Mario Paciolla, i genitori contro l’archiviazione: “È stato ucciso in Colombia”
Anna e Pino Paciolla, genitori di Mario Paciolla, sono convinti che il loro figlio sia stato vittima di omicidio e si oppongono con forza alla seconda richiesta di archiviazione avanzata dalla procura di Roma. Mario, un cooperante originario di Napoli, è stato trovato morto nella sua abitazione a San Vicente del Caguàn, in Colombia, nel luglio 2020, mentre lavorava per le Nazioni Unite. Aveva solo 30 anni. “Non abbiamo mai creduto che Mario si sia tolto la vita, amava vivere. Ci sono molte prove, anche di tipo scientifico, che ci indicano che è stato assassinato”, affermano i genitori.
Oggi è prevista a piazzale Clodio l’udienza per opporsi alla chiusura del caso, richiesta per la seconda volta dalla procura di Roma. “Mario aveva comprato un biglietto per tornare a Napoli poche ore prima della sua morte. Non possiamo accettare l’ipotesi del suicidio”, dichiarano Anna e Pino dal sit-in organizzato nei pressi della città giudiziaria con il supporto di Articolo 21, Fnsi e Amnesty International. “Nostro figlio amava la vita, si dedicava agli altri, e da cinque anni combattiamo per ottenere risposte. Il nostro è un cammino di verità e giustizia, portato avanti anche in nome di altri cooperanti impegnati all’estero, come Alberto Trentini.”
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