Villa (Lilly Italia): “Azienda da 100 anni impegnata contro il diabete”
Lilly si distingue come un attore di primo piano nella lotta contro il diabete, affrontando una delle maggiori sfide di salute pubblica con un impegno continuo nella ricerca e nello sviluppo di terapie innovative. La sua tradizione scientifica ha avuto inizio nel 1923, con l’introduzione della prima insulina disponibile sul mercato, segnando un’importante svolta nella gestione della malattia. Negli anni ’80, Lilly ha ulteriormente innovato con la prima insulina umana ottenuta tramite tecnologie di DNA ricombinante. Oggi, questa dedizione si concretizza nella tirzepatide, una terapia all’avanguardia per il diabete di tipo 2, risultato di decenni di studi nel campo della ricerca metabolica.
Federico Villa, Associate Vice President Corporate Affairs & Patient Access di Lilly Italy Hub, intervenendo alla conferenza stampa “Diabete di tipo 2: investire in salute, tra accesso all’innovazione ed efficienza del Ssn, è la sfida per il futuro” tenutasi a Roma, ha dichiarato: “La tirzepatide non solo ottimizza il controllo glicemico e riduce i fattori di rischio cardiovascolare, ma favorisce anche la perdita di peso, un elemento cruciale nella gestione della patologia che risponde a un bisogno clinico ancora insoddisfatto”.
Villa ha inoltre sottolineato l’impegno di Lilly nel continuare a investire in ricerca e consolidare la propria presenza nel campo del diabete. “Nel nostro stabilimento di Sesto Fiorentino, uno dei più grandi centri europei per la produzione di farmaci biotecnologici, produciamo insulina tramite DNA ricombinante e farmaci innovativi come la tirzepatide, che considero orgogliosamente un prodotto made in Italy. Questo dimostra il nostro impegno storico nel trattamento del diabete, offrendo soluzioni terapeutiche avanzate per i pazienti di oggi e di domani.”
Con l’approvazione da parte dell’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) alla rimborsabilità della tirzepatide, primo farmaco appartenente a una nuova classe terapeutica che agisce come agonista recettoriale di Gip e Glp-1, Villa ha evidenziato l’importanza di accelerare i processi regionali per evitare disparità territoriali nell’accesso alle cure. “È essenziale garantire che tutti i pazienti diabetici in Italia possano beneficiare degli stessi livelli di assistenza. Come azienda, abbiamo lavorato intensamente affinché la tirzepatide fosse disponibile per tutti coloro che ne hanno bisogno, in ogni regione, affrontando anche il problema delle carenze che ha colpito questa classe di farmaci negli ultimi anni.”
Villa ha concluso evidenziando il ruolo chiave della collaborazione con specialisti, medici di famiglia e farmacisti per valorizzare un percorso di cura integrato ed efficiente. “L’innovazione non solo permette un accesso rapido alle cure, ma genera risparmi per il sistema sanitario, riducendo complicazioni e prevenendo il sovraccarico degli ospedali e del sistema sociale. In un contesto di cronicità come quello del diabete e dell’obesità, farmaci come la tirzepatide offrono ai clinici strumenti di intervento olistici, capaci di produrre enormi benefici per i pazienti e per il sistema sanitario nel suo complesso.”

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Cronaca
Garlasco, ecco perché Stasi non ha chiesto la revisione del processo

Il caso dell’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco il 13 agosto 2007, continua a suscitare interesse, ma le presunte novità che potrebbero favorire la revisione del processo restano inesistenti. Per questo motivo, Alberto Stasi, condannato in via definitiva a 16 anni di carcere con rito abbreviato, rimane in attesa del termine della pena nel carcere di Bollate, salvo eventuali sorprese. Le nuove indagini condotte su Andrea Sempio, amico del fratello della vittima e già indagato (successivamente archiviato) per l’omicidio, non incidono sulla responsabilità attribuita a Stasi. Secondo il codice di procedura penale, una revisione del processo può essere richiesta solo se emergono prove nuove che, da sole o insieme a quelle già valutate, dimostrano l’innocenza del condannato. Gli sviluppi riguardanti Sempio sembrano riproporre scenari già analizzati e insufficienti per riaprire il caso.
Nel 2017, i giudici della Corte d’Appello di Brescia avevano dichiarato il “non luogo a provvedere” rispetto alle istanze della difesa di Stasi. Quest’ultima non aveva formalmente richiesto la revisione del processo, ma aveva depositato alla Procura generale di Milano i risultati delle investigazioni difensive, tra cui il presunto DNA di Sempio, che sarebbe compatibile con quello trovato sulle unghie di Chiara Poggi. Gli avvocati di Stasi avevano sollecitato ulteriori indagini, ritenendo che gli elementi raccolti dall’agenzia investigativa non fossero sufficienti per giustificare la revisione del processo. In seguito agli accertamenti, sarebbe spettato al procuratore generale decidere se inoltrare la richiesta di revisione.
La Procura generale di Milano aveva successivamente trasmesso gli atti alla Procura di Pavia, che, basandosi sulla consulenza della difesa, aveva archiviato il caso. Sempio era stato ritenuto credibile nel suo alibi e non erano stati identificati elementi che lo collocassero nella villetta di via Pascoli al momento dell’omicidio di Chiara Poggi. Ora, la doppia consulenza della difesa di Stasi – incentrata nuovamente sul DNA e sulla discrepanza nel numero di scarpe dell’assassino (una perizia indica un numero 42, come quello di Stasi, mentre Sempio calza un 44) – ha portato la Procura di Pavia a condurre ulteriori approfondimenti. Tuttavia, questi dati rimangono insufficienti per permettere a Stasi di richiedere la riapertura del processo.
Recentemente, anche la Corte europea dei Diritti dell’Uomo ha stabilito che il processo condotto è stato equo, consolidando ulteriormente la sentenza definitiva.
Cronaca
Sesso scatena ‘danza chimica’ nel cervello del maschio: lo studio

