La situazione attuale delle criptovalute in Italia
L’Italia sta vivendo una primavera digitale nel settore delle criptovalute, con un’adozione crescente che ha sorpreso molti analisti economici tradizionali. Le statistiche recenti parlano chiaro: il 2024 ha registrato un aumento del 27% negli scambi di asset digitali rispetto all’anno precedente, posizionando il paese tra i primi cinque mercati europei per volume di transazioni cripto.
Il panorama italiano delle criptovalute si distingue per alcune peculiarità che lo rendono unico nel contesto europeo. Milano, con il suo innovativo Fintech District, è diventata l’epicentro di questo movimento, ospitando oltre 40 startup specializzate in tecnologia blockchain e servizi finanziari decentralizzati. La città ospita regolarmente eventi come il “Milan Blockchain Week” che nel 2023 ha attirato più di 5.000 partecipanti da tutto il mondo.
Lo scenario normativo ha subito una trasformazione significativa con l’entrata in vigore del regolamento MiCA (Markets in Crypto-Assets) a livello europeo. L’Italia si è distinta per aver anticipato alcune di queste normative attraverso l’istituzione del registro degli Operatori in Valuta Virtuale gestito dall’Organismo Agenti e Mediatori (OAM) già nel 2022. Questo ha creato un ambiente più sicuro per gli investitori e ha contribuito ad attirare capitali internazionali.
L’innovazione tecnologica e l’ecosistema delle startup
Il fermento nel settore cripto italiano non si limita agli scambi di valute digitali. Le startup italiane stanno esplorando applicazioni innovative della tecnologia blockchain in settori diversificati. “Vinichain”, ad esempio, utilizza la blockchain per tracciare l’autenticità dei vini pregiati, permettendo ai consumatori di verificare l’intera filiera produttiva scansionando un QR code sull’etichetta.
Nel settore immobiliare, “Tokenest” ha pionierizzato la tokenizzazione di proprietà storiche, consentendo investimenti frazionati in palazzi d’epoca e ville storiche a partire da soli 100 euro. Questo approccio democratizza l’accesso a investimenti tradizionalmente riservati a grandi capitali.
Per chi si avvicina al mondo delle criptovalute, la scelta del miglior wallet crypto rappresenta spesso il primo passo fondamentale. Le soluzioni sviluppate da team italiani come “Conio” (integrata con l’app di Hype Bank) o “Young Platform” stanno guadagnando popolarità per la loro interfaccia intuitiva e le funzionalità di sicurezza avanzate, pensate specificamente per l’utente italiano.
Particolarmente interessante è l’approccio di alcune università italiane. Il Politecnico di Milano ha lanciato l’Osservatorio Blockchain & Web3, che collabora con aziende come Intesa Sanpaolo e Mediolanum per sviluppare casi d’uso della tecnologia blockchain nel settore bancario tradizionale. L’Università Bocconi ha introdotto corsi specifici su criptovalute e finanza decentralizzata nel proprio curriculum, formando una nuova generazione di professionisti specializzati.
Prospettive future e integrazione con l’economia tradizionale
Le prospettive per il mercato italiano delle criptovalute appaiono promettenti, con proiezioni che indicano un potenziale raddoppio del volume degli scambi entro il 2026. Secondo l’analisi di “Crypto Research Italia”, il valore totale degli asset digitali detenuti da italiani ha superato i 2,7 miliardi di euro nel primo trimestre del 2024.
Nel settore bancario, Banca Mediolanum e Banca Sella hanno avviato progetti pilota che integrano tecnologie blockchain nei loro sistemi di back-office, ottenendo riduzioni dei costi operativi del 23% secondo i primi dati disponibili. Intesa Sanpaolo, attraverso il suo fondo di innovazione, ha investito in cinque startup blockchain nel 2023, segnalando un forte interesse strategico per questa tecnologia.
