La scomparsa di Papa Francesco: dettagli, reazioni e il futuro della Chiesa
Nelle prime ore di questa mattina, Papa Francesco, Vescovo di Roma, si è spento all’età di 88 anni. L’annuncio ufficiale è stato affidato alle parole del cardinale Kevin Farrell, che attraverso una dichiarazione diffusa dal Vaticano sul proprio canale Telegram, ha comunicato: “Questa mattina alle 7.35 il Vescovo di Roma, Francesco, è tornato alla casa del Padre”. La notizia ha immediatamente suscitato profonda commozione tra i fedeli e in tutto il mondo cattolico, segnando la fine di un pontificato che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia recente della Chiesa.
Le circostanze della morte: emorragia cerebrale e non crisi respiratoria
Secondo quanto riferito dall’Adnkronos, la causa del decesso di Jorge Mario Bergoglio non sarebbe riconducibile a una crisi respiratoria, come inizialmente ipotizzato, ma a una emorragia cerebrale. Fonti qualificate, citando chi ha potuto vedere il Pontefice nelle prime ore del mattino, hanno escluso problematiche respiratorie gravi, nonostante il lungo ricovero al Policlinico Gemelli di Roma iniziato il 14 febbraio a causa di una polmonite bilaterale. I medici che hanno seguito il caso hanno confermato che l’ipotesi dell’emorragia cerebrale è la più accreditata, sottolineando come la morte sia avvenuta in modo improvviso e non come conseguenza di un peggioramento delle condizioni pregresse.
Il professor Giorgio Sesti, docente di Medicina Interna presso l’Università Sapienza di Roma, ha dichiarato all’Adnkronos Salute che “per Papa Francesco si deve parlare di morte improvvisa e non di aggravamento di condizioni pregresse”. Ha inoltre evidenziato che decessi di questo tipo si verificano spesso durante la notte o nelle prime ore del mattino, e che l’ipotesi dell’ictus appare fondata. Le ultime immagini pubbliche del Pontefice, infatti, non lasciavano presagire un imminente aggravamento della patologia polmonare che aveva richiesto il suo prolungato ricovero.
L’ultima apparizione pubblica: la benedizione Urbi et Orbi a San Pietro
L’ultimo saluto di Papa Francesco al mondo è avvenuto proprio ieri, in occasione della Pasqua di risurrezione. Nonostante la fragilità fisica, il Pontefice aveva espresso il desiderio di essere presente tra i fedeli per la tradizionale benedizione Urbi et Orbi in Piazza San Pietro. Alle ore 12, in carrozzina e senza i naselli per l’ossigeno, Bergoglio si è affacciato dal loggione delle benedizioni, mostrando al mondo la sua determinazione a non mancare a un appuntamento così significativo.
Poco prima dell’apparizione, il Papa aveva incontrato a sorpresa il vice presidente degli Stati Uniti JD Vance. Durante la benedizione, ha pronunciato poche parole: “Cari fratelli e sorelle, Buona Pasqua”, affidando poi la lettura del messaggio pasquale a monsignor Diego Ravelli. Nel testo, Bergoglio ha ribadito il suo appello contro il riarmo, denunciando la “volontà di morte” che si manifesta nei numerosi conflitti che affliggono il mondo. Ha inoltre espresso preoccupazione per la violenza nelle famiglie, contro le donne e i bambini, e per il disprezzo verso i più deboli, gli emarginati e i migranti.
Il messaggio pasquale: appelli per la pace e attenzione alle crisi internazionali
Nel suo ultimo messaggio pubblico, Papa Francesco ha rivolto un pensiero particolare alla situazione umanitaria di Gaza, definendola “ignobile”, e ha rinnovato il suo invito a compiere ogni sforzo per una “pace giusta e duratura” in Ucraina. Il Pontefice ha inoltre ricordato tutti quei Paesi teatro di conflitti ormai dimenticati, sottolineando la necessità di non distogliere mai lo sguardo dalle sofferenze dei popoli colpiti dalla guerra.
Al termine della benedizione, Papa Francesco ha voluto personalmente impartire la benedizione ai fedeli, nonostante la visibile stanchezza e la fragilità fisica. Questo gesto ha rappresentato un ultimo, toccante atto di vicinanza e dedizione verso la comunità cattolica e il mondo intero, suggellando un pontificato caratterizzato da una costante attenzione alle questioni sociali e umanitarie.
Prossimi passi: funerali e Conclave per l’elezione del successore
Con la morte di Papa Francesco, la Chiesa si prepara ora a vivere giorni di lutto e raccoglimento. Nei prossimi giorni verranno resi noti i dettagli relativi ai funerali e alle celebrazioni ufficiali in suo onore. Contestualmente, si avvieranno le procedure per la convocazione del Conclave, durante il quale i cardinali elettori saranno chiamati a scegliere il successore di Bergoglio alla guida della Chiesa cattolica. L’attenzione del mondo resta ora puntata su Roma, dove si decideranno le sorti del prossimo pontificato.

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