La polizia turca ha proceduto all’arresto di Ekrem Imamoglu, sindaco di Istanbul e uno dei principali rivali politici del presidente Recep Tayyip Erdogan. L’operazione è legata a un’indagine su presunti collegamenti con corruzione e terrorismo, secondo quanto riportato dai media locali.
Secondo l’agenzia statale Anadolu Agency, i procuratori hanno emesso mandati di cattura per oltre 100 persone. Le autorità hanno inoltre bloccato diverse strade a Istanbul e vietato le manifestazioni pubbliche per quattro giorni, presumibilmente per evitare proteste a seguito dell’arresto.
Nel frattempo, sono state introdotte restrizioni all’accesso a piattaforme di social media come X, YouTube, Instagram e TikTok, come segnalato dall’osservatorio Internet Netblocks. L’arresto è avvenuto dopo una perquisizione nella residenza di Imamoglu, appena un giorno dopo che un’università aveva annullato il suo diploma di laurea, invalidandolo di fatto come candidato alle presidenziali. In Turchia, un diploma di laurea è un requisito legale per partecipare alle elezioni.
Il Republican People’s Party, il partito di opposizione al quale appartiene Imamoglu, ha programmato per domenica le primarie, dove il sindaco era considerato il favorito come candidato per le prossime elezioni presidenziali. Sebbene le elezioni siano previste per il 2028, cresce la possibilità di elezioni anticipate. “Siamo di fronte a una grande oppressione, ma voglio che sappiate che non mi arrenderò”, ha dichiarato Imamoglu in un messaggio video condiviso sui social media, accusando il governo di “espropriare la volontà del popolo”.