“L’Italia ha davanti a sé un’opportunità unica”, commenta Roberto Zaghi, analista finanziario specializzato in tecnologie emergenti. “La nostra tradizione di eccellenza nel design e nell’ingegneria si sposa perfettamente con l’approccio creativo necessario per sviluppare soluzioni blockchain innovative. Non è un caso che le piattaforme italiane si distinguano per usabilità e attenzione all’esperienza utente”.
Un aspetto particolarmente promettente riguarda l’utilizzo della tecnologia blockchain per valorizzare il patrimonio culturale italiano. Progetti come “ArtChain” stanno digitalizzando opere d’arte attraverso NFT (Non-Fungible Token), creando nuove opportunità di finanziamento per musei e gallerie, mentre garantiscono trasparenza nelle transazioni del mercato dell’arte.
La Banca d’Italia, pur mantenendo un approccio cauto, ha istituito un gruppo di lavoro dedicato allo studio delle valute digitali delle banche centrali (CBDC), posizionando il paese all’avanguardia nella sperimentazione dell’euro digitale. Questo potrebbe rappresentare un ponte fondamentale tra il mondo delle criptovalute e la finanza tradizionale.
Come osserva Matteo Verzuri, fondatore di una delle principali community cripto italiane: “Stiamo assistendo a un cambio di paradigma. Le criptovalute in Italia non sono più viste come strumenti speculativi, ma come tecnologie abilitanti per nuovi modelli di business. La vera rivoluzione non riguarda tanto il prezzo di Bitcoin, quanto la trasformazione profonda dei processi finanziari tradizionali grazie alla disintermediazione e alla trasparenza offerte dalla blockchain”.
Le sfide rimangono, soprattutto nel campo dell’educazione finanziaria e della protezione degli investitori. Tuttavia, l’ecosistema italiano delle criptovalute sta dimostrando una resilienza e una creatività che promettono di trasformare significativamente il panorama finanziario nazionale nei prossimi anni.

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Fintech
Come la tecnologia Blockchain sta rivoluzionando il settore finanziario

Nel cuore della rivoluzione digitale che sta cambiando il nostro modo di vivere, lavorare e interagire, una delle tecnologie che sta facendo più rumore è la blockchain. Questo sistema decentralizzato, che permette di registrare e tracciare transazioni in modo sicuro e trasparente, sta rapidamente guadagnando terreno nel settore finanziario. Se ti stai chiedendo come acquistare USDC, una delle stablecoin più conosciute, è un segno di come la blockchain stia influenzando anche il modo in cui gestiamo il denaro e gli investimenti. Con la blockchain, il futuro della finanza è decisamente più trasparente, sicuro e accessibile a tutti.
La Blockchain: una rivoluzione nella gestione dei dati
Per comprendere appieno l’impatto che la blockchain ha sul settore finanziario, è fondamentale partire da come funziona questa tecnologia. Immagina una grande catena di blocchi: ogni blocco è un registro di una transazione. Una volta che un blocco viene aggiunto alla catena, non può essere modificato. Ciò garantisce che tutte le informazioni siano sicure e immutabili, eliminando il rischio di frodi o alterazioni.
Nel contesto finanziario, questa caratteristica è cruciale. Ogni transazione, che si tratti di un pagamento, di un investimento o di un prestito, può essere tracciata in modo trasparente e sicuro sulla blockchain. Non è necessario fare affidamento su un’entità centrale come una banca o un’agenzia di regolamentazione, poiché il sistema stesso garantisce la veridicità e la sicurezza delle transazioni.
La blockchain ha quindi il potenziale di ridurre drasticamente i costi legati ai sistemi bancari tradizionali, che dipendono da intermediari per verificare e registrare le transazioni. Eliminando la necessità di intermediari, la blockchain permette alle transazioni di essere effettuate più velocemente e a un costo inferiore, con enormi vantaggi sia per le imprese che per i consumatori.
