Il sistema politico italiano e le sfide dell’Unione Europea
Un sistema elettorale proporzionale, ispirato al modello tedesco, avrebbe probabilmente garantito una maggiore rappresentatività alle forze politiche italiane, permettendo ai partiti di esprimere meglio le proprie visioni e offrendo agli elettori scelte più nette. Questo approccio, secondo Maurizio Cotta, professore emerito di Scienza politica presso l’Università di Siena e membro della segreteria nazionale del Partito Insieme, avrebbe dissolto i due blocchi contrapposti e favorito decisioni più coerenti, specialmente in momenti cruciali.
Cotta, che vanta una carriera accademica internazionale con esperienze all’università Sciences Po di Parigi, al Mgimo di Mosca e come visiting researcher presso Harvard e Yale, sottolinea come i principali schieramenti politici italiani abbiano manifestato divisioni interne. Nella coalizione di governo, le differenze tra Forza Italia e la Lega sono evidenti, mentre tra le forze di opposizione emergono contrasti tra il Partito Democratico, il Movimento 5 Stelle, la sinistra di Avs, Azione e Italia Viva, oltre che tra le stesse correnti interne al PD.
Nonostante l’abilità della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel mantenere unita la sua coalizione attraverso un’attenta gestione retorica, il tentativo di bilanciare le relazioni tra Donald Trump e l’Unione Europea rischia di compromettere la posizione dell’Italia nelle imminenti decisioni comunitarie.
A differenza dell’Italia, la Germania ha dimostrato una maggiore capacità di definire una strategia di politica estera ed europea chiara e condivisa. Dopo le elezioni di febbraio, Berlino ha rapidamente formato una Grande Coalizione tra il partito democristiano CDU-CSU e il partito socialista SPD. In questo contesto, la politica tedesca si è distinta per la sua prontezza nel creare un fronte comune al centro contro le frange più estreme, in particolare quelle di destra.
Secondo Cotta, questa coalizione, rafforzata dal sostegno esterno dei Verdi e guidata dal leader della CDU Friedrich Merz, ha dimostrato fin da subito una forte determinazione nell’affrontare le sfide europee e le relazioni sempre più instabili con gli Stati Uniti di Trump. Tra le misure adottate, spicca una riforma costituzionale che ha eliminato il limite massimo di indebitamento introdotto nel 2009, consentendo così di invertire le politiche economiche restrittive del passato.
Infine, la Germania ha mostrato un chiaro impegno a collaborare con la Francia per promuovere una politica europea più incisiva in materia di difesa e di sostegno all’Ucraina, evidenziando un approccio deciso ai problemi globali e una visione strategica per il futuro del continente.
Cerchi qualcosa in particolare?
Pubblichiamo tantissimi articoli ogni giorno e orientarsi potrebbe risultare complicato.
Usa la barra di ricerca qui sotto per trovare rapidamente ciò che ti interessa. È facile e veloce!