un altro nome di rilievo è quello di Pierbattista Pizzaballa (Italia, 60 anni), Patriarca di Gerusalemme dei Latini. Pizzaballa rappresenta la massima autorità cattolica in Medio Oriente, guidando un’arcidiocesi che si estende su Israele, Territori Palestinesi, Giordania e Cipro. Nominato cardinale nel settembre 2023, poco prima dell’esplosione del conflitto tra Israele e Hamas, il francescano si è distinto per il suo appello alla pace rivolto a entrambe le parti. Il suo gesto simbolico di celebrare la messa di Natale 2024 sia a Gaza che a Gerusalemme ha avuto un forte impatto mediatico e spirituale.
Impegno sociale e dialogo: le altre personalità europee
Tra i candidati italiani, Matteo Maria Zuppi (69 anni), Arcivescovo di Bologna, si è affermato come figura di riferimento per il suo impegno sociale. Membro della Comunità di Sant’Egidio, Zuppi ha svolto per oltre trent’anni attività diplomatica per il Vaticano, assumendo anche il delicato incarico di inviato speciale di pace di Papa Francesco per la crisi ucraina. La sua popolarità è legata a decenni di dedizione verso i più bisognosi e alla sua posizione aperta sull’accoglienza di migranti e cattolici omosessuali nella Chiesa. Dal 2022, Zuppi è presidente della Conferenza Episcopale Italiana (CEI), ruolo che ne rafforza il profilo all’interno dell’episcopato nazionale e internazionale.
Il veronese Claudio Gugerotti (69 anni) si distingue per la sua profonda conoscenza del mondo slavo e per la sua carriera diplomatica. Poliglotta, ha rappresentato la Santa Sede come nunzio in numerosi Paesi, tra cui Gran Bretagna, Georgia, Armenia, Azerbaigian, Bielorussia e Ucraina. La sua esperienza è stata particolarmente preziosa durante la guerra tra Ucraina e Russia, periodo in cui è stato consultato direttamente da Papa Francesco. Dal 2022, Gugerotti è Prefetto del Dicastero per le Chiese Orientali, incarico che lo pone al centro delle relazioni tra la Chiesa di Roma e le comunità cristiane orientali.
Dialogo interreligioso e attenzione ai migranti: il caso francese
La presenza europea si arricchisce con Jean-Marc Aveline (Francia, 66 anni), Arcivescovo di Marsiglia. Nato in Algeria e cresciuto nella città portuale del sud della Francia, Aveline è considerato una figura simbolica per Marsiglia. Legato da una profonda amicizia a Papa Francesco, è stato nominato vescovo ausiliare nel 2013 e cardinale nel 2022. Il suo impegno costante per il dialogo tra religioni e culture, così come la difesa dei migranti, riflette i valori centrali del pontificato di Papa Francesco e lo rende un punto di riferimento per la Chiesa francese e internazionale.
La lista dei papabili, dunque, si configura come un mosaico di esperienze, provenienze e sensibilità, in cui ogni nome rappresenta una possibile direzione per il futuro della Chiesa cattolica. Le biografie dei cardinali europei, in particolare, testimoniano la complessità e la ricchezza di un’istituzione chiamata a confrontarsi con le sfide del presente e a scegliere, attraverso il Conclave, la propria guida per gli anni a venire.

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