Per lungo tempo, l’Alto Medioevo è stato etichettato come un’epoca oscura, ma questa visione è stata ormai ampiamente superata. Tuttavia, ciò che risulta ancora spesso ignorato è il contributo fondamentale delle donne nel plasmare e illuminare quei secoli. Molti studiosi hanno erroneamente confinato l’apporto femminile a pochi casi isolati, sostenendo che il potere culturale e l’alfabetizzazione fossero prerogative esclusivamente maschili. Questa narrazione, tuttavia, oscura una verità ben più complessa e ricca.
Mercoledì 16 aprile, nel programma Passato e Presente, in onda alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia, Paolo Mieli approfondirà questo tema con la professoressa Tiziana Lazzari, ponendo in risalto il ruolo essenziale delle donne aristocratiche e delle monache di alto rango. Queste figure femminili non solo possedevano e commissionavano libri, ma spesso si dedicavano attivamente alla loro creazione. In un’epoca in cui gran parte degli scritti erano anonimi, esse firmavano le proprie opere per rivendicare con orgoglio le loro idee, i loro valori e le loro riflessioni.
Nel IX secolo, le donne parteciparono con forza alla rinascita letteraria, contribuendo con poesie, cronache, annali storici, trattati morali e persino commedie. Tra le figure più illustri di questa epoca spicca Rosvita di Gandersheim, che visse tra il 935 e il 974. Autrice di agiografie, drammi e poemi epico-storici, Rosvita rappresenta uno dei più alti esempi di una cultura letteraria collettiva al femminile che ha segnato profondamente la storia del sapere.
Queste autrici, che sfidarono il contesto culturale del loro tempo, dimostrarono che l’alfabetizzazione e la produzione letteraria non erano esclusiva degli uomini. Attraverso la scrittura, esse trasmisero messaggi di elevato valore morale e intellettuale, lasciando un’impronta indelebile nella storia. Lo studio della loro opera consente oggi di rivedere in modo significativo il ruolo delle donne in un’epoca spesso fraintesa.
Passato e Presente invita così a riscoprire una stagione storica in cui le donne non furono solo spettatrici, ma autentiche protagoniste, dimostrando che le loro voci, come quella di Rosvita, meritano di essere ascoltate e valorizzate.