Il grande ritorno del vinile: un fenomeno che attraversa generazioni
Chi non ricorda i primi anni del 2000, quando sembrava inevitabile la scomparsa del vinile? Allora, il compact disc, con la sua tecnologia avanzata, sembrava aver preso il sopravvento: era più pratico, meno soggetto a deterioramento e garantiva una qualità audio superiore. Tuttavia, negli ultimi anni, il vinile è tornato in auge con una forza sorprendente, sostenuto sia dagli appassionati collezionisti che non hanno mai smesso di apprezzarlo, sia dai giovani che oggi cercano dischi di band del K-Pop o delle popstar più in voga, rigorosamente in questo formato.
I dati confermano questa tendenza. Secondo il **Global Music Report 2025** dell’Ifpi, il mercato fisico della musica in Italia ha registrato un calo del 2,1% nel 2024, raggiungendo un valore di 61,3 milioni di dollari. Tuttavia, il vinile è stato l’unico formato in crescita, segnando un incremento del **6,8%** e raggiungendo un valore di 38,9 milioni di dollari. In netto contrasto, il compact disc ha subito una flessione significativa, attestandosi a 21,9 milioni di dollari, con un calo del 15,1% rispetto all’anno precedente.
Enzo Mazza, amministratore delegato della Federazione Industria Musicale Italiana (Fimi), ha sottolineato con entusiasmo questa evoluzione: “I dati del mercato musicale italiano dimostrano la dinamicità di un settore in costante trasformazione. La continua ascesa del vinile, che ci posiziona come l’ottavo mercato mondiale, evidenzia la capacità di questo formato storico di rimanere rilevante, pur in un contesto dominato dallo streaming. È una testimonianza di come i formati tradizionali e le nuove tecnologie possano coesistere, rafforzando la leadership del nostro settore musicale in un panorama sempre più digitale.”
Anche i piccoli negozi di dischi stanno beneficiando di questo rinnovato interesse. Claudio Donato, proprietario di Goody Music a Roma, un luogo iconico per gli appassionati di vinile, ha dichiarato: “Le vendite sono in crescita, e siamo lieti di vedere che questo ritorno è trainato soprattutto dai giovani, che hanno riportato in voga questo formato.” Donato ha inoltre evidenziato un ritorno, seppur limitato, delle musicassette, considerate più come oggetti da collezione. Tuttavia, ha aggiunto: “I prezzi dei vinili restano ancora troppo elevati.”
Nonostante lo streaming offra una praticità imbattibile, il vinile continua a distinguersi per l’esperienza unica che regala. Dal punto di vista estetico, rappresenta una scelta senza pari, capace di andare oltre la semplice nostalgia. Donato lo paragona a un libro rilegato, spiegando che molti clienti acquistano vinili anche senza possedere un giradischi, attratti dal fascino del formato. Ha inoltre sottolineato come le tecnologie moderne abbiano migliorato la qualità del suono rispetto agli anni ’90.
I giovani appassionati, secondo Donato, non si limitano ad acquistare vinili per seguire una moda passeggera. Sono molto preparati, conoscono le etichette discografiche, i generi musicali e le band, e arrivano nei negozi con idee chiarissime su ciò che vogliono. “Il vinile non è solo un supporto musicale, ma un’opera d’arte: spesso include veri e propri artwork, libretti e poster che arricchiscono l’esperienza dell’acquirente.”
Il ritorno del vinile, iniziato oltre dieci anni fa, continua a mostrare una crescita costante, dimostrando che non si tratta di una semplice moda passeggera. In un periodo di incertezza globale, la sua presenza tangibile rappresenta una sorta di conforto. Come conclude Donato: “Avere un supporto fisico come il vinile in un momento storico così incerto trasmette una sensazione di stabilità.”
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