‘Sesso e samba’ potrebbe essere il titolo perfetto per uno dei tormentoni musicali dell’estate 2024, ma questa associazione va oltre il semplice intrattenimento, trovando riscontri anche nella ricerca scientifica. Un recente studio ha mostrato cosa accade nel cervello maschile durante un rapporto amoroso con la propria partner: una complessa “danza” chimica si svolge tra i neurotrasmettitori dopamina e acetilcolina, all’interno della regione cerebrale responsabile del piacere. Questo ritmo sincronizzato regola la progressione del comportamento sessuale seguendo una sequenza precisa. Gli esperimenti, condotti sui topi maschi, suggeriscono che, nonostante le differenze comportamentali tra uomini e roditori, le aree cerebrali coinvolte e i sistemi di neurotrasmettitori potrebbero essere simili.
La scoperta potrebbe avere importanti implicazioni per gli esseri umani. Gli scienziati ritengono che le informazioni raccolte potrebbero ispirare nuovi approcci terapeutici per la disfunzione sessuale, in particolare per trattare problemi come l’eiaculazione precoce, che interessa tra il 20% e il 30% degli uomini sessualmente attivi. Per comprendere meglio i meccanismi del comportamento sessuale negli animali, i ricercatori hanno monitorato l’attività cerebrale dei topi maschi durante tutte le fasi dell’accoppiamento, documentandole minuto per minuto. Questo studio, pubblicato sulla rivista Neuron, offre una sorta di versione scientifica di ciò che accade nella mente, simile al concetto esplorato nel film d’animazione ‘Inside Out’.
Il processo di analisi è stato reso possibile grazie all’iniezione di sensori fluorescenti nei topi, progettati per rilevare i neurotrasmettitori presenti nel nucleo accumbens. Una fibra ottica si illumina ogni volta che il cervello rilascia dopamina e acetilcolina, quest’ultima nota per influenzare la regolazione della dopamina. “Il comportamento sessuale è composto da una serie di eventi complessi”, ha spiegato Qinghua Liu, autore senior dello studio e ricercatore presso il National Institute of Biological Sciences di Pechino. L’indagine ha svelato le dinamiche con cui diverse sostanze chimiche interagiscono nel cervello maschile, garantendo il passaggio ordinato tra le varie fasi del comportamento sessuale.
Studi precedenti si erano concentrati solo sull’inizio del processo, lasciando poco chiaro ciò che accade durante le altre fasi, dalla penetrazione all’eiaculazione. Gli esperimenti hanno rivelato che il cervello dei topi iniziava a rilasciare acetilcolina con un ritmo preciso già prima dell’avvicinamento fra maschio e femmina. Dopo circa sei secondi, iniziava anche il rilascio di dopamina. Durante l’accoppiamento, il rilascio di dopamina e acetilcolina seguiva un ritmo sincronizzato con i movimenti del topo. Successivamente, il rilascio di dopamina rallentava prima di aumentare bruscamente nella fase dell’eiaculazione.
“Grazie a una risoluzione temporale molto precisa, possiamo osservare come i neurotrasmettitori interagiscono tra loro”, ha dichiarato Ai Miyasaka, prima autrice dello studio e ricercatrice presso l’Università di Tsukuba, in Giappone. La concentrazione di dopamina si è dimostrata un fattore cruciale: durante il contatto iniziale tra i due topi, le cellule nervose che esprimono i recettori della dopamina D2R e D1R erano meno attive. Quando i ricercatori attivavano artificialmente le cellule D1R, i topi ritornavano immediatamente alla fase di monta. Al contrario, l’attivazione delle cellule D2R interrompeva completamente l’attività sessuale.
“Abbiamo individuato il preciso meccanismo con cui la dopamina regola la sequenza del comportamento sessuale”, ha concluso Liu. Miyasaka ha aggiunto che questa nuova comprensione del ruolo della dopamina durante il sesso e l’eiaculazione potrebbe favorire lo sviluppo di trattamenti clinici innovativi in futuro.
Cronaca
Papa Francesco migliora ancora, bollettino: “Sospesa la ventilazione...

Papa Francesco mostra segnali di recupero. Il bollettino medico di oggi, mercoledì 19 marzo, informa che è stata sospesa la ventilazione meccanica per il Pontefice, ricoverato dal 14 febbraio scorso presso l’ospedale Gemelli di Roma a causa di una polmonite bilaterale.
La Santa Sede conferma che le condizioni cliniche del Santo Padre stanno migliorando, sottolineando che l’infezione è sotto controllo. Bergoglio ha ridotto la necessità di ossigenoterapia ad alti flussi e continua a fare progressi grazie alla fisioterapia motoria e respiratoria. Gli esami clinici del Pontefice risultano nella norma, non ha febbre e non presenta leucocitosi. Al momento, i medici non ritengono necessario sottoporlo a un’altra TAC. Tuttavia, la polmonite bilaterale persiste, motivo per cui le dimissioni non sono previste a breve, e non è stata presa alcuna decisione sulla celebrazione della Settimana Santa.
In occasione della festa di San Giuseppe, questa mattina il Santo Padre ha celebrato la Santa Messa nella cappella adiacente alla sua stanza, come avvenuto domenica scorsa, e ha svolto alcune attività lavorative. La Sala stampa del Vaticano comunica che il prossimo bollettino medico non sarà disponibile prima della prossima settimana, mentre venerdì verranno forniti ulteriori aggiornamenti sulla salute del Pontefice.