Stablecoin: il ponte tracriptovalute e valute tradizionali
Una delle innovazioni più significative portate dalla blockchain nel settore finanziario è l’emergere delle stablecoin. Queste criptovalute, come il USDC, sono progettate per mantenere un valore stabile, spesso legato a una valuta tradizionale come il dollaro statunitense. Le stablecoin offrono così una via di mezzo tra il mondo volatile delle criptovalute e il mondo più stabile delle valute fiat.
Le stablecoin sono diventate particolarmente popolari nei pagamenti internazionali, dove le fluttuazioni dei tassi di cambio possono rappresentare un rischio significativo. Con le stablecoin, è possibile effettuare transazioni rapide e sicure senza doversi preoccupare delle oscillazioni del valore della moneta. Inoltre, la blockchain garantisce che ogni transazione sia tracciata e verificata, riducendo al minimo il rischio di errori o frodi.
Nel contesto della finanza personale, le stablecoin possono anche semplificare il processo di investimento. Ad esempio, chi desidera acquistare USDC può farlo con facilità, riducendo l’esposizione alle fluttuazioni dei mercati delle criptovalute tradizionali, mantenendo comunque la possibilità di trasferire fondi in modo rapido e sicuro.
La finanza decentralizzata (DeFi): un nuovo modo di fare banca
Un altro aspetto fondamentale della blockchain che sta rivoluzionando il settore finanziario è la finanza decentralizzata, o DeFi. La DeFi si riferisce all’uso di applicazioni basate su blockchain per offrire servizi finanziari tradizionali, come prestiti, assicurazioni e investimenti, senza la necessità di intermediari. Utilizzando smart contracts e blockchain, la DeFi permette alle persone di accedere a questi servizi in modo diretto, senza dover passare attraverso banche o istituzioni finanziarie.
Un esempio pratico di DeFi è la possibilità di prendere in prestito o prestare denaro tramite piattaforme decentralizzate. In passato, questo tipo di transazione avrebbe richiesto l’intervento di una banca, che avrebbe valutato la solvibilità del prestatore e dell’indebitato. Con la DeFi, tutto avviene in modo automatico tramite smart contracts, che verificano e eseguono le transazioni in base a regole predefinite. Questo non solo riduce i costi, ma aumenta anche l’accessibilità ai servizi finanziari, soprattutto per coloro che non hanno accesso ai sistemi bancari tradizionali.
La DeFi ha aperto anche nuove opportunità di investimento. Grazie alla blockchain, è possibile partecipare a pool di liquidità, guadagnando interessi sui propri investimenti senza dover passare attraverso una banca o un broker. I rendimenti sono spesso superiori a quelli offerti dai conti di risparmio tradizionali, attirando così molti investitori che cercano opportunità di guadagno alternative.
Il settore bancario e la Blockchain: Un’alleata o una minaccia?
Sebbene la blockchain abbia il potenziale per trasformare il settore bancario, le istituzioni finanziarie tradizionali non sono sempre entusiaste dell’idea. Le banche, che si sono costruite su un sistema centralizzato di gestione delle transazioni, potrebbero vedere la blockchain come una minaccia alla loro autorità e ai loro profitti. Tuttavia, molte banche stanno già cercando di adattarsi a questa nuova realtà.
Alcune delle principali banche mondiali stanno investendo nella tecnologia blockchain per migliorare l’efficienza dei propri sistemi di pagamento, ridurre i costi delle transazioni internazionali e migliorare la sicurezza delle operazioni. Inoltre, le blockchain private, che sono più controllate e sicure, sono utilizzate da molte istituzioni finanziarie per la gestione dei dati e delle transazioni interne.
In ogni caso, la blockchain sta lentamente cambiando il panorama bancario. Sebbene possa sembrare che stia minacciando il sistema tradizionale, in realtà sta contribuendo a creare un ambiente più sicuro, efficiente e trasparente per tutte le parti coinvolte.
