Tragedia a Mariotto: la ricostruzione dettagliata del femminicidio di Lucia Chiapperini
Il drammatico episodio avvenuto nella mattinata di ieri a Mariotto, frazione di Bitonto in provincia di Bari, ha scosso profondamente la comunità locale e l’opinione pubblica nazionale. L’omicidio di Lucia Chiapperini, 74 anni, perpetrato dal marito Vincenzo Visaggi, 75 anni, operaio in pensione, è stato documentato in modo inequivocabile grazie alle telecamere interne dell’abitazione, dotate di microfono. Gli inquirenti hanno potuto ascoltare l’intera sequenza sonora dell’aggressione, elemento che ha fornito un contributo fondamentale alle indagini in corso.
Secondo quanto emerge dal verbale di arresto, Vincenzo Visaggi ha confessato l’omicidio della moglie, avvenuto al rientro di quest’ultima nell’abitazione con 22 colpi di forbici. La ricostruzione dei fatti si è avvalsa anche delle testimonianze dei figli della coppia, raccolte dagli investigatori della Procura della Repubblica di Bari e dai carabinieri della Compagnia di Modugno. In particolare, la figlia ha riferito che la madre, nei giorni precedenti al delitto, si era trasferita presso la sua abitazione, dopo essere stata minacciata dal marito con dei coltelli. Questo dettaglio ha permesso di delineare un quadro di tensioni familiari crescenti, culminate nella tragedia.
Le testimonianze dei figli e la dinamica dell’omicidio
La mattina del delitto, Vincenzo Visaggi ha contattato personalmente il numero di emergenza 112 dei carabinieri, dichiarando di aver ucciso la moglie. Nel corso della telefonata, l’uomo ha anche affermato di aver tentato il suicidio senza riuscirci. Al loro arrivo, i carabinieri hanno trovato all’esterno dell’abitazione un equipaggio del 118 e uno dei figli della coppia, un uomo di 47 anni, che non era riuscito a entrare in casa. Quest’ultimo ha riferito agli investigatori di aver ricevuto una telefonata dalla madre circa mezz’ora prima dell’omicidio, durante la quale la donna gli aveva parlato di una lite in corso con il padre. Il figlio ha inoltre dichiarato di aver udito le urla della madre mentre era ancora al telefono con lei.
Secondo la ricostruzione fornita dagli inquirenti, Lucia Chiapperini si sarebbe recata nell’abitazione con i due nipotini di 7 e 9 anni, figli della figlia. Tuttavia, il marito avrebbe consentito l’ingresso solo alla moglie, lasciando i bambini fuori dalla porta. Dopo il delitto, il corpo della donna è stato rinvenuto nel bagno, presentando ferite al torace e alla mano. L’arma del delitto, un paio di forbici con lame di 7 centimetri, è stata trovata in cucina, ancora intrisa di sangue.
Elementi chiave emersi dalle indagini e dalle registrazioni audio
Le indagini hanno permesso di acquisire elementi di rilievo anche grazie alle registrazioni audio delle telecamere interne. Dall’ascolto dei file sonori, gli inquirenti hanno potuto rilevare insulti e pesanti accuse rivolte da Vincenzo Visaggi alla moglie, sia durante una conversazione telefonica precedente al rientro della vittima, sia nel momento in cui la donna ha fatto ritorno in casa, poco prima delle 11. Questi dettagli hanno contribuito a delineare il clima di tensione e conflittualità che caratterizzava il rapporto tra i coniugi.
Un ulteriore elemento emerso dalle testimonianze dei figli riguarda la gestione del patrimonio familiare. Secondo quanto riferito da una delle figlie, il padre avrebbe manifestato la volontà di controllare tutti i beni e il denaro, compresi quelli ereditati dalla moglie dopo la morte del padre di Lucia Chiapperini. I figli hanno inoltre sottolineato che, dopo la scomparsa del nonno, i litigi tra i genitori si erano intensificati, passando da semplici aggressioni verbali a episodi di violenza sempre più gravi.
Il ritrovamento di denaro e le condizioni dell’omicida
Durante il sopralluogo, i carabinieri hanno rinvenuto, su indicazione dello stesso Vincenzo Visaggi, una somma in contanti pari a 12 mila euro, nascosta dietro un armadio. L’omicida, trovato disteso sul letto con ferite non gravi al petto e in altre parti del corpo, appariva in uno stato di apparente torpore. Al momento dell’arresto, ha espresso la volontà di parlare immediatamente con il magistrato e di essere condannato per quanto commesso.
Le indagini sulle motivazioni che hanno portato al delitto sono tuttora in corso. Tuttavia, il quadro che emerge dalle testimonianze e dalle prove raccolte evidenzia una situazione familiare segnata da conflitti irrisolti, minacce e una progressiva escalation di violenza, culminata nella tragica morte di Lucia Chiapperini all’interno della sua abitazione di Mariotto.

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