Roma, fuoco e sospetti: rogo alla Tesla tra voci di anarchia e “terrorismo”
Respiriamo una strana inquietudine quando ripensiamo alle immagini di quelle auto divorate dalle fiamme. È successo tutto in piena notte, in una concessionaria Tesla alla periferia est di Roma, in via Serracapriola, zona Torre Angela–Torrenova. Voi, che magari vi siete svegliati con il puzzo di bruciato nell’aria, ancora vi chiedete come sia stato possibile un incendio così esteso e violento. Noi ci stiamo ponendo la stessa domanda.
Un’esplosione inattesa nel cuore della notte
Attorno alle quattro del mattino, si è scatenato il caos: 16 o 17 vetture, parcheggiate all’aperto, sono finite in cenere. I Vigili del Fuoco sono arrivati subito, ma il vento (e pare ce ne fosse tanto) ha reso il lavoro complicato. Nessun ferito, nessuna persona intossicata. Tuttavia il danno è enorme. Le auto sono state distrutte in pochi minuti, lasciando un odore acre e una quantità di fumo che si vedeva anche da lontano.
La Polizia Scientifica ha preso in consegna l’area. Insieme alla Digos, sta esaminando ogni dettaglio. È trapelato che le fiamme sarebbero partite in più punti e questo ci sembra un segnale inequivocabile di un’azione dolosa. Anche per questo motivo, la pista anarchica non è affatto esclusa: negli ultimi tempi, nella provincia di Roma, si sono verificati episodi incendiari contro forze dell’ordine e altre strutture pubbliche. Ricordiamo gli attacchi incendiari al Commissariato di Albano Laziale e ai veicoli dei Carabinieri a Castel Gandolfo. Tutti eventi che finiscono per tessere una rete di sospetti ancora più fitta.
Quando la vicenda prende una piega internazionale
Elon Musk, fondatore di Tesla, non è rimasto in silenzio. Ha definito la cosa come una forma di “terrorismo” tramite il suo canale social, X. Noi, di fronte a parole così forti, ci chiediamo se si tratti di un allarme esagerato o se effettivamente ci sia un disegno orchestrato a livello globale contro di lui e la sua azienda. Non possiamo dimenticare che, altrove, si sono registrate proteste contro Tesla. Gruppi come Tesla Takedown invitano a boicottare il marchio, criticando Musk su vari fronti. In Germania, frange estreme hanno rivendicato azioni analoghe accusando Tesla di rappresentare una sorta di “potere tecnocratico” da abbattere.
Matteo Salvini, vicepremier e ministro dei Trasporti, ha espresso solidarietà ai dipendenti della concessionaria, parlando di odio ingiustificato verso la casa automobilistica e il suo fondatore. Le sue parole mettono in luce un clima di tensione generale: si allarga la sensazione che l’episodio non sia solo un atto vandalico, ma rientri in un mosaico di azioni mirate. Noi stessi ci stiamo domandando se questa stagione d’odio possa finire in fretta o se ci attendono altri eventi simili.
Le notti insonni di chi abita vicino alla concessionaria
Alcuni residenti, ancora un po’ frastornati, raccontano di essere stati svegliati da rumori secchi. Qualcuno aveva immaginato dei fuochi d’artificio, salvo poi spalancare la finestra e notare lingue di fuoco altissime. Gli pneumatici esplodevano uno dietro l’altro, generando un boato che ha rotto il silenzio. È un ricordo che non se ne va e che probabilmente li accompagnerà per un bel pezzo.
L’area rimane sotto sequestro. Ciò significa che per un po’ di tempo la concessionaria resterà bloccata, in attesa di ulteriori rilievi. Nel frattempo, ci viene confermato che gli inquirenti stanno controllando i sistemi di allarme e le immagini delle telecamere, per capire se qualcuno abbia fatto irruzione disattivando i dispositivi o se siano presenti volti sospetti aggirarsi tra le auto in piena notte.
Oltre il rogo: che cosa può succedere ora
Le ipotesi spaziano da un gesto isolato fino a un progetto ben definito. La Digos è sulle tracce di possibili rivendicazioni, perché spesso, quando si tratta di gruppi anarchici o frange estremiste, compare un volantino, un messaggio sui social oppure una sigla tracciata su un muro. Al momento, non ci sono elementi pubblici che confermino una rivendicazione. Eppure quel sospetto rimane vivo.
Uno sguardo generale: in cerca di risposte concrete
Ci rendiamo conto che i fatti di Roma stanno attirando l’attenzione internazionale grazie all’intervento di Musk. Difficile immaginare che questo episodio resti circoscritto a un semplice caso di incendio doloso senza conseguenze geopolitiche. Se davvero è terrorismo, come dice Musk, diventerà un simbolo di qualcosa di più vasto. In caso contrario, ci troveremo davanti all’ennesimo atto vandalico con danni ingenti, paure, polvere e fiamme che faticano a spegnersi anche nei nostri pensieri.
Continuiamo a seguire la vicenda da vicino e cercheremo di aggiornarvi sugli sviluppi. Intanto, restano macerie, carcasse di auto annerite e la sensazione che qualcuno abbia voluto inviare un messaggio. Oppure, chissà, abbiamo di fronte un episodio isolato. Non lo sappiamo ancora, ma cercheremo risposte perché, davanti a un rogo così vasto, non possiamo accontentarci di ipotesi vaghe. Dobbiamo scoprire la verità. E vogliamo farlo insieme a voi.

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