5 curiosità su Telegram che non tutti conoscono
Telegram è una piattaforma di messaggistica istantanea che si è imposta all’attenzione del pubblico globale per la sua velocità, semplicità d’uso e attenzione alla privacy. Fondata nel 2013 dai fratelli Nikolaj e Pavel Durov, già noti per aver creato il social network russo VKontakte, Telegram si è distinta da subito rispetto ai concorrenti più blasonati, come WhatsApp e Messenger, per una serie di caratteristiche tecniche e filosofiche che l’hanno resa particolarmente apprezzata da utenti con esigenze molto diverse tra loro.
Oggi Telegram conta centinaia di milioni di utenti attivi in tutto il mondo, e la sua diffusione è particolarmente significativa in Paesi in cui la libertà d’espressione è limitata o dove gli utenti cercano alternative più sicure per la comunicazione online. Nonostante la sua popolarità crescente, esistono ancora aspetti poco noti di questa piattaforma che meritano di essere approfonditi.
Telegram non è una semplice app di messaggistica
Uno degli aspetti più interessanti di Telegram riguarda la sua natura ibrida. A differenza di molte altre app concorrenti, non si limita alla comunicazione privata tra singoli utenti o gruppi ristretti, ma consente la creazione di canali pubblici o privati attraverso cui una persona, un’organizzazione o un’azienda può diffondere contenuti a un pubblico illimitato. Questa struttura è simile a quella di un social network, poiché consente la distribuzione di contenuti in modo verticale, da un mittente verso un numero potenzialmente illimitato di riceventi, i quali possono scegliere se seguire o meno il canale in questione.
In particolare, la presenza dei bot, strumenti automatizzati programmabili, ha ampliato enormemente le potenzialità della piattaforma, permettendo l’integrazione di servizi personalizzati, notifiche, risposte automatiche e persino la gestione di contenuti multimediali o la prenotazione di servizi. Il risultato è un ecosistema estremamente flessibile, utilizzato non solo per la messaggistica, ma anche per l’informazione, il marketing e il supporto clienti.
L’attenzione alla privacy è un elemento fondante
Uno degli aspetti distintivi di Telegram è la sua impostazione incentrata sulla privacy. I messaggi standard sono criptati lato client-server, ma è anche possibile attivare le “chat segrete”, in cui la crittografia è end-to-end e i messaggi non vengono memorizzati sui server dell’azienda. In queste chat, inoltre, è possibile impostare un timer di autodistruzione dei messaggi, funzione che permette di cancellare automaticamente le conversazioni dopo un certo intervallo di tempo.
È interessante notare come Telegram non abbia mai condiviso dati con terze parti a fini pubblicitari, a differenza di molte piattaforme concorrenti. Inoltre, gli utenti non devono fornire molte informazioni personali per iniziare a usare l’app, se non un numero di telefono per la registrazione, che può però essere nascosto agli altri utenti. Questo approccio ha attirato anche attivisti, giornalisti e utenti sensibili al tema della sorveglianza online.
I canali pubblici come nuova forma di informazione
Una delle funzioni più apprezzate di Telegram, e al contempo una delle meno comprese da chi non utilizza abitualmente l’app, è quella dei canali. A differenza dei gruppi, in cui tutti i partecipanti possono scrivere, nei canali solo gli amministratori possono pubblicare contenuti, che vengono poi distribuiti in modo unidirezionale agli iscritti. Questo ha reso Telegram un luogo privilegiato per la nascita di nuove forme di divulgazione indipendente.
Molti professionisti dell’informazione, influencer e realtà editoriali hanno aperto canali per raggiungere direttamente il proprio pubblico, senza dover dipendere dagli algoritmi dei social network tradizionali. I contenuti possono includere testo, immagini, video, documenti, sondaggi e link, e gli iscritti ricevono una notifica ogni volta che viene pubblicato un nuovo messaggio. Questa struttura ha facilitato la nascita di nuove comunità, tra cui anche quelle dedicate al mondo dello sport. Ad esempio, è possibile trovare i migliori tipster di calcio su Telegram, esperti che forniscono previsioni, analisi e statistiche per gli appassionati di scommesse sportive, sfruttando la velocità di aggiornamento dell’app.
La trasparenza è un altro punto forte dei canali, poiché chiunque può verificarne il numero di iscritti e l’attività pubblica, contribuendo a creare un senso di autorevolezza e responsabilità da parte dei creatori.
Telegram è una piattaforma decentralizzata (ma non troppo)
Nonostante sia spesso percepita come una piattaforma decentralizzata, Telegram non è realmente tale in senso tecnico. I server si trovano in diverse parti del mondo, e i fondatori hanno più volte dichiarato di non voler cedere il controllo della società a investitori esterni, specialmente quelli che potrebbero influenzarne le politiche sulla privacy. Tuttavia, i messaggi, tranne quelli nelle chat segrete, passano comunque attraverso l’infrastruttura centralizzata di Telegram.