I benefici della Blockchain per le transazioni internazionali
Un’altra area in cui la blockchain sta facendo la differenza è nelle transazioni internazionali. Tradizionalmente, l’invio di denaro da un paese all’altro comporta commissioni elevate, tempi di attesa lunghi e una burocrazia complessa. La blockchain semplifica questo processo, consentendo trasferimenti rapidi e a basso costo.
Le criptovalute, in particolare le stablecoin, stanno diventando sempre più popolari per i trasferimenti internazionali. Poiché non sono legate ai tassi di cambio delle valute tradizionali, le stablecoin riducono i costi di conversione e permettono transazioni più veloci rispetto ai metodi tradizionali. Inoltre, grazie alla blockchain, le transazioni sono tracciabili e sicure, riducendo al minimo i rischi di frode.
Nel contesto delle remesse internazionali, dove molte persone inviano denaro ai propri familiari in altri paesi, la blockchain sta permettendo di inviare denaro in modo più economico e veloce. Inoltre, grazie alla blockchain, è possibile trasferire piccole somme di denaro senza preoccuparsi delle commissioni elevate, rendendo così i trasferimenti più accessibili.
Il futuro della Blockchain nel settore finanziario
Il futuro della blockchain nel settore finanziario sembra promettente. Con l’aumento della fiducia nelle criptovalute e il miglioramento della tecnologia, è probabile che vedremo un’adozione sempre più ampia della blockchain nei servizi finanziari tradizionali e nelle nuove forme di finanza decentralizzata.
Le innovazioni che la blockchain sta portando, come le stablecoin, la DeFi e i sistemi di pagamento decentralizzati, stanno cambiando il modo in cui pensiamo alla gestione del denaro. Con la possibilità di ridurre i costi, aumentare la velocità delle transazioni e migliorare la sicurezza, la blockchain potrebbe diventare la norma nel settore finanziario nei prossimi anni.
Conclusione
La tecnologia blockchain sta rivoluzionando il settore finanziario in modi che solo pochi anni fa sembravano impensabili. Con l’introduzione delle stablecoin, la crescita della finanza decentralizzata e la maggiore efficienza dei pagamenti internazionali, la blockchain sta cambiando il volto della finanza. Mentre il settore continua a evolversi, possiamo aspettarci che la blockchain diventi una parte sempre più integrata del nostro sistema finanziario globale.
Curiosità
L’app Intesa Sanpaolo e il curioso mistero di “rutto.mp3”: ecco cosa sta succedendo

A volte gli imprevisti bussano alla porta nei modi più strani. E stavolta, ci ritroviamo di fronte a una curiosità che ci ha colpiti e un po’ destabilizzati. Abbiamo scoperto – e “scoperto” è proprio la parola giusta – che l’app ufficiale di Intesa Sanpaolo, uno dei nomi più noti della scena bancaria italiana, contiene al suo interno un file audio denominato “rutto.mp3”. Già così, la vicenda suona strana. Eppure, dietro a ciò che potrebbe sembrare una semplice burla (o uno scherzo maldestro), si nascondono diverse questioni che meritano attenzione, soprattutto quando si tratta di un’app utilizzata da migliaia di persone per gestire i propri risparmi.
Potrebbe sembrare l’ennesima storia nata per far sorridere sui social ma non è esattamente così. Qui ci troviamo nel regno della finanza, un ambiente dove tutto dovrebbe essere meticolosamente controllato. Emerge Tools, la società che ha portato a galla questa anomalia, si è occupata di scandagliare la struttura dell’app di Intesa Sanpaolo. Ed è così che è venuto a galla “rutto.mp3”: un file nascosto (o meglio, dimenticato?) che non ha alcuna utilità. Non fa parte di un gioco, non è un Easter egg simpatico: sembra proprio un pezzo superfluo lasciato indietro durante la fase di sviluppo.
