Un itinerario senza tempo, quello che porterà a scoprire il Dante in fuga dalla sua Firenze e poi, passo dopo passo, avvicinarci all’uomo dietro l’immensa opera. Sembra quasi di vederlo mentre lascia l’amata città, con il cuore in tumulto e lo sguardo fisso verso la Lunigiana, il Casentino e Verona. È la vita di un esule che sperimenta un lungo pellegrinaggio, destinato a culminare a Ravenna, dove si spense nel 1321.
Una prospettiva sull’esilio e sulle terre italiane
“Divino Dante” ci offre la possibilità di respirare questa storia antica in un modo nuovo, quasi intimo. È un programma che farà luce sul tema Dante e il Mondo, cogliendo il senso del viaggio come ricerca. Andrà in onda giovedì 20 marzo alle 20.20 su Rai 5, grazie al format “Sciarada. Il circolo delle parole”. Il titolo stesso suggerisce uno spazio dedicato a chi ama vagare tra libri, racconti e visioni, ma è anche un invito ad avvicinarsi al lato umano del poeta.
Viene spontaneo domandarsi: quanto incide l’esperienza dell’esilio su chi, come Dante, affronta la vita in costante movimento? Forse, ritrovare quei luoghi aiuta noi a leggere meglio gli echi della Divina Commedia. Magari ci fa capire che ogni confine è soprattutto interiore, e che il viaggio diventa simbolo di crescita.
Attori, esperti e un progetto patrocinato dall’Accademia della Crusca
In questa avventura letteraria, le letture sono curate da Pamela Villoresi, Alessio Vassallo e Lorenzo Parrotto, mentre un gruppo di studiosi come Giuseppe Antonelli, Valeria Della Valle, Giulio Ferroni, Giuseppe Patota e Luca Serianni guiderà l’analisi. Anche l’Accademia della Crusca sostiene il progetto, testimoniando l’importanza di una ricerca filologica seria e appassionata.
Alla fine, ciò che conta è l’emozione: dentro ogni verso di Dante risuona un pezzo della sua vita errante. E noi, seguendo questo racconto televisivo, abbiamo l’occasione di ricomporre i tasselli di un viaggio che continua a parlare di radici, sogni e segreti umani.