Un viaggio interiore in “Luna lesa”: il nuovo romanzo di Flavia Ermetes
Recentemente, la casa editrice Lepre Edizioni ha dato alle stampe “Luna lesa”, l’ultima opera di Flavia Ermetes, arricchita dalla prefazione di Marco Pesatori. Questo romanzo si concentra sull’intenso percorso emotivo di Olimpia Luna, il cui nome stesso sembra preannunciare una vita interiore complessa e frammentata.
La narrazione si apre con un’immersione profonda nel tumultuoso rapporto di Olimpia con la madre e nel dolore acuto causato dalla perdita di Joe, il suo amato. La scelta del titolo, “Luna lesa”, introduce un tema simbolico di grande rilevanza. Nella prefazione, Pesatori descrive la Luna come una luce che illumina l’inconscio umano, un territorio ricco di mistero e potenzialità. Ermetes utilizza la “Luna lesa” come una metafora di una ferita profonda, che si ricollega all’identità femminile, ma che rappresenta anche una porta verso una sensibilità e consapevolezza straordinarie, a patto che tale ferita venga affrontata e compresa.
La voce interiore di Olimpia guida il lettore attraverso un labirinto di ricordi, messaggi lasciati da Joe e incontri che la costringono a confrontarsi con le ombre del suo passato e le sue paure più recondite. Il romanzo si sofferma sul peso dei legami familiari, in particolare sulla figura enigmatica del padre e sul rapporto conflittuale con una madre descritta come distante ed edonista.
Un elemento centrale della trama è la ricerca della verità riguardo alla sorte di Joe. Indizi disseminati nel racconto suggeriscono un suo possibile coinvolgimento nell’attivismo animalista radicale. La memoria e il ricordo diventano strumenti fondamentali per Olimpia, che cerca di ricostruire gli eventi e di comprendere le motivazioni di Joe. In parallelo al mistero della sua scomparsa, il romanzo delinea un percorso di crescita personale e auto-accettazione per la protagonista.
Questo cammino di evoluzione è simbolicamente rappresentato dall’interesse di Olimpia per pratiche meditative orientali e per il gioco del Go, introdotto da Ugo, un giardiniere enigmatico che sembra custodire una saggezza spirituale legata a Joe. Il Go, descritto come il gioco della vita e della morte, diventa una potente metafora del viaggio interiore di Olimpia verso l’illuminazione.
Lo stile narrativo di Ermetes si distingue per la sua intimità e riflessività, con una prosa che si sofferma sui dettagli psicologici e sulle risonanze simboliche. Citazioni letterarie arricchiscono il testo, offrendo ulteriori chiavi di lettura. La figura di Joe, sebbene assente fisicamente, è costantemente presente attraverso i suoi scritti, i suoi oggetti e i ricordi vividi di Olimpia, emergendo come un uomo complesso, sfuggente e profondamente legato a ideali di rivoluzione e difesa della natura.
In conclusione, “Luna lesa” si configura come un romanzo che indaga la fragilità dell’esistenza e la potenza dei legami affettivi, sullo sfondo di un mondo contemporaneo caratterizzato da inquietudini ambientali ed esistenziali. Attraverso il viaggio di Olimpia, Flavia Ermetes invita il lettore a riflettere sulla possibilità di trasformare le ferite interiori in consapevolezza e di scoprire un nuovo senso di sé.

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