Un’app un po’ troppo “pesante” per i nostri dispositivi
Dopo la scoperta del file “rutto.mp3”, Emerge Tools ha voluto andare ancora più a fondo. E sapete cosa è emerso? Che l’app di Intesa Sanpaolo, nel complesso, arriva a sfiorare i 700 MB di spazio occupato sui nostri smartphone. Una cifra, onestamente, impressionante. Pensateci: in un’epoca in cui tutto corre veloce e l’ottimizzazione è la parola d’ordine, ritrovarsi con un’app bancaria così voluminosa può far storcere il naso a molti. Gli esperti hanno sottolineato che oltre il 64% di questo “peso” è dato dai cosiddetti framework dinamici, librerie che permettono il funzionamento dell’app ma che potrebbero essere alleggerite in modo considerevole.
L’analisi ha puntato il dito anche su tanti altri file: duplicati, immagini non ottimizzate e risorse probabilmente dimenticate da chiunque abbia messo mano al codice. Insomma, un accumulo di frammenti che, a prima vista, potrebbero essere ripuliti senza troppi traumi. E la domanda che sorge spontanea è: perché tutto ciò non è già stato fatto? O forse il team di sviluppo si è perso per strada, oppure non ha pensato che i dispositivi degli utenti possano risentirne parecchio. In ogni caso, la situazione non passa di certo inosservata.
“rutto.mp3”: uno scherzo o un segnale di scarsa attenzione?
Ma cos’è esattamente questo famoso file audio dal nome tanto esplicito quanto improbabile? A quanto pare, un contenuto senza alcun valore funzionale, giusto un frammento potenzialmente goliardico. Emerge Tools, però, l’ha messo sotto i riflettori per un motivo ben preciso: se in un’app così importante, destinata a operazioni bancarie di rilievo, si trova qualcosa che non dovrebbe esserci, viene subito da chiedersi se la cura per i dettagli sia adeguata. Certo, “rutto.mp3” in sé non mette a rischio i nostri conti correnti, ma quanto possiamo sentirci sicuri se gli sviluppatori lasciano in giro elementi del genere?
È una riflessione lecita, soprattutto se ci poniamo dal punto di vista di chi, ogni giorno, apre l’app per controllare il saldo, effettuare bonifici o gestire carte di credito. Nessuno si aspetterebbe di imbattersi in file che non hanno alcuna correlazione con le normali funzioni di un prodotto bancario.
Reazioni contrastanti sul web: tra risate e preoccupazioni
Non poteva mancare, ovviamente, il tam-tam mediatico e digitale. In molti, sui social, hanno reagito con ironia. Alcuni hanno scherzato sull’ipotesi che qualche sviluppatore si sia concesso un “momento di svago” dimenticando di ripulire il codice. Altri, più preoccupati, hanno sollevato dubbi sul fatto che un colosso bancario possa mostrare simili disattenzioni. In un settore così delicato, tutto dev’essere sotto controllo, dalla sicurezza informatica fino al dettaglio più microscopico. Qualcuno ha anche ipotizzato che, se si lasciano indizi di scarsa precisione a questo livello, allora ci potrebbe essere altro di cui preoccuparsi.
Possibili rischi per la reputazione e il ruolo della qualità del software
Va detto chiaramente: “rutto.mp3” non espone di per sé l’utente a rischi immediati. Non è un virus, né un malware. Ma la sua presenza diventa un elemento simbolico, un segnale che fa drizzare le antenne a chiunque abbia a che fare con programmi informatici di un certo rilievo. In un clima dove la fiducia del pubblico è merce preziosa, basta pochissimo per intaccare l’immagine di una banca. E sappiamo bene quanto, per un istituto finanziario, mantenere una reputazione solida sia fondamentale.
