Il vino pregiato come rifugio finanziario: prospettive e rischi in tempi di incertezza economica
In un contesto globale segnato da instabilità nei mercati finanziari, tensioni commerciali e l’imposizione di dazi, il settore del vino da investimento emerge come una possibile alternativa per chi cerca asset meno esposti alle turbolenze tipiche delle borse. In particolare, durante i giorni di chiusura dei mercati per la festività della Pasqua, diversi esperti suggeriscono di valutare con attenzione questa tipologia di investimento, che si distingue per le sue peculiarità rispetto ai tradizionali strumenti finanziari.
La recente decisione del presidente Donald Trump di sospendere per novanta giorni le tariffe statunitensi ha generato nuove oscillazioni nelle principali piazze finanziarie mondiali. Tuttavia, in questo scenario di incertezza, le bottiglie di pregio si confermano come beni rifugio, capaci di offrire maggiore stabilità rispetto ad altri asset. Alessandro Pavan, CEO di InCellar – la prima startup italiana interamente dedicata al vino da investimento – sottolinea come il vino segua dinamiche proprie, indipendenti dall’andamento dei mercati finanziari tradizionali.
Le caratteristiche distintive del vino da investimento
Secondo Alessandro Pavan, il vino rappresenta un asset paziente, il cui valore cresce progressivamente nel tempo, senza subire le forti oscillazioni che caratterizzano le azioni o altri prodotti finanziari. Il processo di maturazione, sia dal punto di vista organolettico che da quello finanziario, richiede anni, ma su un orizzonte temporale di medio-lungo termine – generalmente compreso tra i cinque e i dieci anni – è possibile ottenere performance di rilievo. I rendimenti storici, infatti, si attestano tra il 6% e l’8% annuo, con una volatilità decisamente inferiore rispetto ai mercati azionari, dove non sono rari crolli anche del 40%.
Analizzando i dati relativi ai vent’anni compresi tra la fine del 2002 e il termine del 2022, Pavan evidenzia come la rivalutazione dei cento vini più importanti al mondo sia risultata in linea con quella dell’indice S&P500, confermando la solidità di questo comparto. L’approccio tipico dell’investitore consiste nell’acquistare le ultime annate disponibili, lasciando che il vino evolva e maturi nel tempo. Ad esempio, nel 2025 si potrebbe decidere di acquistare un Sassicaia del 2021, attendendo che il suo valore cresca grazie all’invecchiamento e alla progressiva riduzione delle bottiglie disponibili sul mercato.
Domanda, offerta e dinamiche di mercato
Il meccanismo di valorizzazione del vino da investimento si fonda sulla legge della domanda e dell’offerta. Più bottiglie di una determinata annata – come il Sassicaia 2021 – vengono consumate, minore sarà la quantità residua in circolazione, con conseguente aumento del valore per le bottiglie rimaste. Questo equilibrio tra disponibilità e desiderabilità rappresenta uno degli elementi chiave che guidano la crescita dei prezzi nel tempo.
Nonostante le potenzialità di rendimento, il settore non è privo di rischi. Pavan mette in guardia contro le insidie legate a un mercato di nicchia, dove le informazioni sono spesso meno accessibili rispetto ai mercati azionari. Il rischio di acquistare vini non autentici, pagare prezzi eccessivi o ricevere bottiglie in condizioni non ottimali è concreto, così come la possibilità che la merce non venga consegnata affatto.
La tutela dell’investitore e il ruolo degli intermediari
Per ridurre l’esposizione a possibili truffe, è consigliabile affidarsi a società specializzate che offrono servizi di brokeraggio. InCellar, ad esempio, mette a disposizione le competenze di professionisti esperti, garantendo l’acquisto di vini nelle migliori condizioni possibili e ponendo particolare attenzione allo stato di conservazione delle bottiglie, elemento fondamentale per la valorizzazione dell’investimento.
Gli scambi di vini pregiati avvengono principalmente attraverso una piattaforma dedicata, la Liv-ex di Londra, una vera e propria “borsa del vino” riservata agli intermediari del settore. Qui è possibile accedere a tutte le quotazioni aggiornate, monitorando l’andamento dei prezzi e le tendenze di mercato in tempo reale.
In conclusione, il vino da investimento si configura come un’opzione interessante per chi desidera diversificare il proprio portafoglio, offrendo rendimenti stabili e una volatilità contenuta. Tuttavia, la conoscenza approfondita del settore e il supporto di operatori qualificati restano imprescindibili per evitare rischi e massimizzare le opportunità offerte da questo particolare segmento del mercato finanziario.

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