Nuove prospettive per il rinnovo del contratto nella sanità
Antonio Naddeo, presidente dell’Aran, Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni, ha espresso l’auspicio di una possibile riapertura delle trattative sul contratto collettivo nazionale del lavoro (Ccnl) del settore sanitario a partire dalla metà di aprile. Ha sottolineato che, se non fosse possibile concludere un accordo, si potrebbe ricorrere agli aumenti stabiliti per legge, pur trattandosi di una soluzione estrema.
Secondo Naddeo, vi era la possibilità di siglare l’accordo già a gennaio, ma tale obiettivo non è stato raggiunto. Ha evidenziato che la firma del contratto comporterebbe l’erogazione degli incrementi salariali dopo un periodo di quattro o cinque mesi. Qualora si riuscisse a concludere l’intesa entro maggio, gli aumenti tanto attesi potrebbero arrivare tra ottobre e dicembre. Il presidente ha ribadito l’importanza di perseguire la via della contrattazione, evidenziando come anche il ministro della Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, condivida questa posizione.
Nel contratto, ha spiegato Naddeo, non si tratta solo di risorse economiche, ma anche di norme fondamentali per la conciliazione vita-lavoro, il supporto agli infermieri vittime di aggressioni sul luogo di lavoro e altre disposizioni che mirano a migliorare la qualità della loro professione. Ha quindi auspicato che ci sia un ripensamento da parte di coloro che finora hanno scelto di non sottoscrivere l’intesa, poiché la firma rappresenta indubbiamente la soluzione più vantaggiosa.
Riguardo alla possibile conclusione del contratto tra maggio e giugno, Naddeo ha osservato che la campagna elettorale per il rinnovo delle Rsu sta attualmente assorbendo l’attenzione delle organizzazioni sindacali. Queste elezioni termineranno a metà aprile, momento in cui si potrebbe riconsiderare il tavolo delle trattative, che al momento si trova in una situazione di stallo. Il presidente ha sottolineato che è necessario un cambio di prospettiva da parte di alcuni sindacati che hanno scelto di non firmare, ricordando che i contratti sono il risultato di mediazioni, sia dal lato datoriale che da quello sindacale.
Naddeo ha inoltre puntualizzato che non si può aspirare al contratto perfetto, ma è necessario trovare una soluzione che sia adeguata sia sul piano retributivo che normativo, con particolare attenzione al miglioramento delle condizioni di lavoro. Ha precisato che le risorse finanziarie per il prossimo contratto sono già disponibili, il che consentirà di stipulare tre accordi in pochi anni. Tuttavia, ha espresso il timore che, se le posizioni non cambieranno, le speranze di firmare il contratto potrebbero ridursi significativamente.
In riferimento alla figura dell’assistente infermiere, Naddeo ha ricordato che sono già stati compiuti passi avanti grazie a un accordo con la Conferenza delle Regioni e a un decreto ministeriale recepito nel contratto. Pur riconoscendo le resistenze da parte della categoria, ha ribadito che tale recepimento è inevitabile. Ha invitato a guardare al futuro della professione, chiarendo che non si dovrebbe temere l’introduzione di questa figura, ma piuttosto sviluppare una visione strategica.
In conclusione, Naddeo ha sottolineato l’importanza di una prospettiva evolutiva per la professione infermieristica, ritenuta essenziale e di grande rilevanza per l’intero sistema sanitario.
Cerchi qualcosa in particolare?
Pubblichiamo tantissimi articoli ogni giorno e orientarsi potrebbe risultare complicato.
Usa la barra di ricerca qui sotto per trovare rapidamente ciò che ti interessa. È facile e veloce!