Investimenti record e sfide energetiche: la nuova era dei parchi divertimento italiani
La stagione dei parchi divertimento in Italia si apre sotto il segno di una crescita senza precedenti, con previsioni che superano ogni aspettativa. Il settore, infatti, si prepara a vivere un periodo di espansione straordinaria, sostenuto da investimenti che, per la stagione 2025, registrano un incremento del 47% rispetto al 2024. La cifra complessiva destinata allo sviluppo dei parchi raggiunge i 220 milioni di euro, di cui ben 40 milioni sono riservati a interventi di efficientamento energetico. Questo slancio finanziario, secondo quanto riferito da Adnkronos, proietta l’intero comparto verso l’ambizioso obiettivo di 500 milioni di euro di investimenti entro il 2027, superando le stime delineate dal piano strategico 2024-2026.
Obiettivi di crescita e attenzione ai costi energetici
Secondo Luciano Pareschi, presidente dell’associazione Parchi permanenti italiani aderente a Confindustria, il comparto si attende una crescita aggregata del 5% rispetto all’anno precedente. Si tratta, come sottolinea Pareschi, di una previsione prudente, che tiene conto dell’aumento costante dei costi dell’energia. “A livello di comparto prevediamo una crescita aggregata del 5% rispetto all’anno scorso: si tratta di una stima prudenziale che tiene conto del perdurante incremento dei costi dell’energia”, afferma Pareschi, evidenziando come la questione energetica rappresenti una delle principali sfide per il settore.
I grandi operatori, tra cui Gardaland, MagicLand e Leolandia, hanno già avviato da tempo investimenti significativi nell’installazione di pannelli fotovoltaici, orientandosi così verso l’autoproduzione di energia per coprire parte dei propri consumi. Tuttavia, i parchi di dimensioni medio-piccole restano maggiormente esposti alle fluttuazioni dei prezzi dell’energia e non dispongono delle risorse necessarie per fronteggiare eventuali aumenti eccessivi dei costi.
Dialogo con le istituzioni e misure di sostegno
Per affrontare queste criticità, l’associazione guidata da Pareschi ha già avviato un dialogo con il ministero delle Imprese e del Made In Italy e con il ministero del Turismo. In queste settimane, i due dicasteri hanno previsto misure specifiche a sostegno del comparto delle piscine, anch’esso colpito dagli aumenti dei costi energetici, e l’auspicio è che analoghe attenzioni vengano riservate anche ai parchi divertimento. “Abbiamo già sensibilizzato il ministero delle Imprese e del Made In Italy e il ministero del Turismo, che in queste settimane hanno previsto delle misure specifiche per il comparto delle piscine, vessato come noi dagli aumenti”, dichiara Pareschi.
Il tema dei dazi e il ruolo delle eccellenze italiane
Sul fronte dei dazi, Pareschi precisa che al momento non rappresentano una criticità per il settore, pur riconoscendo che in futuro potrebbero interessare soprattutto i produttori di attrazioni e di beni complementari. In Italia, realtà di eccellenza come Zamperla si distinguono per la capacità di esportare in tutto il mondo, con un valore stimato superiore ai 250 milioni di euro. “In Italia abbiamo delle eccellenze in questo senso, come Zamperla, che esportano in tutto il mondo per un valore stimato di oltre 250 milioni di euro”, sottolinea Pareschi. L’eventuale introduzione di dazi potrebbe portare a una riorganizzazione degli acquisti, favorendo le aziende italiane ed europee, ma, secondo Pareschi, è ancora prematuro formulare ipotesi in tal senso.
Un altro aspetto da considerare riguarda la presenza di turisti americani nei parchi italiani. Pareschi ritiene che anche una possibile diminuzione di visitatori provenienti dagli Stati Uniti avrebbe un impatto marginale sull’intero comparto, sebbene alcuni grandi parchi arrivino a registrare fino al 50% di ospiti stranieri. Più preoccupante, invece, sarebbe uno scenario caratterizzato da un aumento dell’inflazione e da una conseguente riduzione del potere d’acquisto delle famiglie, che potrebbe tradursi in una diminuzione degli ingressi nei parchi.
Le strategie dei principali operatori: autosufficienza energetica e investimenti mirati
Anche Giuseppe Ira, presidente di Leolandia, si mostra sereno rispetto all’eventualità di impatti negativi derivanti dai dazi. Ira conferma che il parco ha investito nella realizzazione di un impianto fotovoltaico che copre l’area del parcheggio clienti e che sarà ulteriormente ampliato, con l’obiettivo di rendere Leolandia completamente autosufficiente dal punto di vista energetico. “Non prevediamo impatti particolari. Da tempo abbiamo investito nella realizzazione di un parco fotovoltaico a copertura dell’area del parcheggio clienti che estenderemo ulteriormente, rendendo il parco completamente autosufficiente dal punto di vista energetico”, afferma Ira.
Sulla stessa lunghezza d’onda si colloca Michele Zucchi, amministratore delegato di MagicLand, che conferma l’impegno del parco nell’adozione di strategie volte a garantire la sostenibilità energetica e la competitività sul mercato.
La stagione che si apre, dunque, si preannuncia come un banco di prova cruciale per i parchi divertimento italiani, chiamati a coniugare innovazione, investimenti e attenzione alle dinamiche economiche globali, in un contesto in cui la sostenibilità energetica e la capacità di adattamento alle nuove sfide si confermano elementi imprescindibili per il successo futuro del settore.

Cerchi qualcosa in particolare?
Pubblichiamo tantissimi articoli ogni giorno e orientarsi potrebbe risultare complicato.
Usa la barra di ricerca qui sotto per trovare rapidamente ciò che ti interessa. È facile e veloce!