Il gioco d’azzardo è una tradizione italiana che, dalle osterie ottocentesche, è arrivato fino a milioni di smartphone. Le possibilità, così, si sono ramificate aumentando a dismisura.
Pensa ai casinò online con migliaia di giochi e funzioni innovative come lo slot bonus immediato e gli incentivi concreti al gioco responsabile, come bilanci, notifiche e limiti di spesa: Pensa ai tavoli in realtà virtuale o alle app che offrono la realtà aumentata. Pensa ai centri scommesse e ai casinò fisici: alle milioni di volte al giorno che qualcuno piazza una scommessa, gioca al lotto o fa un giro di slot, online e offline.Parliamo di decine di miliardi, che finanziano consistentemente le casse italiane.Con la Legge di Bilancio 2025 questi numeri potrebbero cambiare: ma sarà meglio o in peggio?
Panoramica delle recenti riforme fiscali in Italia
Le recenti riforme fiscali introdotte nella Legge di Bilancio 2025 mirano a generare risorse significative per lo Stato, stimando circa 4 miliardi di euro aggiuntivi (pari allo 0,2% del PIL nazionale) entro il 2025.
Questi interventi prevedono:
- una revisione complessiva delle normative fiscali riguardanti settori chiave, come banche, prodotti assicurativi e, in particolare, il gioco d’azzardo.
- Nel settore del gioco, l’obiettivo principale del governo è quello di ottimizzare l’incasso erariale, modificando le condizioni fiscali applicate alle licenze per le attività di gioco, con un occhio di riguardo alla trasparenza e all’efficienza della regolamentazione.
- In questo contesto, quindi, l’esecutivo intende aggiornare e semplificare il sistema fiscale applicato agli operatori del gioco d’azzardo, sia online che offline, aumentando in molti casi le tasse e i diritti di licenza.
Lo scopo dichiarato è duplice: aumentare le entrate fiscali dirette, rafforzando allo stesso tempo la supervisione normativa. Questo dovrebbe contribuire a creare un ambiente di gioco più affidabile e controllato, incentivando così l’ingresso nel mercato di operatori di maggiore qualità e solidità finanziaria. Tuttavia, le nuove misure sollevano preoccupazioni sulla sostenibilità per gli operatori più piccoli e sul futuro assetto competitivo del mercato.
Potenziali impatti positivi sulle entrate del gioco d’azzardo
Oltre i dubbi, le entrate complessive per lo Stato Italiano dovrebbero aumentare. Modernizzando il quadro normativo, il Governo punta infatti a creare un ambiente più trasparente, controllato e competitivo, in grado di attrarre nuovi operatori nazionali ed esteri interessati a investire sul mercato italiano. Una regolamentazione più chiara e uniforme potrebbe inoltre rafforzare la fiducia del pubblico, incoraggiando un numero maggiore di giocatori a partecipare alle attività di gioco legale, riducendo così l’attrattiva del gioco illegale e irregolare. Inoltre, l’aumento della supervisione normativa può contribuire a una crescita sostenibile delle entrate fiscali, grazie alla maggiore compliance fiscale da parte degli operatori. Se questo scenario si realizzerà, le nuove riforme fiscali saranno un bonus per le entrate derivate dal gioco d’azzardo.
Opinioni dell’industria e degli esperti
Alcuni operatori e associazioni di categoria accolgono favorevolmente l’intento di aumentare trasparenza e controllo; dall’altro, emergono timori significativi riguardo l’aumento della pressione fiscale. Le preoccupazioni maggiori riguardano soprattutto gli operatori più piccoli, che potrebbero incontrare difficoltà nel sostenere tasse più alte e costi crescenti per le licenze. Questo scenario potrebbe portare a una maggiore concentrazione del mercato, con grandi operatori che acquisiscono ulteriori quote a scapito della diversità competitiva del settore. In sostanza, solo chi potrà permetterselo potrà avere la sua piattaforma online.
Analisi comparativa con altri paesi
L’Italia non è l’unico Paese a utilizzare riforme fiscali per ottimizzare le entrate provenienti dal gioco d’azzardo:
- Regno Unito: applica una tassa del 15% sui profitti lordi delle società di gioco d’azzardo, favorendo trasparenza e responsabilità sociale.
- Germania: impone una tassa del 5% direttamente sulle puntate, mirata a controllare il volume del gioco.
- Francia: applica una tassazione variabile, generalmente intorno al 33% sui ricavi lordi derivanti dai giochi online, promuovendo una forte regolamentazione.
- Stati Uniti (Nevada): tassazione relativamente bassa, intorno al 6,75% sui ricavi delle attività di gioco, puntando a incentivare il turismo e l’occupazione.
- Macao (Cina): tassa estremamente elevata, circa il 39% sui ricavi lordi, sfruttando il gioco come pilastro delle entrate pubbliche.
L’Italia, con una tassazione media del 25% sui ricavi lordi del gioco, adotta una strategia fiscale intermedia rispetto ad altri Paesi: superiore a Regno Unito (15%), Germania (5% sulle puntate) e USA-Nevada (6,75%), ma inferiore a quella di Francia (33%) e Macao (39%), cercando equilibrio tra entrate e competitività.
Le riforme fiscali italiane possono aumentare le entrate del gioco d’azzardo, ma con rischi
Per rispondere alla domanda iniziale, ti riassumiamo brevemente: la Legge di Bilancio 2025 punta a incrementare le entrate dal gioco d’azzardo, introducendo una tassazione intermedia (circa 25%) rispetto a modelli internazionali.
Se da un lato maggior trasparenza e controllo possono attirare nuovi investimenti e giocatori, dall’altro il rischio è penalizzare gli operatori più piccoli, portando a una concentrazione del mercato e potenziali minori entrate future.