Il commiato di Angelo Becciu: riflessioni e dolore per la scomparsa di Papa Francesco
La scomparsa di Papa Francesco ha generato un profondo turbamento e un senso di smarrimento in Angelo Becciu, figura centrale nella recente storia vaticana e già Prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi. Il cardinale, coinvolto nel noto procedimento giudiziario relativo allo scandalo finanziario dell’immobile di Sloane Avenue a Londra e condannato in primo grado, ha affidato le sue riflessioni a una dichiarazione che si distingue per intensità emotiva e lucidità. Il suo sconcerto nasce non solo dalla perdita del Pontefice, ma anche dal peso di un rapporto personale e istituzionale che ha segnato gli ultimi sette anni della sua vita ecclesiastica.
Sette anni di collaborazione stretta e confronto leale hanno caratterizzato il legame tra Becciu e Papa Francesco. Cinque anni trascorsi nel ruolo di Sostituto e altri due come Prefetto hanno rappresentato un periodo di intensa condivisione di responsabilità, decisioni e visioni sulla direzione della Chiesa. In questo arco temporale, la collaborazione si è nutrita di dialogo, confronto e accettazione delle scelte del Pontefice, anche quando queste si sono rivelate difficili da accogliere. Il cardinale sottolinea come, nonostante le divergenze e le difficoltà, il rispetto per le decisioni papali sia sempre rimasto saldo, a testimonianza di una fedeltà istituzionale e personale.
La frattura e la sofferenza personale dopo il processo vaticano
Il rapporto tra Angelo Becciu e Papa Francesco ha subito una svolta drammatica in seguito al coinvolgimento del cardinale nell’inchiesta vaticana che ha portato alla sua condanna in primo grado. Il Pontefice, dopo un confronto particolarmente difficile, ha deciso di revocare a Becciu i diritti legati alla dignità cardinalizia, una scelta che ha segnato profondamente la vita e la carriera del prelato. Becciu non cela il dolore immenso provocato da questo repentino mutamento di giudizio nei suoi confronti, una sofferenza che egli ha cercato di vivere come una prova inviata dal Signore, accettandola con spirito di fede e abnegazione.
Nonostante la gravità delle conseguenze, Becciu afferma di aver mantenuto, anche nei momenti più difficili, il comportamento che si addice a chi ha ricevuto il cardinalato e ha giurato di dedicare la propria esistenza al servizio del Papa. Questa fedeltà, vissuta nella prova, rappresenta per lui un motivo di consolazione, soprattutto ora che il Pontefice è venuto a mancare.
Un ultimo saluto e la preghiera per Papa Francesco
Nel suo messaggio, Angelo Becciu esprime la convinzione che Papa Francesco, ora “nella luce”, sia finalmente in grado di conoscere la verità dei fatti che hanno segnato la loro relazione e la storia recente della Chiesa. Il cardinale si unisce all’intera comunità ecclesiale nell’innalzare preghiere di suffragio per l’anima del Pontefice, sottolineando così il legame indissolubile che unisce chi ha servito la Chiesa, anche nelle circostanze più dolorose e controverse.
La testimonianza di Becciu si configura come un documento di grande valore umano e spirituale, capace di restituire la complessità di un rapporto segnato da collaborazione, confronto, sofferenza e, infine, da un sentimento di profonda pietà e rispetto nei confronti di Papa Francesco.

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