La gestione del codice sorgente dell’app è un altro aspetto che ha suscitato dibattiti. Telegram ha reso open-source alcune parti del proprio codice, ma non l’intero backend, lasciando quindi margini di dubbio sulla completa verificabilità delle sue pratiche di gestione dei dati. Nonostante ciò, continua a essere preferita da molti utenti rispetto ad alternative che, pur dichiarandosi trasparenti, risultano meno accessibili o funzionali.
È importante sottolineare che Telegram non si finanzia attraverso la pubblicità. La piattaforma ha introdotto alcune forme di monetizzazione solo in tempi recenti, come la possibilità di creare canali sponsorizzati e l’opzione Telegram Premium, che offre funzionalità aggiuntive a pagamento. Questo ha permesso di mantenere l’esperienza d’uso libera da inserzioni invasive, rafforzando l’immagine dell’app come alternativa credibile e sostenibile nel lungo periodo.
La diffusione geografica è sorprendentemente eterogenea
A differenza di altri servizi di messaggistica che dominano in determinati mercati (WhatsApp in Europa, Line in Giappone, WeChat in Cina), Telegram ha una diffusione globale piuttosto distribuita. È molto utilizzata in Paesi dell’Europa dell’Est, in Iran, in India, così come in Brasile, dove ha avuto una crescita significativa negli ultimi anni. La popolarità della piattaforma è spesso legata a contesti sociopolitici in cui la libertà di stampa e la sicurezza della comunicazione sono in discussione.
In Russia, la piattaforma ha vissuto periodi di forte tensione con le autorità, che hanno provato a bloccarne l’accesso a causa del rifiuto dei fondatori di consegnare le chiavi di decifratura dei messaggi agli enti governativi. Nonostante le difficoltà, la community di sviluppatori e utenti è riuscita a mantenere attivo il servizio, guadagnandosi la fiducia di una parte significativa della popolazione.
Anche in Europa occidentale l’utilizzo è in crescita, sebbene in modo più graduale. Le comunità che si formano su Telegram sono spesso tematiche, focalizzate su interessi comuni e alimentate da una logica di appartenenza. Una di queste riguarda, ad esempio, la tecnologia e le offerte online, dove canali specializzati condividono sconti e promozioni giornaliere con migliaia di utenti.
Altre caratteristiche meno conosciute
Telegram integra diverse funzioni poco note ma particolarmente utili. Una di queste è la possibilità di modificare i messaggi già inviati, operazione che non lascia traccia visibile di modifica, a differenza di quanto accade su altre piattaforme. Inoltre, è possibile inviare messaggi programmati, fissare messaggi in alto nelle chat, creare sondaggi avanzati con voti anonimi o pubblici, e perfino trasmettere in diretta tramite la funzione “Live Streaming” all’interno dei canali.
La capacità di inviare file di grandi dimensioni, fino a 2 GB per singolo file, è un’altra caratteristica che ha reso Telegram molto popolare tra professionisti e studenti. Anche la funzione “cartelle” per organizzare le chat è uno strumento pensato per chi utilizza l’app in modo intensivo, permettendo una gestione efficiente della comunicazione.
Una menzione a parte merita la possibilità di creare username personalizzati, che consentono di essere contattati senza dover condividere il numero di telefono. Questo ha favorito la nascita di una comunicazione più aperta, ma al contempo controllata, tra utenti che non si conoscono direttamente, come nel caso di community legate a corsi di formazione, progetti artistici, o iniziative locali.
Infine, non va dimenticata la presenza di Telegram Web, accessibile da browser, e delle app desktop per Windows, macOS e Linux, che offrono un’esperienza utente simile a quella mobile e consentono la sincronizzazione completa delle chat.
Telegram si è evoluta in una piattaforma molto più complessa e ricca rispetto a quanto si possa immaginare a una prima analisi. La combinazione di messaggistica, informazione, automazione e attenzione alla privacy la rendono uno strumento versatile, adatto a contesti anche molto diversi tra loro. La presenza di figure come i migliori tipster di calcio su Telegram è solo un esempio della varietà di utilizzi possibili, che si estendono dal giornalismo indipendente al supporto tecnico, dal marketing digitale alla condivisione culturale.
Tra le nuove funzionalità in fase di test o già disponibili per alcuni utenti, si segnalano anche le chat vocali di gruppo in stile “drop-in audio” e l’integrazione di reazioni ai messaggi. Inoltre, gli sviluppatori stanno lavorando a nuove API per migliorare l’interazione tra bot e utenti, aprendo scenari sempre più ampi per l’automazione dei contenuti e dei servizi.
Telegram, con la sua continua evoluzione, si propone dunque non solo come una valida alternativa alle piattaforme esistenti, ma come un ecosistema dinamico in grado di anticipare le esigenze della comunicazione moderna.

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