La passione segreta di Jorge Mario Bergoglio: tra i fornelli, i ricordi di famiglia e la cucina condivisa
Nel corso della sua vita, Jorge Mario Bergoglio, divenuto Papa Francesco, ha coltivato una passione poco nota ma profondamente radicata: l’arte culinaria. Un aspetto intimo e familiare della sua esistenza che emerge con forza nei racconti di chi lo ha conosciuto da vicino, come la sorella Maria Elena Bergoglio. In una delle sue rare interviste, Maria Elena aveva rivelato con affetto: “Jorge cucina benissimo, fa dei calamari ripieni da urlo”. Un elogio che racchiude non solo la maestria ai fornelli del futuro pontefice, ma anche il valore affettivo di una ricetta rimasta avvolta nel mistero, custodita gelosamente tra le mura domestiche.
Dopo il 13 marzo 2013, data dell’elezione al soglio pontificio, Papa Francesco non ha più avuto occasione di dedicarsi personalmente alla cucina. Da quel momento, la preparazione dei celebri calamari ripieni è divenuta un ricordo, un segreto di famiglia che nessuno ha più potuto assaporare. Tuttavia, le radici di questa abilità affondano in una tradizione familiare che si tramanda da generazioni.
Le origini italiane e la trasmissione dei saperi culinari
Il talento gastronomico di Jorge Mario Bergoglio non è frutto del caso, ma il risultato di una lunga eredità familiare. La madre, Regina Maria, aveva appreso i segreti della cucina da Rosa, la nonna paterna di Bergoglio, emigrata dall’Italia in Argentina. Questo passaggio di conoscenze, come raccontato dalla rivista “La Cucina Italiana” in un articolo pubblicato nel 2018, ha rappresentato il filo conduttore delle tradizioni culinarie della famiglia Bergoglio.
Le domeniche in casa Bergoglio erano caratterizzate da pranzi abbondanti e conviviali, durante i quali le donne di famiglia si dedicavano con passione alla preparazione di piatti tipici: risotti, pasta fatta in casa, pollo al forno e dolci. In questo ambiente ricco di profumi e gesti sapienti, il giovane Jorge Mario osservava attentamente la madre e la nonna, imparando a memoria le tecniche e i segreti che avrebbero poi arricchito la sua esperienza ai fornelli.
Un’infanzia segnata dalla resilienza e dalla condivisione
Nel libro-intervista “El Jesuita”, pubblicato in Argentina nel 2010, Bergoglio ha ricordato un episodio particolarmente significativo della sua infanzia: “Mia madre rimase paralitica dopo aver partorito l’ultimo figlio, il quinto. Quando tornavamo da scuola, la trovavamo seduta a pelare patate, con tutti gli altri ingredienti per il pranzo già disposti. Ci diceva come dovevamo mescolarli e cucinarli”. Queste parole testimoniano non solo la forza d’animo della madre, ma anche il clima di collaborazione e apprendimento che si respirava in famiglia.
Questa esperienza ha segnato profondamente Jorge Mario Bergoglio, che anche negli anni successivi, da sacerdote e poi da vescovo, ha continuato a sentirsi a proprio agio tra pentole e fornelli. La cucina, per lui, è sempre stata un luogo di incontro, di condivisione e di servizio verso gli altri.
La cucina come gesto di cura: dal Collegio Massimo alla mensa di Santa Marta
Durante il periodo in cui ricopriva il ruolo di professore presso il Collegio Massimo, Bergoglio era solito cucinare per i suoi studenti la domenica, giorno in cui i cuochi della struttura godevano del meritato riposo. Il suo confratello gesuita, padre Angel Rossi, ha ricordato con nostalgia: “Ci ha sempre preparato una fantastica paella”. Un gesto che andava ben oltre la semplice preparazione di un pasto, rappresentando un momento di aggregazione e di attenzione verso la comunità.
Interrogato sulle sue doti culinarie, Papa Francesco ha risposto con la consueta ironia: “Beh, non ho mai ammazzato nessuno col mio cibo”. Una battuta che riflette la sua umiltà e il suo approccio semplice, anche nei confronti di una passione così personale.
La scelta della semplicità: la mensa comune a Domus Santa Marta
Dopo l’elezione a Pontefice, Papa Francesco ha compiuto una scelta significativa, rinunciando all’appartamento pontificio e al servizio di cucina personale. Ha preferito, invece, consumare i pasti nella mensa comune della Domus Santa Marta, condividendo pranzi e cene con gli altri residenti. Questa decisione, in linea con il suo stile di vita sobrio e vicino alla gente, ha segnato una rottura con le consuetudini del passato, sottolineando ancora una volta il valore che attribuisce alla semplicità e alla condivisione.
La storia di Jorge Mario Bergoglio e della sua passione per la cucina si intreccia così con i valori della famiglia, della tradizione e del servizio agli altri, restando un capitolo poco conosciuto ma profondamente significativo della sua esistenza.