Intesa Sanpaolo: silenzio e attesa di chiarimenti
Al momento, da parte di Intesa Sanpaolo, non è arrivata alcuna comunicazione ufficiale. Stiamo tenendo d’occhio la situazione, perché è plausibile che la banca si stia muovendo per risolvere la faccenda in modo tempestivo. Del resto, alleggerire un’app da 700 MB, eliminare i file superflui e magari rassicurare noi utenti sull’accuratezza dei prossimi aggiornamenti potrebbe essere un bel segnale di responsabilità. Se si vuole rimediare, si può fare. E in modo anche relativamente rapido. C’è da sperare che questa lezione serva a evitare ulteriori scivoloni e anzi, a rilanciare un processo di miglioramento.
Uno spunto per l’intero settore bancario e digitale
D’altronde, il caso “rutto.mp3” va ben oltre la singola vicenda di Intesa Sanpaolo. Porta alla luce un tema più ampio: l’importanza di curare ogni millimetro di software. Troppo spesso, nelle fasi di sviluppo, si lascia indietro qualcosa di inutile e si trascura l’ottimizzazione. Ma in un’epoca in cui le app bancarie sono il principale mezzo attraverso cui effettuiamo operazioni finanziarie, non si può permettere che anche un dettaglio trascurabile sfugga. Emerge Tools, dal canto suo, ha fatto un lavoro che ci spinge tutti a riflettere. Non è questione di trovare il colpevole ma di capire come assicurarsi che tutto funzioni in modo impeccabile.
Ciò che conta, in definitiva, è che il sistema bancario si mostri consapevole e reattivo. Da parte nostra, continueremo a seguire la storia, perché è interessante vedere come un episodio insolito possa trasformarsi in un richiamo per l’intera industria della finanza. Se “rutto.mp3” riuscirà a stimolare un miglioramento, allora forse, per quanto possa apparire strano dirlo, la sua breve e assurda esistenza avrà avuto uno scopo. Staremo a vedere se Intesa Sanpaolo saprà cogliere l’occasione per dimostrare che la fiducia dei cittadini è davvero una priorità. Nel frattempo, la curiosità resta: chi avrà mai pensato di inserire quel file? E soprattutto, quante altre “sorprese” simili si nascondono nel mondo delle app che usiamo ogni giorno? Domande aperte, che speriamo non restino troppo a lungo senza risposta.
Fintech
Darkex, exchange globale di criptovalute, stringe partnership con leader...

Georgia, Tbilisi City, 26/09/2024 – Darkex, exchange globale di criptovalute fondato da United Chain Tech, leader mondiale nei servizi infrastrutturali per blockchain, criptovalute e forex, in collaborazione con fondi d’investimento internazionali, sta collaborando con leader del settore come Sumsub, Alchemy Pay, MoonPay e ChainUp per rafforzare la sua posizione a livello globale.
Darkex, con sede a Dubai e fondata da imprenditori turchi in collaborazione con United Chain Tech PLC, leader nei servizi infrastrutturali per blockchain, criptovalute e forex, che promuove la libertà finanziaria globale insieme a fondi d’investimento internazionali, rafforza la sua posizione nella competizione globale.
Un team di 250 persone distribuito tra Asia meridionale, America Latina e MENA(Ucraina)
Darkex è società globale di infrastrutture blockchain che offre prodotti e servizi finanziari con una liquidità superiore a quella dei maggiori exchange di criptovalute a livello mondiale. I co-fondatori includono il CEO Murat Tuğberk Sancaklı, il COO Eray Gündoğan e il CTO Yılmaz Çağrı İşbuğa. Il team dirigenziale è completato dal CFO Birol Balık.
Il COO di Darkex, Eray Gündoğan, ha sottolineato che la loro missione va oltre l’essere un semplice exchange di criptovalute:
“Il nostro obiettivo è costruire un ecosistema sicuro e intuitivo che offra supporto agli investitori in ogni fase del loro percorso. Puntiamo a fornire sia agli investitori nuovi che a quelli esperti gli strumenti, le risorse educative e l’assistenza di cui hanno bisogno, mantenendo la sicurezza al centro di tutto ciò che facciamo.
