La felicità: un’attitudine da coltivare per il benessere e la longevità
La felicità è una condizione ambita da tutti, ma non può essere attribuita esclusivamente al destino o alla fortuna. Essa rappresenta una vera e propria attitudine che può essere coltivata e sviluppata nel tempo. È fondamentale educare le nuove generazioni a guardare il mondo con un approccio positivo e ottimistico, promuovendo e rafforzando la loro intelligenza emotiva. Secondo gli esperti, la felicità è inoltre uno degli elementi determinanti per una vita lunga e sana, come dimostrato da numerosi studi scientifici.
Claudio Mencacci, past presidente della Società Italiana di Psichiatria (Sip) e co-presidente della Società Italiana di Neuropsicofarmacologia (Sinpf), sottolinea come la neurochimica della felicità offra benefici tangibili alla qualità della vita e alla longevità. La sua esperienza coinvolge diversi neurotrasmettitori, tra cui l’ossitocina, la vasopressina e la dopamina. Quest’ultima, in particolare, è ampiamente riconosciuta per il suo impatto positivo sul sistema immunitario, stimolando la difesa dell’organismo e agendo come potente antinfiammatorio. La felicità, inoltre, eleva la soglia del dolore e protegge il sistema nervoso, contribuendo al benessere generale.
Ricerche approfondite hanno evidenziato come questa condizione sia spesso interconnessa con altre due qualità fondamentali: la gratitudine e la gentilezza. Le persone che riescono a sperimentare il sentimento di gratitudine tendono a essere più felici e meno soggette allo stress. Parallelamente, la capacità di essere gentili con se stessi, specialmente nei momenti di difficoltà, si rivela cruciale per contrastare stati di ansia e depressione. Questo atteggiamento, quando esteso anche agli altri, amplifica ulteriormente il benessere mentale.
Mencacci cita uno studio condotto dall’Università di Harvard, iniziato nel 1938 e considerato il più completo mai realizzato sulla felicità. Dopo oltre otto decenni di analisi, è emerso un risultato chiave: la felicità è strettamente legata all’amore. Coloro che amano e sono amati – non solo dal partner, ma anche dalla famiglia, dagli amici e dalla comunità – hanno maggiori probabilità di vivere una vita serena e appagante. Questo dato, che potrebbe sembrare puramente poetico, in realtà sottolinea l’importanza delle relazioni interpersonali come pilastro non solo della felicità, ma anche della longevità.
In quest’ottica, chi possiede la capacità di amare e di essere amato ha maggiori probabilità di raggiungere uno stato di felicità. Mencacci evidenzia come questa condizione possa essere insegnata attraverso un mix di empatia e strategie mirate. Per le giovani generazioni, è essenziale che i genitori si impegnino a trasmettere valori legati all’ottimismo, alla comprensione emotiva e alla libera espressione delle emozioni, siano esse positive o negative.
Infine, lo psichiatra sottolinea che i genitori, nella loro veste di modelli positivi, dovrebbero incoraggiare l’autonomia emotiva dei figli. Questo approccio rappresenta un dono di inestimabile valore, in grado di migliorare significativamente la qualità e la durata della vita delle nuove generazioni.
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