Oggi, Darkex opera con un team di 250 persone distribuite tra l’Asia meridionale, l’America Latina, la Comunità degli Stati Indipendenti (CIS) e la regione MENA, tutti impegnati a dare priorità all’esperienza utente. Abbiamo più di 100 dipendenti nei nostri uffici in Georgia e Albania e siamo attivi nelle nostre sedi europee. Presto, centralizzeremo tutti i team a Dubai, da dove gestiremo i nostri servizi globali.”
Collaborazione con partner globali per servizi di eccellenza
Sottolineando l’impegno di Darkex nel rispettare gli standard di sicurezza, i requisiti di conformità e gli obblighi normativi, Eray Gündoğan ha dichiarato:
“Darkex ha fatto un ingresso ambizioso nel settore. Stiamo lanciando i nostri servizi in un momento in cui la domanda di exchange di criptovalute sicuri, efficienti e intuitivi è ai massimi livelli.
In questo contesto, sfruttiamo la presenza globale di United Chain Tech per annunciare partnership con giganti internazionali della criptovaluta e della blockchain. Ad esempio, abbiamo stretto una collaborazione con Sumsub, leader G2 per il 2023, per i processi di verifica dell’identità e KYC.
Per migliorare l’esperienza di trading dei nostri utenti, abbiamo integrato le infrastrutture di pagamento uniche di MoonPay e Alchemy Pay nel nostro sistema. Stiamo anche espandendo le nostre collaborazioni globali con partner come ChainUP, e queste partnership continueranno a crescere. Inoltre, Darkex è impegnata a offrire servizi di investimento e custodia agli investitori istituzionali, come consentito dalle normative nei mercati in cui operiamo.”
Adottare misure per rispettare le normative sulle criptovalute
Il COO di Darkex, Eray Gündoğan, ha anche spiegato che la piattaforma offrirà accesso a un’ampia gamma di servizi focalizzati su blockchain e criptovalute, inclusi il trading spot, i futures, il trading a margine, lo staking, i prestiti in criptovaluta e le applicazioni di finanza decentralizzata (DeFi).
Ha dichiarato:
“Darkex adotta standard di sicurezza globali, inclusi i sistemi di sicurezza biometrici, educa gli utenti sulla cultura blockchain e cripto attraverso la ‘Darkex Academy’, stabilisce un nuovo standard per l’esperienza di trading e supporta diverse valute fiat per soddisfare la comunità globale delle criptovalute.
Come parte dei nostri sforzi per operare come fornitore di servizi di cripto-asset in Turchia, stiamo prendendo i provvedimenti necessari per conformarci. Il nostro obiettivo è offrire una piattaforma sicura, affidabile e ricca di funzionalità, capace di adattarsi alle esigenze in continua evoluzione del mercato cripto. Darkex è pronta per l’adozione di massa a livello globale.”
Scopri di più su Darkex Crypto Exchange
Darkex, l’ultimo arrivato nella competizione tra i principali exchange di criptovalute globali, si distingue dai suoi concorrenti grazie a fattori come le funzionalità di sicurezza di prim’ordine, un’esperienza utente intuitiva, una profonda liquidità, transazioni rapide e un forte focus sulla formazione.
Con il trading spot, futures, trading a margine, staking, prestiti in criptovaluta e opzioni di investimento DeFi, tutto in un’unica piattaforma, Darkex si fa notare anche per funzionalità uniche come la Safe Mode, che blocca tutte le operazioni in caso di attività sospette mediante l’inserimento di dati biometrici.
Il nuovo CEX di ultima generazione Darkex sta entrando rapidamente sul mercato con una piattaforma che soddisferà le esigenze di trader di ogni livello, grazie al suo background solido e all’esperienza maturata nel settore.
Contact:
Ali Aydın Erduran
support@Darkex.com
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